Padova, la Serie A chiama Vasic. Dal Monza al Sassuolo: possibile asta per il classe 2002
Si profilano grandi novità per il Padova. Con l’arrivo di Peghin come nuovo presidente, per il club veneto è arrivato il momento di iniziare a programmare la prossima stagione. Se da una parte la società biancoscudata ha intenzione di confermare alcune certezze come Torrente, con cui è già in programma l’incontro per il rinnovo, lo stesso non si può dire per altri pezzi pregiati della rosa. Uno su tutti, Aljosa Vasic, è tra i giocatori che hanno ricevuto più lusinghe dai piani alti della Serie A, ecco perché trattenerlo potrebbe essere un’impresa difficile davanti a delle grandi offerte. Le sirene del calciomercato hanno già iniziato a suonare.
Padova, Vasic chiamato dalla Serie A: si va verso l’asta di mercato
Trequartista dotato di grande gamba e fisicità, Vasic è stato in grado quest’anno di raggiungere continuità e la maturità calcistica a soli 21 anni. Con ben 8 reti e 4 assist realizzati, il giocatore italo-serbo è stato in grado di trascinare il Padova, attirando su di sé le attenzioni di tante squadre di Serie A – e non solo.
Ma chi sta cercando il classe 2002 già per il prossimo anno? Alla porta del Padova sono ben quattro le squadre che hanno bussato. Si tratta di Monza, Sassuolo e Spezia, a cui si aggiunge anche il Venezia dalla Serie B. Tutti pazzi per Vasic, insomma. E quella che si profila all’orizzonte del calciomercato estivo è una vera e propria asta di mercato, con il Padova che parte da una valutazione di base di 3 milioni di euro, a cui andranno aggiunti i bonus.
L’intenzione del club biancoscudato è di lavorare a una cessione affine a quella che è stata quella di Luca Moro della scorsa stagione. Anche l’attuale attaccante del Frosinone, un anno fa, era tra i giovani più in luce di tutta la Serie C, e il Padova è stato in grado di lavorare alla sua cessione senza sconti, ma valorizzando il talento e le potenzialità economiche. Merito della società, e in particolare del ds Mirabelli, che con una programmazione mirata ha posizionato il club biancoscudato tra i pochi in grado di risaltare i talenti della Lega Pro, cedendoli a cifre record per la categoria.
Alla scoperta del trequartista Vasic
Vasic potrebbe rappresentare all’occorrenza un importante talento per l’Italia U21, che lo sta attenzionando. Il suo sogno, però, è rappresentare un altro paese, come ammesso nell’intervista ai nostri microfoni: “Per quanto riguarda la Serbia, se un giorno dovessi vestire la maglia della Nazionale sarebbe un sogno non solo mio. Io a casa parlo in serbo, ho fatto di tutto per la cittadinanza serba. Sono andato a Trieste per i documenti, mi arriverà il passaporto. Il sogno è giocare nella Serbia“.
Se qualcuno si chiedesse quale sia la sua considerazione sulla Serie A, troverebbe risposta nelle sue parole sulla Lega Pro: “Se mandi molti giocatori della A e della B in C, farebbero molta fatica a giocare. È una categoria che devi prendere com’è, vincere i campionati in C è difficilissimo come ho visto in questi anni”.
Ma allora, Vasic è pronto per il massimo campionato italiano? Anche di questo ha già parlato: “Sono giovane e l’adattamento in queste categorie richiede tempo, ma sono anche curioso. So che il livello è alto ma io per com’è andata quest’anno ci credo, e ci credevo anche prima. Ho capito che posso fare male, io mi sento pronto. Non ho pensieri, non ho problemi. Non voglio dire che posso giocare subito ma posso adattarmi in meno tempo rispetto a quello che ci vuole normalmente perché comunque sono duttile, posso fare tante cose. Atleticamente, allenato a quei livelli, chissà che margine ho. È quello che mi incuriosisce.”
La Serie A ha già iniziato a chiamare Vasic, e il giovane 2002 del Padova è probabilmente pronto a rispondere, come fa spesso dopo alcuni suoi gol, quando per esultare porta la mano all’orecchio. “Il mio soprannome è Alo, e Alo nella mia lingua lo si dice quando si risponde al telefono. Sono partito da un parchetto. Ora dico “pronto” perché è facile chiamarmi. Io sono fatto così: nessuno mi ha regalato niente e… Aspetto lo squillo. È un po’ provocatoria“. Vasic aveva ragione: il telefono del Padova, e di Mirabelli, squilla già da un po’.