Il gol a Torino, i consigli di Dia, la dieci che non fa paura. Jimenez: “Catania, impossibile dirti di no”
La nostra intervista al fantasista rossazzurro, decisivo contro la Casertana: “Faggiano è fondamentale. Toscano? Mi emoziona”
“Desideravo da tanto vivere una partita così, accanto ai miei compagni. Sono felicissimo per me ma prima di tutto per il gruppo. Ci tengo a ringraziare tutto l’ambiente, mi sta aiutando ogni giorno”. Talento, gratitudine e un’emozione utile a decifrarne il primo sguardo. Kaleb Jimenez, fantasista del Catania classe 2002, vuole lasciare il segno alle falde dell’Etna.
L’ingresso a pieno ritmo dell’italo spagnolo nei meccanismi rossazzurri, del resto, è già decisivo. Basti pensare ai venti minuti di fuoco che lo hanno visto protagonista contro la Casertana nell’1-3 del Pinto: “Il gol è stato importante ma preferisco l’assist. Servirlo a un compagno forte come Roberto Inglese è stato ancora più bello”.
Orgoglio per l’impatto, certo. Ma ciò che traspare dalla voce di Jimenez è soprattutto un grande amore per il calcio…e non solo: “Sono nato a Milano da una famiglia spagnola di Madrid, la mia ragazza vive a Valencia quindi viaggio spesso ma il mio percorso si è sviluppato in Italia. Faccio il lavoro dei sogni, in campo mi sento libero. Idolo? Messi”.
Madrileno di sangue, blaugrana per scelta. Quella del giovane Kaleb, da dolce contraddizione, assume i contorni di una vera e propria fede: “Sono un tifoso del Barça. Il più forte per me è sempre stato Leo, mancino e rapido. Non l’ho mai visto dal vivo, spero ancora di riuscire, mi piace tanto anche Pedri”.
Dal Vicenza al rossazzurro, passando per Dia
Occhi autentici, tono maturo e forgiato dalle esperienze. La strada, per Jimenez è sempre più chiara. Dagli esordi a Seregno all’occasione Salernitana, al fianco di un compagno speciale: “Boulaye Dia? Un ragazzo eccezionale con i giovani, lo sento ancora. Mi diceva ‘tu non calciare di potenza, in area preoccupati solo di prendere la mira. Tecnicamente sei fortissimo, credici e il resto arriverà’. Mi ha dato molto”.
La svolta, però, arriva a Vicenza. Precisamente nella stagione 2022-23: “Dico grazie a Balzaretti, direttore sottovalutato e grandissima persona. Quell’annata mi ha responsabilizzato.” Responsabilità e vittoria, condite da un bacio al cielo che tocca ancora oggi il cuore, vista la genuina dedica alla mamma in finale d’andata di Coppa Italia: “Il gol dell’Allianz Stadium contro la Next Gen è la cosa più forte che ho provato in carriera, in una giornata particolare. Vincere la coppa al ritorno fu straordinario, anche da squalificato. Giocavano Ierardi e Stoppa, due compagni meravigliosi che mi hanno sempre aiutato. Che bello essere ancora insieme”.
Il presente del giovane iberico, dopo una breve e intensa parentesi Atalanta U23, adesso si chiama Catania. Proprio come quello dei suoi inseparabili compagni. “Ho detto al mio procuratore che non potevo rifiutare una piazza da Serie A. La trattativa si è conclusa in neanche un giorno. Il Massimino non ha bisogno di essere descritto. Tutto ruota intorno al club, la gente vive di questo, è fantastico”.
Catania, Jimenez: “Faggiano e Lodi decisivi per la 10”
Ambizione ed emozione, con la consapevolezza di dover dimostrare. Catania, per Kaleb Jimenez è soprattutto questo. A partire da quel numero scelto senza paura: “Ho sempre avuto il 20 perché il 10 era occupato, qui è successo il contrario. Il direttore mi ha dato l’ok e pure Francesco Lodi, con grande umiltà, mi ha incoraggiato a prendere quel numero senza problemi. Mi ha accolto benissimo. Era da un po’ che quella maglia non veniva scelta da un ragazzo giovane, ho visto grande felicità nel suo volto, anche per questo motivo”.
Il binomio Toscano-Faggiano è senza dubbio determinante per l’inizio dei siciliani. Pensiero condiviso anche dal talento spagnolo: “A Faggiano è bastata una chiamata per conquistarmi. Ci trasmette entusiasmo, serenità e tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Toscano? Ascoltare come parla di me mi emoziona, ha vinto tanto e ci dà la mentalità adatta ad ogni situazione. In spogliatoio ho di fianco Inglese e Sturaro, c’è grande unità e ho respirato una serietà mai provata in carriera in termini di esperienza del gruppo. Catania non merita di stare qui, vogliamo impegnarci tutti a portarla in alto”.
Qualità, sicurezza e sentiero preciso: ma chi è Kaleb fuori dal campo? : “Un ragazzo tranquillo, mi piacciono padel e serie tv, la mia preferita è Outer Banks, sta uscendo la quarta stagione, toccherà stare a casa per un po’ quando sarà possibile (ride ndr). Un sogno personale? Giocare prima o poi in Liga e per la nazionale ma voglio godermi il presente”.
Emozioni e semplicità: pensieri da Diez.