Trento, Obaretin passa al Bari. E’ di proprietà del Napoli
Il Trento pronto a salutare il suo difensore centrale
Nosa Edward Obaretin pronto a passare al Bari in Serie B. Il difensore ha giocato al Trento in prestito, in Serie C, nell’ultima stagione. Il suo cartellino appartiene al Napoli di De Laurentiis. Un trasferimento “fatto in casa”, dunque. Tutto ok per il suo passaggio nel club pugliese, ancora una volta in prestito.
Dopo l’addio al calcio di Valerio Di Cesare, Obaretin si candida ad essere il suo sostituto in maglia biancorossa. Nonostante la giovane età, il difensore nativo di Forlì ha sfoderato sin da subito tutte le sue abilità: concentrazione e ottima conoscenza dei sistemi difensivi, che si traducono in sicurezza nel reparto arretrato. Il modo migliore per presentare questo giovane profilo è riprendere alcuni punti dell’intervista rilasciata ai nostri microfoni qualche mese fa.
Nosa Obaretin non ha mai nascosto l’amore per questo gioco sin dai suoi primi passi. A nove anni ha vestito la maglia delle giovanili del Cesena, ma la vera svolta della sua vita è stata la chiamata del Milan, la sua squadra del cuore: “Quando avevo 9 anni sono andato al Cesena: lì ho fatto 5/6 stagioni. Sono andato nell’U15 e poi è arrivata la chiamata del Milan. In quel momento ero un quindicenne, ma è stato lì che ho capito di poter fare qualcosa di importante. All’inizio ero incredulo: era un onore per me potermi allenare in quella squadra“.
Dopo alcune stagioni nelle giovanili, il suo nome inizia a circolare per i corridoi di Milanello, tanto da arrivare alle orecchie di Stefano Pioli, che lo convoca per partecipare ad alcuni sessioni di allenamento in prima squadra: “Aver fatto degli allenamenti con la prima squadra a Milanello per me, che sono milanista, ha significato davvero tanto. Guardavo sempre i difensori, soprattutto Tomori che mi ha impressionato tantissimo per la velocità, il fisico e la scelta nella giocata da fare. Prendevo spunto anche da Kjaer e da Gabbia. Ogni volta che andavo in prima squadra cercavo di apprendere qualcosa da quelli che avevano più esperienza“.
L’esperienza al Napoli e il rapporto con Garcia
Gli anni in rossonero hanno permesso a Obaretin di attirare lo sguardo di tanti club blasonati di A tra i quali ha primeggiato il Napoli, che lo ha acquistato a titolo definitivo nel 2022. Qui, nonostante vestiva la maglia della formazione primavera, ha potuto apprendere alcuni insegnamenti direttamente dai migliori interpreti del reparto arretrato in Serie A, Juan Jesus e Rrahmani: “Durante gli allenamenti loro due mi hanno aiutato parecchio e l’ho apprezzato tantissimo. Mi dicevano di giocare tranquillo, di non accusare la pressione che le cose sarebbero arrivate da sole“.
Anche Rudi Garcia, che lo ha inserito tra i convocati per il ritiro di Vimaro, ha incoraggiato con dei consigli il giovane difensore azzurro, premiando le sue ottime prestazioni in allenamento con qualche partenza dal primo minuto: “Rudi Garcia mi ha detto sin dal primo giorno di stare tranquillo e divertirmi. Mi ha fatto partire titolare in alcune amichevoli, raccomandandomi di stare sereno e di giocare come sapevo fare. Spesso mi ha rassicurato dicendomi che sbagliare è umano e che non c’era alcun tipo di problema“.
Obaretin e il suo carattere da professionista
Nel corso dell’intervista rilasciata ai nostri microfoni, il difensore ci ha fatto immediatamente capire come, nonostante la sua giovane età, abbia un atteggiamento da vero professionista. Un esempio lampante è il suo commento riguardo la stagione appena conclusa con la maglia del Trento: “Ci sono stati 3 allenatori in una stagione. Questa cosa mi ha spiazzato un po’ ma io mi sono messo da subito a disposizione di tutti. Ho sempre cercato di fare quello che volevano per migliorare anche il rendimento della squadra“.
Se queste parole non sono state abbastanza chiare per farvi inquadrare Obaretin come atleta, ecco le sue abitudini quotidiane che porta avanti dal primo calcio dato ad un pallone, perchè lui, in fondo, ha da sempre voluto fare il calciatore: “Il calcio è un ambiente che ti fa crescere molto. Devi mangiare bene, dormire il giusto… È una routine che fai e che ti metti in testa. Se sbagli una di queste piccole cose non puoi fare il calciatore. Non puoi andare a dormire tardi se la mattina dopo hai allenamento e con il passare del tempo queste cose le paghi. Sin da piccolo ho avuto la testa solo sul calcio. Mi sono sempre detto che sarei diventato un calciatore. Ho sempre avuto questa mentalità“.