Audace Cerignola, Di Toro: “Orgoglioso dei ragazzi. E quella volta che Dunga…”
Le parole del ds gialloblù a La Casa di C – Talk tra aneddoti, rendimento della squadra e aspetti extra campo.
Il direttore sportivo dell’Audace Cerignola Elio Di Toro, è intervenuto ai microfoni de La Casa di C – Talk. Diversi i temi trattati dal dirigente, a partire dal pareggio nel derby pugliese con il Monopoli (1-1): “Abbiamo affrontato bene la partita, i primi 40 minuti sono stati di un livello importante. La squadra ha espresso un gioco continuo e un atteggiamento arrembante. Poi ci siamo un po’ fermati, abbiamo perso le distanze, le misure ma non abbiamo subito troppo. Sul gol c’è stata una disattenzione ma la squadra ha reagito, ha spinto e ha provato a vincerla“.
A fine partita Di Toro ha voluto riunire la squadra per un discorso: “Da giocatore non ho mai amato queste forme di riunione, ma davanti all’espressione dei ragazzi per la mancata vittoria ho sentito il bisogno di farlo. Sono orgoglioso di questa squadra, il merito è tutto loro, insieme al grandissimo lavoro del nostro allenatore. Oltre al lavoro di tutti noi che supportiamo, ma il grosso lo fanno loro che vanno in campo. I giocatori devono essere orgogliosi e bisogna essere ottimisti per quello che si fa. Durante la riunione i ragazzi andavano sostenuti per ripartire più forti di prima”.
La formazione allenata da Raffaele è una delle principali rivelazioni del campionato e dopo 15 giornate è seconda con 26 punti, a -4 dalla capolista Benevento, che guida il girone C con 30: “Stiamo andando bene, serve ottimismo, abbiamo valori su cui dobbiamo lavorare. Siamo stati poco fortunati in alcune situazioni, in altre sono mancate un po’ di freddezza, lucidità e cattiveria ma bisogna continuare a fare queste prestazioni e ultimare questo processo di crescita. Abbiamo valori e idee chiare“.
Negli anni l’Audace Cerignola è diventata una società modello per idee, programmazione e sostenibilità. Una crescita costante sia sul campo che extra campo. Il tutto, grazie a diverse figure importanti e di rilievo. Dall’allenatore Giuseppe Raffaele al suo staff, passando per i giocatori, il presidente Nicola Grieco, lo stesso ds Elio Di Toro e tutti coloro che fanno parte della società, senza escludere nessuno: “Nel corso degli anni ci siamo strutturati tanto, la società è diventata settoriale e abbiamo delle figure che nella loro specificità ci hanno dato una mano a crescere. Abbiamo lavorato cercando di fare un passo sempre misurato, non andando mai oltre quelli che potevano essere i momenti negativi o positivi. Abbiamo avuto la forza di credere in un percorso sempre e comunque. Ovviamente si arriva a questo tramite le conoscenze e il lavoro di tutti, quindi grazie al nostro allenatore Raffaele, allo staff e tutti i calciatori, che ci hanno portato crescita e tante certezze”.
Di Toro: “Importante tutelare gli investimenti. Esordio in A? C’era Dunga, venni a saperlo a scuola”
Il ds dell’Audace Cerignola Elio Di Toro, poi, ha sottolineato diversi aspetti presenti all’interno della società: “Quest’anno siamo arrivati ad ampliare una palestra in maniera importante, abbiamo lavorato a livello professionale con l’inserimento dei GPS. Ci siamo dunque strutturati sotto tanti punti di vista. A livello fisioterapico, ad esempio, ma non solo. Abbiamo anche tre magazzinieri e due segretari. Il presidente lavora sul marketing e abbiamo fatto tanti passaggi, facendo anche lo store. Noi venivamo dai dilettanti, ma ormai ci siamo adeguati. Il presidente, inoltre, è diventata una persona importante in Lega, si è fatto conoscere. Tante piccole cose che hanno visto strutturarci in un modo positivo e di crescita, mettendoci in discussione ogni giorno. Il compito di tutti noi è quello di lavorare per il bene della squadra, della città e soprattutto tutelare gli investimenti del presidente”. Il ds gialloblù, poi, si è poi soffermato sulla Riforma Zola: “Tutto si può fare, ma chi forma i ragazzi deve essere preparato. Gli educatori non devono considerare il risultato, ma la formazione. Una volta che si insegna, bisogna tutelare a livello giuridico le società che investono nel settore giovanile. In tal senso, quindi, andrebbe fatta una valutazione. Serve meritocrazia, il senso della formazione e la conoscenza delle cose basilari perché quando arrivi in prima squadra devi essere pronto. E’ tutto un procedimento che parte dai giovani, l’importante è tutelare gli investimenti”.
Un aneddoto è stato poi svelato da parte del direttore sportivo Di Toro, inerente il suo debutto in Serie A: “La curiosità legata al mio esordio in A è singolare perché io ero a scuola. Son stato chiamato la mattina, venendo a sapere che dovevo partire (ride, ndr). Poi sono arrivato a Torino, nevicava e ho giocato al Delle Alpi quel 28 febbraio. Debuttai affianco a Dunga, che l’anno dopo vinse poi i Mondiali. Mi lega questo ricordo simpatico al mio esordio. Rispetto a quando giocavo io il calcio è cambiato tanto. Le regole sui giovani non so se fanno bene. Questi ragazzi arrivano ad alti livelli con troppa la facilità, prima era più difficile. In questo momento storico i giovani non si mettono in discussione, hanno perso la fame, l’umiltà e la cultura del lavoro. Il nostro calcio ha perso caratteristiche fondamentali: in Italia non ci sono più attaccanti, numeri 10 e difensori puri“.
“Mercato? Se a gennaio ci sarà la possibilità di intervenire, cercheremo di farlo”
Il direttore ha poi parlato di Cuppone, che è attualmente infortunato, sull’eventuale possibilità di intervenire sul mercato: “Rinforzarci a gennaio? Ovviamente sì, ci abbiamo pensato però è un po’ prematuro perché abbiamo fiducia nei ragazzi che oggi stanno facendo un grandissimo percorso. Se ci sarà la possibilità di inserire un giocatore con le stesse caratteristiche, cercheremo di farlo ma senza stare lì a pensarci. Cuppone sta recuperando, ma non sappiamo quando lo avremo veramente in condizione perché è un infortunio lungo”.
Altro tema è stato quello del calciomercato in generale. In Italia è stata da poco introdotta una finestra di mercato aggiuntiva in Serie A nel mese di giugno, e il ds gialloblù ha detto la sua anche su questo: “Se questa può essere una giusta idea per la Serie C? Non lo so, ci sono i playoff, il campionato di Lega Pro è un po’ quello di B. In Serie A è più semplice perché magari i campionati finiscono e non vanno a coincidere con competizioni internazionali. Nel nostro caso mi sembra abbastanza difficile, una cosa è certa però: non mi piace che ci sia il mercato aperto quando si gioca“. Chiosa finale sulle aspettative per questa stagione: “Il Cerignola deve pensare solo a domenica e a giocare al massimo delle proprie possibilità“.