Arzignano, Bianchini:”Credo ai playoff, voglio arrivare all’ultima giornata che abbiamo dato tutto ciò che avevamo”

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Giuseppe Bianchini allenatore dell’Arzignano si racconta a LaCasadiC.com.
Una storia dalle emozioni forti quella di chi i campi orami li calca da più di trent’anni. Da calciatore prima e da allenatore poi. Umiltà, lavoro, fame e tanta ma tanta passione. Un percorso fatto di traguardi storici e gioie, di cadute, e di rimonte improbabili. Sfide affrontate sempre con lo stesso obiettivo, divertirsi e trasmettere ai propri ragazzi la passione per questo sport, cercando di alzare ogni giorno l’asticella. Giuseppe Bianchini ha scritto la storia dell’Arzignano e racconta il suo legame con il club a LaCasadiC.com.
“Io ho iniziato a giocare a Vicenza nel settore giovanile, poi Carpi e tanto girare. Son stato anche a Padova. Negli ultimi anni di carriera ho giocato nelle mie zone, ma già in quegli anni sentivo uno stimolo diverso che mi stava portando fuori dal rettangolo di gioco. Il ruolo dell’allenatore mi affascinava sempre di più. Ho cominciato subito appena se ne è presentata l’opportunità. La mia è una passione proprio. Un lavoro che mi piace, che mi da stimoli importanti ogni giorno.”
L’inizio della sua esperienza ad Arzignano, e le emozioni indescrivibili della vittoria del campionato. “Son arrivato il primo anno in serie D con la squadra messa male, e a fine anno siam arrivati secondi poi. Sempre quell’anno abbiamo vinto i playoff di serie D. L’anno dopo nella stagione 2021/22 è arrivata la vittoria del campionato. Un emozione indescrivibile. È stato frutto di un percorso iniziato l’anno prima, con la vittoria dei playoff. Poi la promozione in C ed eccoci qua. Le panchine son state tante, è stato un percorso entusiasmante e pieno di soddisfazioni.”
Oltre 150 panchine con questa squadra, se dovesse scegliere un momento speciale da ricordare? “Se devo scegliere il momento più bello è indubbiamente la vittoria del campionato. Un momento unico per la squadra, la città e la società. Risulta difficile da spiegare a parole cosa si è provato in quel momento. Un mix di emozioni, anche perché abbiamo vissuto un’ annata in una partita praticamente. Siam stati primi per tutto il campionato e andavamo a Chioggia all’ ultima giornata a giocarci la promozione con la Clodiense, appena un punto sotto di noi. Scontro diretto. La tensione era tanta. A cinque minuti dalla fine siamo sotto e sembra finita. Una tensione così mai vissuta. Poi fortunatamente a poco dalla fine arriva il gol che ci ripaga dei sacrifici di una stagione. Se ci penso ancora oggi, all’ultima giornata, così negli ultimi minuti…indescrivibile, davvero!”
Il ritorno ad Arzignano dopo l’esonero
Quest’anno è tornato in squadra dopo l’esonero dello scorso marzo. Chiamato a salvare la formazione ultima in campionato, con appena 4 punti in 9 giornate e con 19 gol subiti fino a quel momento, su cosa ha lavorato maggiormente? “La situazione in cui sono arrivato non era semplice. Ho cercato fin da subito di capire cosa non andasse e cosa mancasse a questa squadra per fare bene. Ho parlato tanto con i ragazzi, cercando di partire dal macro problema per poi sviscerare il singolo problema. La squadra aveva bisogno di un identità difensiva maggiore. Esser solidi nel cercare di subire il meno possibile e lavorare l’uno per l’altro è la prima cosa che ho chiesto.”
“Devo dire che i ragazzi in questo sono stati eccezionali, nel seguirmi completamente. Son cresciuti tanto da questo punto di vista, hanno capito che bisognava accettarsi, pregi e difetti di ognuno e lavorare per colmarli. E se i risultati poco alla volta ci han dato ragione è proprio perchè i ragazzi hanno capito che bisognava essere squadra. Penso che alla base dei successi di una squadra ci sia la solidità difensiva, se sei solido su quel punto ti senti più forte in campo. Diventi concreto, sicuro dei tuoi mezzi e diventa tutto più facile.”

