L’Inter nel cuore e quella strada per diventare grandi: alla scoperta di Di Maggio, gioiellino del Perugia
Chi è il classe 2005 che ha trovato il primo gol tra i professionisti
Due colori, il nero e l’azzurro, che sono una seconda pelle. Un futuro ancora da scrivere, un presente che (già) fa sorridere. Luca Di Maggio, gioiellino scuola Inter, ha trovato il primo gol tra i professionisti con il Perugia, la sua nuova casa.
Il sapore delle prime volte sì ma Luca, nonostante la giovane età, è di fatto riconosciuto già come un uomo squadra dal gruppo Perugia, un leader. D’altronde, il classe 2005, ha fatto tutta la trafila della nazionale italiana. E giovedì 10 ottobre, in Italia-Inghilterra U20, è sceso in campo con la fascia di capitano al braccio.
“Il tiro a giro puro istinto”: aveva detto ai microfoni di VivoAzzurro dopo la vittoria contro l’Irlanda nell’Europeo Under 19. Facile immaginare, allora, come sia arrivato il primo gol tra i professionisti per Luca: destro piazzato a giro e portiere della Lucchese che non può nulla.
Quel tiro, però, parte da lontano. Prima di tutto e tutti c’è l’Inter. E c’è ancora oggi, dato che i nerazzurri detengono il cartellino del classe 2005. Ad Appiano Gentile, infatti, Di Maggio è cresciuto e maturato anno dopo anno. Soprattutto sotto la guida di Cristian Chivu, con cui Luca ha stretto un rapporto forte e sincero.
Il nerazzurro: Barella come modello e l’amicizia con Stankovic
Se Di Maggio potesse immaginare un centrocampista in cui riconoscersi, quello sarebbe Niccolò Barella: un giocatore completo. Pur non amando i paragoni però, perché Luca è il classico ragazzo che lavora giorno dopo giorno, senza pensarci troppo.
Gli anni all’Inter, per lui, vanno oltre il calcio. E infatti ci sono le amicizie: come quella che ha stretto con il figlio d’arte di Dejan, Aleksander Stankovic. I loro percorsi si sono divisi (il serbo gioca al Lucerna), per il momento, ma i ricordi di Appiano Gentile restano.
La fascia al braccio in Under 20 e il presente con il Perugia
Oltre l’Inter, una maglia ricorrente per Di Maggio è quella azzurra della nazionale italiana. Lo è dall’under 15 fino ad arrivare a oggi: contro l’Inghilterra, con l’U20 di Pafundi e compagni, Luca aveva la fascia di capitano al braccio. Il coronamento di un percorso.
Il gol con il Perugia, invece, rappresenta solo l’inizio. In Umbria il classe 2005 sta bene, ha trovato un gruppo disponibile e soprattutto un allenatore giovane e preparato. La strada per continuare a crescere è tracciata: Di Maggio adesso non vuole fermarsi più.