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Addio per sempre all’allenatore: Torino è a lutto, dramma in città | Era la bandiera del club

Lo stadio Olimpico Grande Torino

Stadio Olimpico Torino - ImagePhotoAgency

Se ne va uno dei più amati dai tifosi. La città è in lacrime. 

“Le bandiere oggi non esistono più”. Quante volte abbiamo sentito questa affermazione. In un calcio fatto di sponsor e contratti milionari è sempre più raro trovare dei giocatori pronti a sposare in eterno la causa di un club e a rifiutare offerte allettanti provenienti da altre squadre.

Spesso si preferisce lasciare una piazza o una terra in cui si è stati amati per andare altrove in cerca di nuovi stimoli e ambizioni diverse. Ormai è questo il destino di molti campioni, che scordano un passato di vittorie e gioie all’apparenza indimenticabili per vestire la maglia dei rivali storici o, comunque, di squadre antagoniste.

Sono finiti i tempi di Buffon, Totti, Del Piero, Maldini e Zanetti. Vere leggende del calcio, in grado di scrivere pagine stupende della storia dei propri club. Maglia sempre sudata, fascia al braccio e centinaia di battaglie in campo. Ecco l’identikit delle bandiere che hanno fatto innamorare di questo sport migliaia di persone.

Presenti in campo, ma anche fuori. I capitani dello spogliatoio non si tirano mai indietro e nei momenti di difficoltà della loro squadra si dimostrano sempre pronti ad aiutare i compagni e fornire il buon esempio. Si possono considerare dei veri e propri allenatori aggiuntivi, in grado di sollevare il morale della squadra e spronare tutti a dare il meglio.

Dentro e fuori dal campo

Terminata la carriera, chi è stato una bandiera da giocatore spesso resta un punto di riferimento del club lontano dal campo. Molti diventano dirigenti, altri allenatori o membri degli staff tecnici. L’importante è esserci e dare il proprio contributo. Gli esempi sono tanti: da Zanetti vicepresidente dell’Inter a Ranieri sulla panchina della Roma.

In passato anche figure come Dino Zoff, Carlo Ancelotti e Fabio Capello hanno allenato squadre di cui sono stati leggende. La mentalità vincente resta la stessa anche in panchina e i successi non tardano ad arrivare. Trofei in bacheca, stima dei tifosi e nome scritto in eterno nelle pagine più belle della storia del calcio. Questo vuol dire essere una bandiera

Pallone Serie A 2024/25, credit Andrea Rosito | lacasadic.com
Pallone Serie A 2024/25, credit Andrea Rosito | lacasadic.com

Addio a Beniamino Cancian

Torino piange Beniamino Cancian. L’ex giocatore e allenatore granata si è spento all’età di 89 anni lo scorso 21 marzo nella sua casa di Budoia, in provincia di Pordenone. Comune di origine della moglie.

Cancian ha potuto vantare una bella carriera da calciatore, che lo ha portato a vestire, tra gli anni cinquanta e sessanta le maglie di squadre blasonate come Venezia, Mantova e Torino. Nel capoluogo piemontese ha lasciato il segno anche da allenatore, vincendo nella stagione 1970-71 una Coppia Italia contro il Milan di Nereo Rocco.