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Giugliano, Njambè non dimentica: “A Pineto ho passato tre anni bellissimi. Qui però mi danno la giusta importanza”

Moussadja Njambè in azione.Ph: Agenzia Press Gino Conte - Fotografo ufficiale Giugliano Calcio 1928

Moussadja Njambè in azione.Ph: Agenzia Press Gino Conte - Fotografo ufficiale Giugliano Calcio 1928

La nostra intervista all’attaccante del Giugliano, Moussadja Njambè.

Partire senza nulla con la speranza di avere una vita migliore. In molti ci provano e pochi ci riescono. Tra questi c’è Moussadja Njambè, attaccante camerunense che, nel 2018, ha deciso di cambiare vita: partendo da Douala, città in cui è nato, ha percorso un lungo viaggio che lo ha portato nelle coste del nostro Paese.

Il calcio però, com’è intuibile, non è stato il pensiero primario del classe 1998 che in chiamata ha dichiarato: “Quando sono partito dal Camerun, il mio primo pensiero non era quello di giocare a calcio. Volevo solamente cercare un futuro migliore. Sono stato fortunato perché ho incontrato le persone giuste che mi hanno permesso di iniziare il percorso che mi ha portato ad essere ciò che sono oggi.”

E infatti, dopo essere stato notato da alcuni responsabili del centro d’accoglienza in cui risiedeva, è stato tesserato dall’Alba Adriatica, club abruzzese che, in quell’anno, partecipava al campionato di Eccellenza. Da Alba è poi iniziata un’ascesa che lo ha portato prima a vestire la maglia di un’altra squadra abruzzese, il Pineto, fino all’approdo al Giugliano.

Con la società biancazzurra ha vissuto due stagioni e, in quel lasso di tempo, ha accumulato diversi ricordi indelebili: “I ricordi più belli con la maglia del Pineto sono sicuramente quelli riguardanti la vittoria del campionato di Serie D e della Coppa Italia Dilettanti. È stata un’esperienza bellissima e visto che potevo accedere al professionismo solo vincendo il campionato, vincerlo è stata un’emozione inimmaginabile. Posso dire che sono stato molto bene in quelle tre stagioni a Pineto.”

Come in ogni cosa però, c’è anche un lato negativo: “Da ogni parte ci sono dei difetti. Con la società ho sempre avuto un rapporto sereno e nei due anni che sono stato lì non è mai accaduto nulla di brutto. Con l’arrivo della nuova gestione però, non mi sono più trovato bene come prima perché non mi facevano sentire importante come all’inizio. Ho scelto di venire a Giugliano, perché qui mi danno la giusta importanza. Mi sto trovando benissimo con tutti, squadra, allenatore e società. Stiamo facendo un bel percorso ma non ci poniamo limiti o obiettivi, dobbiamo guardare partita dopo partita. Qui a Giugliano si sta davvero bene”.

Njambè: “Ogni calciatore sogna di giocare in uno stadio pieno. Quando vedo tanta gente sugli spalti mi gaso”

L’arrivo in una delle piazze più calde della categoria non ha minimamente spaventato Njambè, anzi lo ha motivato ancora di più: “Ogni calciatore sogna di giocare in uno stadio pieno di persone. Quando vedo che ci sono tanti tifosi mi gaso. Paradossalmente, mi spavento quando vedo poca gente perché mi sembra di giocare una partita normale. Quando gioco con tante persone allo stadio sono più carico, più determinato, e cerco di dare quell’attenzione in più per cercare di sbagliare di meno.

Una folta presenza di tifosi sugli spalti può solo invogliare Njambè a fare di più: “In una piazza calda come questa, quando entro in campo cerco sempre di dare più spettacolo e, soprattutto, di stare sul pezzo. I nostri tifosi ci fanno sentire sempre un grande calore”.

Moussadja Njambè in azione.Ph: Agenzia Press Gino Conte - Fotografo ufficiale Giugliano Calcio 1928
Moussadja Njambè in azione. Ph: Agenzia Press Gino Conte – Fotografo ufficiale Giugliano Calcio 1928

Njambè: “Il mio ruolo preferito è la seconda punta. Se ti impegni, puoi fare qualsiasi ruolo”

L’ex Pineto e Aprilia, nel corso della sua carriera, ha svolto diversi ruoli come la punta centrale, l’ala e la seconda punta. Proprio quest’ultimo è il ruolo che predilige di più: “Mi trovo molto bene a giocare come seconda punta, è un ruolo che mi piace ed è quello in cui ho fatto sempre meglio. Ora qui a Giugliano, faccio l’ala e mi impegno a dare il massimo per la squadra. L’anno scorso, verso la metà del campionato, l’allenatore del Pineto mi ha fatto giocare come esterno.”

Nonostante la sua preferenza, a lui va bene qualsiasi ruolo: “Penso che se ti impegni, puoi fare qualsiasi ruolo. Nel corso della mia carriera ho fatto anche il quinto di centrocampo, ho fatto tantissimi ruoli. Certo se ti devo dare una preferenza, il mio ruolo preferito è la seconda punta perché lì sono più pericoloso. Mi piace molto svolgere questo ruolo in un 3-5-2 o in un 4-2-3-1.”

Njambè: “Sposerei tutti i giorni mia moglie. Le chiederei di sposarmi anche la prossima partita”

Una persona importante nella vita del classe 1998 è sicuramente la moglie. Il 5 Maggio del 2023, dopo il fischio finale del match che vedeva il “suo” Pineto andare in Serie C dopo aver battuto per 2-1 la Vastese, Njambè decise di chiedere la mano della sua fidanzata. Un gesto che non rimase inosservato e che fece il giro del mondo.

“Sposerei mia moglie tutti i giorni. Lei mi ha cambiato la vita in meglio, infatti da quando sto con lei sono migliorato come persona. Lei mi ha fatto crescere e mi ha aiutato ad integrarmi. Sono tanto fortunato ad averla al mio fianco. Le chiederei di sposarmi anche la prossima partita.”

Proprio lei, ha aiutato Njambè a diventare la persona che è oggi e ha contribuito a migliorare un percorso pieno di insidie. Ora, la vita ha portato entrambi a Giugliano e lui è pronto a non porsi limiti in quest’esperienza.