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Vicenza, Greco ha estimatori in Serie B: per Diana è tra i pilastri della squadra

greco vicenza

Credit: Vicenza

C’è Jean Freddi Greco tra i pilastri che il Vicenza ha individuato per provare la scalata alla B nella stagione 2023/24. Il centrocampista classe 2001 originario del Madagascar è una certezza del calcio di Serie C dopo le esperienze con Catania e Pordenone e la tappa della scorsa stagione al Menti (3 reti e 6 assist in 34 partite). Le sue prestazioni non sono passate inosservate e sulle tracce del giocatore ci sono ora due realtà di Serie B come Südtirol e Ternana – che vorrebbero aprire un dialogo con il club biancorosso – oltre all’Atalanta, che lo sonda per studiarne un inserimento nella formazione Under 23. Al momento Greco è però considerato un perno della formazione affidata ad Aimo Diana in un centrocampo completato da profili di esperienza come Cavion e Ronaldo. L’estate del 2023 potrebbe così non essere la tappa utile per il salto di categoria per questo calciatore timido fuori dal campo e ricco di personalità sul terreno di gioco.

Freddy Greco Vicenza
Credit Foto: Martina Cutrona

La storia di Jean Freddi Greco

Nato il 12 febbraio 2001 ad Andohatapenaka, in Madagascar, Freddi è in Italia dal 2004, quando è arrivato a Roma grazie alla volontà della famiglia Greco che lo ha adottato con il fratello maggiore José. Il calcio è sempre stato tra le grandi passioni di Jean Freddi, che dopo i primi passi nel settore giovanile della Lodigiani è passato alla Roma, club del quale era anche tifoso. In giallorosso ha eseguito tutta la trafila nel settore giovanile, vincendo lo scudetto Under 17, arrivando fino alla Primavera e conquistando anche l’Azzurro con la convocazione nella Nazionale Under 17 prima e nell’Under 19 poi.

La Totti Soccer School e l’email

Dotato di una rapidità e tempi di gioco che lo rendono spesso difficile da contrastare, Greco è al momento tra i profili chiave del Vicenza di Aimo Diana. Un episodio, raccontato qualche anno fa dal diretto interessato, sintetizza il suo spirito di adattamento sul campo. «Dopo scuola ero andato ad allenermi dove giocavo all’epoca, alla Totti Soccer School, alla Longarina, i miei mi chiamarono perché avevano una cosa da dirmi. Era arrivata un’email della Roma, che mi chiamava per un provino, indicando anche il giorno. Ero emozionatissimo, mi stavo per mettere a piangere. Giocavo da attaccante esterno alla Totti. Il giorno del provino ci chiesero il ruolo e quelli prima di me erano tutti attaccanti. Non so so perchè, anche se non lo avevo mai fatto, dissi loro che ero un difensore. Mi credettero, mi misero terzino, e ci sono rimasto per anni…».