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Dal Pontedera a protagonista in Serie B con la Reggiana, Ignacchiti: “Serie C fondamentale per la mia crescita”

Ignacchiti con la maglia del Pontedera

Ignacchiti con la maglia del Pontedera, Crediti US Città di Pontedera, www.lacasadic.com

I ricordi del centrocampista classe 2004 ai microfoni di gianlucadimarzio.com. 

Lorenzo Ignacchiti è uno dei punti fermi della Reggiana di William Viali, impegnata nella lotta salvezza in Serie B. Per il centrocampista classe 2004 è stata la stagione delle conferme dopo l’ottimo campionato vissuto con la maglia del Pontedera.

Con i toscani, infatti, ha collezionato le sue prime esperienze tra i professionisti, diventando un titolare quasi inamovibile della formazione allenata da Canzi: “Per me è stata una stagione fondamentale a livello di crescita personale. Mi ha formato come calciatore, consentendomi di arrivare in Serie B con un maggiore bagaglio d’esperienza. Li ringrazierò sempre per l’opportunità che mi hanno concesso”, ha dichiarato ai microfoni di gianlucadimarzio.com.

Una stagione vissuta accanto a un grande amico, in lotta per la Serie A con il suo Pisa: “Con Angori abbiamo giocato insieme anche l’ultimo anno a Empoli, prima di ritrovarci nuovamente come compagni di squadra con il Pontedera”.

E ancora: “Siamo un sacco amici, quasi fratelli e ci sentiamo con grande frequenza. Sono felicissimo per lui e per la stagione che sta facendo, se lo merita, so quanto lavora”. Il destino intanto, tra poche giornate, li metterà anche uno davanti all’altro. “Spero che continui così, chissà che non sia proprio questo l’anno giusto per conquistare qualcosa di speciale. Per noi d’ora in avanti saranno tutte finali -sottolinea il calciatore granata-, compresa quella con il Pisa. Sarà una gara importante per entrambi”. 

Ignacchiti: “Salto di categoria non semplice, felice del mio percorso”

Il centrocampista si è poi concentrato sulle difficoltà del salto di categoria: “Ovviamente la differenza è notevole -dichiara-, trasferirsi da una piazza come Pontedera a Reggio Emilia non è poco. Penso ovviamente alla Serie A, è un po’ il sogno di tutti. Ma sono consapevole che devo ancora compiere i passi giusti”.

E poi una curiosità sulla scelta del numero di maglia: “La scorsa stagione ho indossato il numero 16 perché mi aveva portato fortuna ai Giochi del Mediterraneo con la Nazionale. Quest’anno ho scelto invece il 25, è la data di nascita di mio papà. Se sono arrivato fin qui è anche merito suo”. 

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