In viaggio verso una nuova tappa, Bertoncini: “La passione è ancora viva, sogno i playoff con il Novara”

Davide Bertoncini / Credit: Novara FC
Il difensore del Novara si è raccontato ai microfoni de LaCasadiC.com.
Cadere e rialzarsi, e imparare a sorridere anche nelle giornate più buie. La carriera di Davide Bertoncini è stata sempre caratterizzata da una lunga altalena di emozioni, con il calcio ha sempre fatto da filo conduttore: “Sto bene, sto vivendo con maturità questa stagione e soprattutto questo momento. Gli anni passano, certo, ma forse li sento di più anche a causa dei tanti compagni giovani che ho. Ormai le squadre in Serie C hanno un’età media molto bassa” (ride, ndr).
“Rispetto a qualche anno fa sono cambiate tante cose -racconta a LaCasadiC.com-, ma la passione è sempre la stessa”. Il suo percorso, invece, è nato a casa, sulle orme di una figura speciale. “Ho iniziato a giocare a calcio fin da quando ero un bambino, è una passione che mi ha trasmesso mio papà. È stato lui il mio primo esempio, è iniziato tutto per divertimento -rivela, ed è poi diventato un vero e proprio lavoro”. Un amore puro e sincero. “Guardavamo il Milan insieme, lui nel frattempo giocava a livello amatoriale e allenava i ragazzini. I miei idoli erano Maldini e Costacurta, mentre ora sono un tifoso rossonero un po’ più passivo”.
Quella passione, quindi, inizia a prendere vita tra i colori della sue gente e della sua città, Piacenza. “Ho iniziato nel settore giovanile biancorosso, fino ad arrivare in prima squadra. L’esordio tra i professionisti fu bello, ma accompagnato anche da tanti problemi societari. Non una cosa semplice per un ragazzo giovane”. Prime difficoltà, ma anche tanta voglia di realizzare il proprio sogno.
Arriva dunque la chiamata del Genoa, all’interno di un settore giovanile sicuramente strutturato, e la possibilità di ripartire subito. “Durante quelle stagioni ho iniziato a vedere questo sport in una prospettiva diversa. Per me era la prima volta lontano da casa, avevo diciotto anni e il livello era davvero incredibile. C’erano tanti calciatori, tra cui El Shaarawy, che adesso giocano ad alti livelli. Non come me” (ride, ndr). Spontaneo e genuino, ma con la stessa consapevolezza di chi sa di aver costruito in realtà un viaggio pieno di momenti da ricordare. Un cammino fatto, anche, di belle vittorie.
Riscrivere il destino
Nella vita di Davide, però, c’è stato anche un prima e un dopo. È quasi estate, Trapani e Piacenza si stanno giocando la promozione in Serie B nella finale playoff. Minuto 70, Bertoncini e Corradi saltano insieme, poi il buio. Entrano in campo i soccorsi, attimi di panico e la corsa verso l’ospedale, un brutto infortunio in una serata che sembra maledetta. “In generale fu un anno particolare, e quella sera mi ritrovai in pochi minuti dal campo all’ospedale. In un secondo momento mi dissero che avevamo perso. Ho ricordi intensi e non positivi -dichiara il difensore del Novara-, ma sono esperienze che ti fanno capire che devi imparare a resistere e a rimboccarti le maniche quando le cose non vanno bene. Forse, tra i rimpianti, c’è proprio quella giornata. Avrei tanto voluto riportare la squadra della mia città in Serie B”.
Ma nella vita di un ciclista, e a breve scoprirete perché, dopo una dura salita c’è sempre una discesa. “L’anno dopo ho vinto il campionato a Reggio Calabria. Un traguardo un po’ atipico a causa del COVID, ma nell’ambiente si respirava un’atmosfera magica. Ho bei ricordi di quella stagione”. E se dovesse scegliere il gol più bello della sua carriera…“Ti direi quello in rovesciata contro l’Olbia quando giocavo a Piacenza”.

Questione di scelte
Poi, come in ogni storia che si rispetti, ci sono anche i posti del cuore. “A Frosinone ho trascorso quattro anni importanti per la mia carriera, conquistare la doppia promozione dalla Serie C alla Serie A fu davvero incredibile. Non dimenticherò mai le persone che mi sono state accanto durante quelle stagioni, così come la finale playoff contro il Lecce”. Momenti condivisi con una persona speciale. “Sento spesso Gucher, siamo come fratelli. Sta attraversando un anno difficile con la Lucchese ma so che lui sta dando l’esempio come sempre. Sono sicuro -afferma-, che riusciranno a salvarsi”. E volgendo lo sguardo al passato, forse, avrebbe fatto scelte diverse. “Mi sarei goduto di più la Serie A e non avrei spinto per partire in prestito, avevo esordito qualche mese prima all’Olimpico contro la Lazio”.
“Amo la natura e le bici, diciamo che durante l’estate provo a fare il mezzo ciclista insieme a mia moglie” (ride, ndr). Passioni che ha saputo far combaciare anche con lo studio, come testimonia la laurea in Economia e Management che ha conseguito circa quattro anni fa. Il presente, invece, lo vede totalmente focalizzato sul progetto Novara. “Vogliamo arrivare ai playoff, c’è una società nuova e ambiziosa che vuole crescere. Sta ponendo i tasselli per arrivare a lottare per la Serie B”. Adattarsi ai cambiamenti e alle difficoltà, ma senza mai smettere di sognare. Davide Bertoncini, intanto, è già ripartito verso una nuova tappa.