Ezio Capuano vs Conte: 15 anni fa gli rubò una “sua idea” | Costruita la carriera su quello
Alti e bassi in Serie A per il nuovo Napoli di Antonio Conte: un ex volto di Serie C prova a fare chiarezza
Inizio stagione piuttosto altalenante per il nuovo Napoli targato Antonio Conte. L’esordio degli azzurri al Bentegodi, battuti nettamente per 3-0 in casa dell’Hellas Verona, ha palesato tutte le lacune tecnico-tattiche dei campani. Kvara e compagni non sono mai entrati in partita, e il risultato finale parla da sé.
Già dalla seconda di campionato però, le cose sembrano essere cambiate. Con l’arrivo sotto al Vesuvio di David Neres e il 77 georgiano particolarmente ispirato, gli azzurri ribaltano il Bologna davanti al pubblico del Maradona e danno un segnale di forza alle altre concorrenti.
Solamente qualche giorno dopo, ancora una volta, il Napoli deve tornare a fare i conti con la realtà. Gli azzurri faticano molto più del previsto contro il Parma, squadra rivelazione in questa partenza di Serie A, riuscendo a spuntarla solo nei minuti di recupero con gli emiliani in 10 e con un difensore fra i pali.
Di fronte a tanta confusione tattica, e con i nuovi acquisti arrivati solo negli ultimi giorni di calciomercato, un ex volto della Serie C ha ci ha tenuto ad esprimere la propria opinione sull’allenatore partenopeo.
“Conte deve giocare gol 4-3-3”
“Difficilmente il Napoli potrà impostare con quel 3-5-2. Kvaratshkelia non dà il meglio di sé da seconda punta e Lobotka non lo vedo a suo agio nel centrocampo a due”. Così l’allenatore campano che ha consigliato spassionatamente ad Antonio Conte di rivedere i suoi piani tattici.
“La soluzione per far coesistere i centrocampisti a disposizione degli azzurri e gli esterni d’attacco sarebbe il 4-3-3: va cambiato solo lo schieramento della retroguardia. Di Lorenzo nasce come esterno, ma per l’esperienza che ha potrebbe fare il braccetto in difesa“.
Capuano: “Il braccetto l’ho inventato io a Coverciano”
Ma di chi stiamo parlando? Di Ezio Capuano, che ci ha tenuto anche a specificare come è nato il termine “braccetto di difesa”, sempre più usato in riferimento alle difese a tre. “Sono stato io a coniare questa dicitura, all’epoca di Coverciano presentai la tesi sul 3-5-2 e nel momento in cui usai quel termine venni rimproverato”.
L’ex allenatore del Taranto ha poi continuato: “Anni dopo, quando allenavo l’Arezzo, lo applicai in campo utilizzando la difesa a tre. Ho iniziato per primo a parlare di braccetto di difesa e poi, nel corso del tempo, lo hanno ripreso in tanti”. Fra questi c’è proprio l’allenatore del Napoli Antonio Conte che, di quel “braccetto” ha fatto una vera e propria arte calcistica.