Padova nel cuore e quel gol al Vicenza, Succi: “Vi racconto il derby veneto”
Certe emozioni le raccontano meglio i protagonisti. Ci sono dentro, ne descrivono dettagli e sfumature. In occasione del derby veneto tra Padova e Vicenza ai nostri microfoni è intervenuto Davide Succi, ex attaccante e bandiera dei padovani.
Lui che un derby biancorosso lo decise nel 2011, con uno dei suoi soliti gol: “Fu la mia prima partita dopo più di anno fuori per infortunio: potete immaginare…”. Sì, possiamo immaginare la gioia di segnare in quel clima. Diverso, di sicuro. Il perché ce lo dice Davide: “Noi giocatori abbiamo la fortuna di scaricare tutta quella tensione sul campo. Negli allenamenti, durante la settimana, c’è più concentrazione e agonismo. Se giravi per la città respiravi quel clima di attesa”.
I colori biancorossi, per Succi, rappresentano anche l’inizio e la fine. Sì, perché Davide ha visto Padova due volte: “Sono arrivato prima da ragazzino, in una Serie C difficile, che è stata una grande palestra per me. Quando sono tornato, dieci anni dopo, ero un giocatore formato.
La cosa più bella è che questa piazza poi mi ha amato. Sono stati due anni bellissimi – racconta Davide. Feci 15 gol in 19 partite nella stagione 2010-2011, ma il rimpianto più grande della mia carriera è quando mi feci male. Proprio in quel momento non ci voleva. Padova mi è stata vicino”.
Succi: “Questo Padova ha qualità, ma il cammino è lungo”
Dal suo Padova a quello di oggi di Matteo Andreoletti: “Questo filotto di vittorie non è mai scontato. C’è qualità in questa squadra, ma anche gruppo.
Detto questo, il campionato di C ha un solo vincitore e il Padova lo sa bene. Speriamo che possa continuare così. Sarà sicuramente al vertice, ma vincere non è mai facile e il cammino è lungo”.
“Adesso alleno i giovani attaccanti del Cesena”
Davide da cinque anni ha appeso gli scarpini al chiodo e guarda al futuro. Il calcio, però, non l’ha abbondonato: “Lavoro per il Cesena, alleno gli attaccanti del settore giovanile. Credo di saper osservatore i giocatori. Poi curo il rapporto del club con le scuole e altre attività collaterali”.
Due personalità a cui guardare e un momento d’oro con i romagnoli: “Stiamo facendo benissimo e questa è un’altra piazza incredibile. Sto imparando tanto da Fabio Artico e Corrado Di Taranto”.