Dalla Terza Categoria alla Coppa Italia contro la Roma di Ranieri: la storia di Nicastro
Il punto di partenza non conta. Sono i sogni e le ambizioni che costruiscono il percorso verso la realizzazione di una passione. Francesco Nicastro ne sa qualcosa. Voltandosi e guardando il cammino che ha percorso fino ad adesso, il punto di partenza è chiaro. Là, dove si gioca per amore di questo sport con gli amici e ci si allena la sera dopo il lavoro. Le ambizioni ed i sogni di Nicastro si sono accesi in Terza Categoria e, dopo aver accarezzato la Serie A con il Pescara, è pronto ad un nuovo capitolo in Serie C con il Pontedera.
La Terza Categoria
Anno 2005. L‘Atletico Campofranco gioca in Terza Categoria. L’obiettivo è chiaro: vincere il campionato per riuscire a scalare le categorie. La società cerca degli innesti per dare un contributo alla squadra, e proprio in quel momento i dirigenti trovano il nome di Francesco Nicastro. Nato a Campofranco, il ragazzo ha soltanto sedici anni ma possiede tutte le caratteristiche per guadagnarsi una chiamata nella Prima Squadra del luogo in cui è nato. In fondo, di lui se ne è già sentito parlare. Ha giocato fino a quel momento nella Polisportiva Olimpia Campofranco. La terra della sua Sicilia sotto le scarpette ed un obiettivo in testa: diventare un calciatore. Lui, tra i grandi sin da subito. Ma a Francesco non tremano le gambe. I numeri a fine stagione parlano chiaro. 20 presenze, 14 reti, tante difese mandate in confusione. Qualità. Le sue giocate risuonano in Sicilia e riescono ad arrivare fino a Catania. Il club si accorge di lui e decide di farlo crescere nelle proprie giovanili. Il percorso continua.
Il punto di partenza non conta: da Campofranco all’Olimpico
Nelle giovanili, il copione non cambia. Francesco Nicastro riesce ad affinare sempre di più le sue capacità palla al piede facendosi notare su qualsiasi campo. Tiro, rete. Ripetere ancora. Tre azioni che hanno guidato il ragazzo fino alla Prima Squadra. Sinisa Mihajlovic di giocatori ne ha visti, ma questo attaccante possiede qualcosa in più. Un allenamento, poi due. Il ragazzo si conquista la prima convocazione tra i grandi. E Nicastro non avrebbe potuto scegliere un palcoscenico migliore per farsi notare.
Stadio Olimpico, anno 2009. Il Catania gioca i quarti di finale di Coppa Italia contro la Roma di Claudio Ranieri. Nel primo tempo Nicastro è panchina. Sul campo ci sono Biagianti, Maxi Lopez e Mascara. Lui osserva, deve ancora realizzare. Soltanto quattro anni prima si trovava su un campo di Terza Categoria. Dopo dieci minuti di gioco del secondo tempo, gli occhi di Mihajlovic si posano su di lui. È il momento. Il passo nel calcio che conta, sul campo dell’Olimpico, al fianco di De Rossi, Taddei e Perrotta. In quel momento, Francesco Nicastro capisce che il punto di partenza non conta. Dopo quella sera, il ragazzo verrà mandato in prestito in Serie C per farsi le ossa. Da Pisa, passando per Milazzo arrivando fino a Rimini. Nella vetrina del calcio per i giovani Nicastro gioca sempre di più ma, soprattutto, fa quello che gli riesce meglio: tiro, rete. Ripetere ancora.
Il Pescara ed il Pontedera
La consacrazione definitiva per Francesco Nicastro arriva a Castellammare, con la Juve Stabia. In due anni, sempre in Lega Pro, l’attaccante scende in campo 58 volte collezionando 16 reti. Sono queste prestazioni che gli permettono di accarezzare la Serie A. La chiamata della massima serie infatti arriva dall’Adriatico. La squadra è il Pescara, quell’anno allenata da Zdenek Zeman. Tuttavia, l’esordio per Francesco non arriva. Il club decide di mandarlo in prestito in Serie B. Da Perugia fino a Foggia, Nicastro lascia il segno nei cadetti e nel 2018 decide di tornare nella categoria in cui anni prima aveva già giocato. La Serie C entra nuovamente nella carriera del giocatore, che finisce per vestire la maglia della Ternana. Oggi, dopo l’esperienza al Catanzaro e l’ultima stagione con il Padova di Massimo Oddo dove ha trascinato la squadra a suon di reti ad un passo dalla Serie B, Francesco Nicastro arriva in Toscana, a Pontedera. Lui, partito dalla Terza Categoria e arrivato fino alla finestra della Serie A. L’emozione è sempre la stessa di quella sera allo stadio Olimpico. In fondo, il punto di partenza non conta. Sono i sogni e le ambizioni a disegnare il percorso. Francesco Nicastro lo ha sempre saputo.
A cura di Jacopo Morelli