Audace Cerignola, Salvemini: “Sapevamo fin dall’inizio di poter dire la nostra”
Ecco le parole di Francesco Salvemini, attaccante classe 1996 dell’Audace Cerignola ai microfoni de “La Casa di C – Talk”
Nell’infinita lotta al primato nel girone C, spicca anche l’Audace Cerignola di Giuseppe Raffaele. Il rendimento dei gialloblù, finora, è stato da veri professionisti e parte del merito va sicuramente a Francesco Salvemini, che con le sue 9 reti in campionato sta trascinando la formazione pugliese.
“Se ci aspettavamo questo piazzamento a questo punto della stagione? Forse per i giocatori che abbiamo in rosa un po’ sì, anche se all’inizio le aspettative sono sempre in favore dell’Avellino, del Benevento e altre squadre. Noi sapevamo fin dall’inizio di poter dire la nostra, continuiamo a non fare calcoli. Vediamo cosa succede, adesso siamo un po’ scaramantici: quando arriveremo a 2-3 partite dalla fine del campionato allora potremo parlare (ride, ndr)”.
Audace Cerignola che, dopo il 7° posto maturato al termine della scorsa stagione, sembra aver trovato fiducia nelle proprie capacità: “Abbiamo costruito sempre tutto partita dopo partita, è così che siamo riusciti a prendere più consapevolezza. Nella partita di andata contro il Benevento, terminata 1-1, abbiamo capito di potercela giocare con tutte. Finora non ci sono state squadre che ci hanno messo sotto: il girone resta complicatissimo, è un campionato equilibrato ma sappiamo di poter dire la nostra contro chiunque”.
Uno sguardo anche al futuro, dove però Salvemini vorrebbe sperimentare un’esperienza al di fuori del rettangolo verde: “In futuro non vorrei restare nel calcio. Poi è chiaro che se passi 20-25 anni in questo mondo ti diventa tutto più facile fare qualcosa nello stesso ambito, ma vorrei uscirne in futuro”.
Il segreto del gruppo
La formula segreta per la felicità e, dal lato sportivo, per i risultati sul campo, è tutta made in Cerignola: “Siamo un gruppo spensierato, non abbiamo aspettative alte come altre squadre. Qui a Cerignola ci divertiamo, a inizio stagione nessuno ci ha detto di dover vincere il campionato: ci alleniamo, stiamo bene insieme, anche durante le partite la domenica. Martinelli e Ligi sono quelli più leader all’interno dello spogliatoio, anche se siamo un gruppo molto esperto da questo punto di vista. Abbiamo un gruppo in cui davvero ci divertiamo”.
Raffaele è riuscito a plasmare un gruppo-squadra talmente coeso che gli stessi ruoli in campo, in alcune occasioni, vengono in secondo piano pur di aiutare gli altri compagni: “Ormai non fa più testo se gioco prima o seconda punta, inizialmente ci pensavo ma adesso non più. Adesso giocando a due dipende dalle situazioni: se con me c’è un compagno più brevilineo allora faccio più la punta, ma è come capita. Fino alla scorsa stagione non avevo mai fatto la prima punta da solo”.
Salvemini fuori dal campo
Francesco Salvemini, che a breve diventerà padre per la seconda volta, ci ha svelato un po’ di più del suo lato extra-campo: “È il primo anno che gioco a casa: io sono di Andria, vivo ad Andria, dove convivo con la mia compagna, ho una figlia di 2 anni e a breve ne arriverà un’altra quindi le giornate sono molto impegnative (ride, ndr). I passatempi non mancano, spesso arrivi alle 22 di sera che vuoi solamente dormire, quindi ora mi alleno e poi passo il resto della giornata qui con loro”.
L’attaccante dell’Audace Cerignola ha poi svelato come, da bambino, ha iniziato ad avvicinarsi al mondo del pallone: “Non ho particolari idoli sportivi, tifo Inter quindi magari Adriano o Ronaldo ma è una passione nata come nella maggior parte dei bambini. Vuoi giocare a calcio e piano piano è diventata una professione: la passione rimane ma certe volte passa anche in secondo piano, diventa un vero e proprio lavoro ma da piccolo non ci pensi, vuoi solamente divertirti”. Cosa direi al Francesco bambino? Sicuramente di proseguire con gli studi (ride, ndr)”.
L’arrivo a Cerignola e il sogno Serie B
Durante lo scorso calciomercato estivo, per la precisione nel mese di agosto, Salvemini si è accasato all’Audace Cerignola. L’attaccante ci ha svelato qualche retroscena sull’affare che lo ha riportato nella sua Puglia: “Durante la trattativa con il Giugliano non ho parlato col presidente, ho sentito tanto il direttore Di Toro che mi ha quasi corteggiato. All’inizio volevo aspettare, capire cosa succedeva, poi le trattative più importanti possono richiedere del tempo. Il Cerignola mi ha voluto davvero fortemente, mi sono sentito voluto e alla fine ho accettato”.
La classifica lascia ancora margini ampissimi ai sogni non solo dei tifosi ma anche dei giocatori. Il numero 9 dei gialloblù non vuole smettere di continuare a sognare con il resto della squadra: “A inizio stagione il mio obiettivo è sempre quello di far bene e di segnare quanti più gol possibili. Poi sono sempre stato un attaccante atipico: non ho mai pensato unicamente al gol, cerco di fare più affidamento sul gioco di squadra e poi le reti arriveranno da sole. Voglio far bene qui a Cerignola e magari quel sogno chiamato Serie B si potrà davvero avverare. Una promessa ai tifosi nel caso in cui dovesse accadere? Sarei disposto a fare di tutto, potrei tatuarmi lo scudetto del Cerignola“.