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Il Taras sulla vicenda Taranto: “Da Apex rassicurazioni, ma la situazione resta critica”

Cessione del Taranto

Cessione del Taranto - credit: TARANTO FC

Il comunicato 

Situazione delicata in casa Taranto. Dopo lo slittamento del closing del 13 dicembre, è arrivato il comunicato dell’Aps Taras, fondazione di cittadini che ha quote del Taranto, sulla vicenda in casa rossoblù.

“Al termine dell’ennesima settimana folle, vogliamo fare piena luce sullo scenario attuale.

Questo vuoto comunicativo da parte di venditore e compratore della maggioranza del club ci dilania, alimenta e legittima le paure di tutti, consente a chi vuole il male del Taranto e non rispetta la nostra passione di riempire il vuoto con atti e parole vili.

Ancora una volta il nostro invito ad esporsi non è stato colto e, pertanto, approfittiamo di queste righe per ribadire ad Apex che un rapporto di fiducia con i tifosi e la comunità si costruisce con la chiarezza e la tempestività delle comunicazioni.

Le colpe sono chiare, ormai da anni, e gli strascichi di questa gestione scellerata continuano a impattare negativamente sul presente e sul futuro del club. Le problematiche legate alla fruibilità dei conti correnti del Taranto FC, risolta solo giovedì pomeriggio, rischia di far arrivare dopo la scadenza di lunedì 16 dicembre i fondi per gli stipendi, dati i tempi tecnici dei trasferimento internazionale.

La parte acquirente è alla ricerca di soluzioni per rispettare i tempi ed evitare un’ulteriore penalizzazione di almeno 6 punti che condannerebbe di fatto la squadra ad una retrocessione inevitabile con mesi di anticipo.

Da APEX ci arrivano conferme dirette che la questione-stipendi sia comunque slegata dal closing che già nei prossimi giorni dovrebbe di fatto sancire il passaggio del 90% delle quote del Taranto.

Il nostro lavoro di raccordo e confronto continuo con la parte acquirente prosegue incessante, nel tentativo di fornire idee e soluzioni per salvaguardare il club e restituirgli un presente e un futuro. Il Taranto è un bene superiore che difenderemo con le unghie e con i denti anche da coloro che, con ignavia o addirittura compiacimento, lo trattano come un cadavere da attendere alla riva del fiume.