L’Inter, l’idolo Cristiano Ronaldo e la Pergolettese: Tonoli si racconta
Il difensore della Pergolettese si racconta ai nostri microfoni de LaCasadiC
Immaginate di avere un sogno per tutta la vostra adolescenza: voler giocare a calcio, diventare un giocatore professionista e segnare quanti più gol possibili. Qualcuno magari vi potrebbe far notare che, effettivamente, se il vostro ruolo è quello del difensore, il fiuto del gol non di è certo la prima prerogativa. Non è il caso, però, di Daniel Tonoli, difensore classe 2002 che non solo si é già levato in più di qualche occasione la gioia del gol, ma ha persino segnato la sua prima doppietta in Serie C, in occasione del match tra la Virtus Verona e la sua Pergolettese.
A raccontarci le emozioni di quel momento è proprio Daniel, che si è raccontato ai nostri microfoni de LaCasadiC: “È la prima volta che ho fatto 2 gol nel calcio dei grandi, se ci ripenso ancora adesso è qualcosa che mi rende parecchio felice. Credo lo sarà che anche in avanti: in futuro penserò sempre con il sorriso a questa partita”. Una gioia che però il classe 2002 aveva già sperimentato qualche mese prima, segnando la sua prima rete in assoluto tra i professionisti.
“Era quello che sognavo fin da bambino. A fine partita ricordo che ero contentissimo, è stato come coronare un sogno“. Ma andiamo con calma, perché c’è un po’ di strada da fare prima di arrivare a quel 12 marzo 2023. Dopo una trafila nelle giovanili della Virtus Bergamo, Daniel raggiunge finalmente la prima squadra dove a credere nel suo talento è Giacomo Curioni, nonché il suo attuale allenatore alla Pergolettese. “È stato lui a spostarmi da esterno alto a terzino. Da lì, grazie al lavoro e ascoltando tanti consigli, ho iniziato a far bene anche in Serie D”.
A quel punto, per il giovane Tonoli ci sono tutti gli ingredienti della grande esperienza. Siamo nel gennaio del 2020 e la chiamata arriva dall’Inter, dove in nerazzurro avrebbe modo di giocare in Primavera. Purtroppo però, qualcosa di più grande stava per mettere i bastoni tra le ruote nelle vite di tutti noi: “Non è stato facile arrivare all’Inter nel bel mezzo della pandemia, era la prima volta che uscivo di casa e vivevo in convitto a Milano. Il Covid ha fermato un po’ tutto, anche il campionato, così ci hanno rimandato a casa. È stato comunque un privilegio potersi allenare con la prima squadra o fare anche delle semplici partitelle con loro”.
La chiamata dell’Inter e il pensiero su Lautaro: “Marcarlo è stato veramente difficile”
Tonoli arriva all’Inter nel momento in cui, a fargli da compagni di squadra, ci sono ragazzi che da lì a poco sarebbero già entrati nel giro della Nazionale: “Gnonto l’ho conosciuto poco perché è stato il primo a lasciare l’Inter. Fabbian e Casadei invece si capiva già allora che avevano qualcosa in più nonostante la giovane età”. Esperienza in Primavera che, in ogni caso, per Daniel è stata molto utile e formativa nonostante il poco spazio: “La rifarei altre 100 volte, anche se dovessi avere lo stesso minutaggio. Cosa mi porto di più? L’organizzazione e le strutture che avevano, si tratta di uno dei settori giovanili più forti d’Italia e penso che qualunque giocatore avrebbe voluto vivere qualcosa del genere“.
Qualche mese dopo, all’inizio del suo secondo anno tra i professionisti, il difensore avrebbe rivissuto una sorta di ritorno al passato. È il precampionato della stagione 2023-24, quella che avrebbe portato l’Inter a raggiungere la seconda stella, e Tonoli presenzia in amichevole proprio contro i nerazzurri: “Marcare Lautaro è stato veramente difficile, non potevi rifiatare un secondo che lo perdevi subito e ti faceva gol: è un fuoriclasse. Se meritava il pallone d’oro? Penso che alla fine sia stato giusto assegnarlo a Rodri, anche Vinicius forse l’avrebbe meritato”.
