Gatti-Atalanta: fulmine a ciel sereno | C’è l’ufficialità: a Gasperini serviva un uomo così
L’ecosistema delle seconde squadre e il loro funzionamento. L’intervento del ds e dell’allenatore dell’Atalanta U23.
Il progetto delle seconde squadre si è dimostrato ambizioso e sta dando i propri frutti nonostante il rendimento in campionato. Atalanta U23, Milan Futuro e Juve Next Gen sono realtà in cui i giovani possono acquisire personalità e modellare le proprie qualità tecniche oltre che caratteriali.
E in caso di allarme infortuni, gli allenatori delle prime squadre possono rimediare agli “spazi vuoti” nel proprio scacchiere pescando dal serbatoio delle giovanili e della Serie C.
Il campionato di Lega Pro costituisce, infatti, una palestra di vita per i giovani talenti che hanno l’obiettivo di distinguersi nel calcio. Perseveranza e personalità sono le armi da sfoderare per fare in modo che i riflettori vengano puntati sul loro nome e, di conseguenza, ricevere il pass per accedere alle fila dei big.
Allo stesso proposito, si era detto interessato anche Ghisolfi qualche settimana fa. Tra gli obiettivi futuri della Roma, dunque, ci sarebbe l’intenzione di introdurre una squadra che permetta ai giovani calciatori di assaporare il calcio professionistico. Progetto, a oggi, non ancora ufficiale, ma che contribuirebbe alla crescita di un serbatoio sempre più notevole.
L’intervento di Gatti, ds dell’Atalanta U23
Nella giornata di giovedì 19 dicembre, al Gewiss Stadium, si è tenuta una conferenza stampa in cui sono intervenuti il direttore sportivo Fabio Gatti e l’allenatore Francesco Modesto. Le due figure di riferimento dell’Atalanta U23 sono intervenuti facendo il punto della situazione a analizzando diversi punti.
Gatti ha dichiarato: “Siamo partiti con l’obiettivo di valorizzare il settore giovanile. Abbiamo avuto la fortuna di trovare un allenatore e uno staff capaci di fare questo lavoro. Miglioriamo per far crescere i giocatori, i risultati sportivi sono una conseguenza. Non si deve dare il confronto con le altre seconde squadre. Pensiamo a noi”.
L’obiettivo
Il direttore ha poi proseguito con la propria visione. L’obiettivo? “Poter dare un giocatore all’anno alla prima squadra. Vale più di ogni campionato vinto. Fare il ds di una seconda squadra è un lavoro interessante gestire tutti i giocatori per formare la rosa. Bisogna capire se il percorso giusto per loro è mandarli direttamente in B o farli passare dall’U23. Abbiamo avuto la fortuna che i giocatori hanno capito l’importanza di questo progetto”.
Ha concluso: “È importante rimanere equilibrati, ogni anno i ragazzi cambiano e si riparte da zero. La continuità nella guida tecnica è fondamentale. Diventa fondamentale trasmettere la mentalità giusta per diventare uomini e fare i calciatori“.