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Le serate juventine con Miretti, Monza e la promessa di Palladino: il “Mondiale” di Ferraris (ri)parte da Pescara

Pescara Andrea Ferraris

Pescara, l'attaccante Andrea Ferraris esulta dopo un gol/Credit: Massimo Mucciante

Già due gol segnati dall’attaccante della squadra di Baldini alla sua prima stagione in Serie C: la sua storia

La distanza tra Pescara e il centro del mondo non è di facile approssimazione, eppure Andrea Ferraris, giovane ala sinistra, si augura di poterlo raggiungere passando proprio dal comune abruzzese. Ci torneremo. Ambire significa osare. C’è tutto questo nel debutto tra i professionisti dell’attaccante classe 2003. Due partite in Lega Pro e due gol: “crederci”.

Obiettivi: il carburante della vita. A volte nascono da soli, altre trovano l’input nelle esperienze. Ecco, Andrea Ferraris fa suo questo concetto sin dalla tenera età. Quando ancora l’immaginazione e la fantasia dirigono le sue giornate. Quando tutto ha una connotazione così naturale da apparire assurdo. Quasi come pensare che un paesino pedemontano di poco più di 6.000 anime come Buttigliera Alta, nella provincia di Torino, possa annoverare tra i suoi personaggi illustri un “Campione del Mondo”.

E di fatto, la fantasia dei residenti avrebbe il suo bel da fare. Ma finché c’è l’innata risorsa delle fantasticherie dei più piccoli non sarà un problema. Inizia così – tra il mito di Messi e il bizzarro – il viaggio con il pallone fra i piedi di Andrea. Con un obiettivo chiaro, ma piuttosto ambizioso. Sì, l’attaccante degli abruzzesi sogna di vincere un Mondiale con la maglia della Nazionale italiana. Forse qualcuno a Buttigliera scoppia in una risata, qualcuno gli augura il meglio. Altri, trascinati da sentimenti naturali e legittimi, non possono che sostenerlo. È mamma Isabel che di quel ragazzino e dello scorrere del suo pallone percorre ogni solco.

Desideri, ambizioni, sogni o reali capacità possono anche abbattere la rigidità dei regolamenti. Il battesimo col calcio di Andrea si muove sul confine tra attesa e trasgressione. A prevalere – non può essere altrimenti – è la seconda. D’altronde c’è una “Coppa del Mondo” nel mezzo…Sporting Rosta, piccola realtà sportiva locale. È qui che confluiscono i piccoli calciatori della zona. Solo che lo statuto della associazione sportiva è categorico: si accede alla scuola calcio con sei anni compiuti. Lui ne ha 5. Ma come? Andrea vuole vincere il (suo) “Mondiale”…

Un’eccezione che vale…la Juventus e un brindisi col Mate

È la prima volta che accade. Ma questo consigliano i prati battuti dai palloni dei bambini in Valle di Susa. Andrea Ferraris entra al Rosta da sotto età; giocherà con i 2002. Scelta azzeccata e lungimirante quella dei dirigenti del club perché potranno vantarsi di aver cullato un giocatore della Juventus. Al compimento degli otto anni i responsabili del settore giovanile inseriscono Andrea nella categoria Pulcini del club bianconero. Tutte le selezioni, tanti allenatori, ma soprattutto molti gol e una presa di coscienza che lievita ogni giorno.

La sicurezza di chi lo circonda come mamma Isabel, che rimane il primo dei punti di riferimento, è fonte di energia per le nuove esperienze. Un Mate “rubato” a un appena arrivato Soulè per dargli il benvenuto e un brindisi a nuove amicizie. “Matias era un po’ introverso, stava sulle sue, ma quando poi è entrato nel nostro spirito è stato fantastico”. Da Saluzzo a casa Ferraris tra chiacchiere e risate: come trascorrere la nottata prima di una trasferta internazionale. Titola Fabio Miretti. Un legame quello tra Andrea e il centrocampista del Genoa che si instaura tra i campi di Vinovo e che si salda e perdura oltre la linea bianca.

Pescara Andrea Ferraris
Andrea Ferraris, attaccante del Pescara, durante la partita col Rimini/Credit: Massimo Mucciante

A tutta Monza! L’accelerazione vincente

L’epilogo dell’avventura bianconera è di quelli per cui vale la pena premere il tasto “switch”. Da una parte l’esclusione, dall’altra Andrea e l’educato arrivederci. La prima società ad approfittarne sarà il Milan che, in prestito, unirà il giocatore alla formazione Under 18. Un ponte quello di Vismara che lo accompagna alla curva dell’acquisita consapevolezza: Monza. Nella città della velocità, a pochi chilometri dall’autodromo, il ragazzo trova l’accelerazione vincente. Il motore della corsa è il gol. Fin dal primo anno di Primavera 2 dove 14 è la cifra con cui chiude il campionato. Il 2022 l’anno della presa d’atto di essere nel (M)ondo fatto per lui: a Monza sottoscrive il primo contratto da professionista. Il titolo di miglior marcatore del torneo con 20 reti e una storica promozione dei brianzoli in Primavera 1 in segno di riconoscenza. Ferrari(s) protagonista a Monza.

Consigli, riflessioni e confronti sono il gas della corsa. Andrea lo ritrova nella professionalità e nella stima di Raffaele Palladino. La fascia di capitano al braccio e un futuro da costruire insieme. Maggio 2023, Palladino siede sulla panchina della prima squadra del Monza, ma non perde un allenamento della Primavera. Anche lui ha il suo “Mondiale”: far esordire almeno uno “dei miei ragazzi” del vivaio.

Pescara, l’attaccante Andrea Ferraris esulta dopo un gol/Credit: Massimo Mucciante

 

Quell’arrivederci alla Juve che vale le lacrime di mamma Isabel: da Pescara verso…il “Mondo”

Per un Colombo già in confidenza con la massima serie c’è un Ferraris già abituato al clima dei grandi perché spesso aggregato agli allenamenti. Arriva l’esordio in Serie A. All’Allianz Stadium, davanti alla Juventus.Un vortice di emozioni travolge Andrea durante l’attesa che Valentin Carboni scenda dal campo per dargli quel “cinque” che segna uno dei momenti più iconici della carriera dell’ala 2003. Il gradino più alto verso il tetto del (suo) “Mondo” è scalato: “Volevo la Serie A”. Sotto gli occhi lucidi e le braccia al cielo di mamma Isabel.

Andrea realizza. Palladino vince la sua “Coppa del Mondo”. E così, tra una giocata spiata a Colpani, un dribbling di ispirazione da Valoti, una pacca sulla spalla di benvenuto all’Adriatico dell’ex Monza Sorrentino Andrea corre verso il centro del (suo) Mondo. Ma quanto dista da Pescara? Chissà, forse, un salto di categoria. In fondo è solo questione di obiettivi.