In Serie A impari a giocare, in Serie C a diventare uomo | Il capitano del Cagliari ha deciso: pronto il salto carpiato
Il capitano e uomo simbolo rossoblù ha preso la sua decisione: è pronto per il grande salto. La nuova squadra lo aspetta
I sacrifici per diventare calciatore sono innumerevoli. Dedizione, allenamento, passione. Tre elementi che non bastano per compiere il definitivo salto di qualità. In aggiunta ad essi, oltre a un pizzico di fortuna, serve una dose di sana follia. Abbandonare la terra natia per trasferirsi a centinaia di kilometri di distanza non è semplice.
Eppure, la passione per il calcio può portare a questa sofferta decisione. Sono innumerevoli i casi di calciatori che, pur di diventare qualcuno, hanno abbandonato tutto inseguendo un sogno. In primis un ragazzino che, insieme alla sua famiglia, ha lasciato l’Argentina per volare a Barcellona: Lionel Messi.
La storia della “Pulga” è l’emblema del sacrificio. La famiglia di Messi, vista la malattia del figlio, ha deciso di abbandonare il Sud America per assicurare a Lionel le adeguate cure. I genitori del numero 10 del Barcellona non avevano la certezza che il loro figlio potesse affermarsi.
Il salto nel vuoto compiuto da mamma e papà ha ripagato. Leo è diventato uno dei giocatori più forti nella storia del calcio (a voi il dibattito), emblema del Barça e massimo rappresentante della maglia numero 10 in giro per il mondo.
Alla ricerca di un centro di gravità permanente
Inseguire un sogno è una prova del fuoco. Un lato della medaglia splende e in esso regna il successo. L’obiettivo è stato conseguito, la gloria accompagna la propria vita. Regna la felicità. L’altro lato della medaglia è, invece, opaco. Attraversando il fuoco ci si è bruciati, la paura di fare un salto nel vuoto sovrasta tutto.
Specie quando ci si trova molto lontano dalla terra natia, il timore di scottarsi è tanta. Abbandonare tutto ciò che da sempre ti circonda non è semplice. Famiglia, amici, la squadra del cuore o il bar sotto casa. La soddisfazione di centrare l’obiettivo è impagabile. Guardarsi indietro, ripensando al tragitto percorso dona una soddisfazione degna di Leo Messi.
La decisione è presa: il capitano del Cagliari si prepara al grande salto
Diventare calciatore richiede grandi sacrifici. Lo sa bene Michele Carboni, centrocampista classe 2004, entrato nell’orbita del Pontedera e non solo. Come vi abbiamo raccontato, sul capitano del Cagliari Primavera ci sono anche FeralpiSalò e Carpi. Carboni ha attirato le attenzioni altrui grazie a leadership e qualità tecniche.
Michele è uno dei pezzi pregiati del mercato. Molte squadre si contenderanno le prestazioni dell’uomo simbolo del Cagliari Primavera. Per lui, quest’anno, 30 presenze, 8 gol e 5 assist. Chi vorrebbe averlo con sé è Alessandro Agostini. Dopo essere stato ufficializzato come allenatore del Pontedera l’ex giocatore del Cagliari vorrebbe portare in Toscana il classe 2004.