L’arrivo in Lega Pro
Archiviata la parentesi a tinte nerazzurre, è di nuovo il momento di fare le valigie e tornare in Serie D. Ma ancora per poco, perché basta una stagione a Daniel per convincere alcuni club professionisti a investire su di lui. “Quando mi hanno detto che potevo fare il salto di categoria ero felicissimo, volevo solo quello. Il progetto della Pergolettese mi ha convinto fin da subito, è stata una trattativa lunga ma mi son trovato subito benissimo sia con il presidente che con i dirigenti”. Nonostante una prima annata condizionata da alcuni problemini fisici, però, Tonoli riesce a collezionare il giusto minutaggio e a raccogliere le prime esperienze “tra i grandi”.
In questa stagione, dopo un avvio piuttosto travagliato, la Pergolettese è ritornata sui binari giusti. La nuova gestione di Curioni sembra aver contribuito a questa virata, soprattutto sotto il piano della fase difensiva che per Daniel è imprescindibile se si vogliono ottenere dei risultati: “Da quando siam passati alla difesa a 4 ci sentiamo molto più compatti, prendiamo meno gol e lottiamo l’uno per l’altro. Lavoriamo molto spesso sulla fase difensiva, sui duelli uno contro uno e tutto questo per fare in modo di prendere meno gol. Chiaramente ci alleniamo anche sul come farli, ma penso che la difesa debba essere la prima preoccupazione di ogni squadra: se non prendi gol i punti arrivano“.
“Tra i pro c’è molta fisicità. Idolo? Cristiano Ronaldo mi ha fatto innamorare di questo sport”
Daniel Tonoli è un ragazzo di 22 anni, si trova in Serie C alla Pergolettese, ed è estremamente grato del percorso fatto finora: “Tra i professionisti c’è molta più fisicità, tecnica e tattica. Hanno una marcia in più rispetto alla Serie D, però i dilettanti ti aiutano molto a capire come funziona il calcio dei grandi, ti fanno vedere come vanno realmente le cose in questo sport”. Questa del percorso, dell’imparare ad avere pazienza, aspettare il momento giusto e saper prendere insegnamento da qualsiasi cosa che la vita ci mette davanti, è qualcosa passato ormai troppo in sordina. C’è solo la fretta e l’ansia del voler raggiungere tutto e subito, il più presto possibile. In una maniera così veloce da non avere neanche il tempo di fermarsi, e riflettere che i veri momenti risiedevano tutti nei contrasti o negli errori fatti in ogni partita, nelle sconfitte o nelle vittorie, nei momenti più felici e in quelli non.
Il cammino del giovane difensore in forza alla Pergolettese è solamente all’inizio, per lui le idee sul futuro sono già abbastanza chiare: “Mi piacerebbe salire di categoria, poter mostrare le mie carte come ho già fatto nel passaggio tra la Serie D e la Serie C. Non nascondo di voler fare qualche altro gol, però il primo obiettivo dev’essere quello di raggiungere la salvezza con la Pergolettese“. Non poteva essere altrimenti per chi è cresciuto con il mito di CR7 e il suo sapersi auto-migliorare step by step: “Da piccolino mi piaceva giocare più esterno alto, ero più propenso a far gol e quindi Cristiano Ronaldo mi ha fatto da sempre innamorare di questo sport. Mi ha sempre ispirato la sua mentalità, il suo stile di vita e la sua costanza nel lavoro: è il mio idolo indiscusso. Fuori dal campo? Seguo molto il basket, principalmente NBA anche se non riesco a guardare sempre le partite, visto che sono la notte. Spesso però con gli amici passo pomeriggi interi a giocare al campetto, quando è finita la stagione calcistica”.