Sognare non costa nulla
L’Arzignano ha archiviato la salvezza e sogna i playoff: “Adesso c’è da fare lo step mentale. Sognare non costa nulla. Per ottenere qualcosa in più bisogna dare qualcosa in più. I ragazzi lo sanno, ed è per questo che ho chiesto di non mollare proprio adesso. Hanno speso tanto ed è vero, e questo va riconosciuto soprattutto perchè l’obiettivo raggiunto non è banale dopo il nostro inizio di campionato. Però sognare non costa niente, ce l’andiamo a giocare consapevoli che non sarà per nulla facile e che non dipenderà solo da noi. Ma con la voglia e la grinta di seguire un sogno che fino a 4/5 mesi fa non era nemmeno immaginabile.”
Meglio raggiungere i playoff così in caso o come è accaduto al primo anno da allenatore nei professionisti? “No no, meglio coì. Se pensiamo a ottobre dove salvare la categoria era già qualcosa di straordinario, essere arrivati a giocarsi la possibilità anche solo di parlare di playoff a salvezza acquisita è qualcosa di impensabile. Sarebbe un premio incredibile per il lavoro di tutti, ma soprattutto per quello dei ragazzi.”
Nuovi stimoli
La sua squadra ha saputo reagire molto bene nei momenti difficili, ora come si può affrontare al meglio la fine di questo campionato? Quali nuovi stimoli si possono dare? “Le motivazioni devono esser ancora molto forti. Devono capire che adesso l’obiettivo principale è stato raggiunto, ma che con la stessa fame e la stessa voglia se ne può raggiungere anche un altro. In primis sarà una questione mentale per me, poi ovvio c’è da andare in campo e affrontare due partite difficili come Atalanta u23 e Feralpisalò.”
“Queste sfide devono essere uno step mentale per tutti. È un bel banco di prova, ma se affrontato nella giusta maniera può farti solo che crescere a prescindere dal risultato che sarà poi. Voglio arrivare all’ultima giornata che abbiamo dato tutto ciò che avevamo, poi il campo e la classifica parleranno e accetteremo il loro verdetto, ma noi dobbiamo esser consapevoli di aver dato tutto.”

“Ad Arzignano c’è tutto per lavorare bene, è ormai una seconda casa per me”
Il presidente Chilese ha espresso belle parole per Bianchini, anche dopo l’esonero: “Ormai con il presidente c’è un rapporto umano che va anche oltre quello di campo, basato su una stima personale reciproca che è fondamentale. Quando son stato richiamato quest’anno son stato contento di poter venire in soccorso della squadra in una situazione di difficoltà. Questo è il mio quinto anno qui, è come se fosse una seconda casa per me. Qui si lavora bene perché sono seri, puntuali e ciò che promettono ti danno. Ti lasciano lavorare e ti mettono a disposizione tutto il necessario per farlo in maniera serena. Non ci sono grandissime pressioni ma siamo noi i primi a dovercele imporre però se vogliamo migliorare e fare qualcosa di grande per questa squadra e questa piazza che è molto bella da poter vivere.”
Bianchini ha un’idea precisa sul valore dei giovani: “Il lavoro sul settore giovanile è importantissimo, coltivare la passione e le ambizioni di giovani calciatori è una missione per gli educatori e la società. Ad Arzignano ci stiamo provando e stiamo facendo un buon lavoro.”
“Dal canto nostro, la cosa più importante e sana che possiamo trasmettere è la passione, l’impegno e la bellezza poi di questo lavoro. Giocare a questi livelli per un ragazzo deve essere un orgoglio. I giovani sono una risorsa, ti danno energia e ti portano a dare qualcosa in più. Poi io l’ho sempre detto, se son bravi giocano a prescindere dall’età. Io voglio ragazzi che si mettono a disposizione, svegli, che indubbiamente abbiano delle qualità tecniche, ma ancor prima devono avere la fame e la voglia di imparare, perché senza quelle non si va lontano.”
Sugli obiettivi futuri l’allenatore dice: “Continuare a divertirmi e cercare di fare sempre il meglio possibile, trasmettendo quello che è il mio essere. Se guardo indietro a quel che è stato, tutto fa parte di quel che mi porto dietro adesso, non c’è niente che io rinneghi o cambierei. L’importante per me è esser sempre coerenti con quel che si è. Cercando di trasmettere giorno dopo giorno la nostra passione. Ora bisogna affrontare al massimo e onorare queste ultime due sfide di campionato, per buttare le basi anche per il prossimo anno.”