Home » In serie C non andava nemmeno in panchina, Marotta lo ha preso per la Champions: triplo salto di categoria

In serie C non andava nemmeno in panchina, Marotta lo ha preso per la Champions: triplo salto di categoria

Giuseppe Marotta a "La notte della C"

Giuseppe Marotta a "La Notte della C"

Le serata di Champions spesso possono regalare emozioni e…prime volte. L’ultima è toccata a un giocatore dell’Inter.

Dopo il 2-0 dell’andata in casa del Feyenoord, per l’Inter di Simone Inzaghi la gara di ritorno a San Siro era di fatto una pura formalità.

Una gara da gestire per evitare brutte sorprese che, grazie alle qualità dei nerazzurri, non sono arrivate: 2-1 e ancora un successo contro gli olandesi che proiettano così l’Inter ai quarti di finale di Champions League.

Ora il prossimo ostacolo, per caratura e storia, è ben differente: si tratta del Bayern Monaco primo in Bundesliga e che inevitabilmente fa paura.

Ma la squadra di Inzaghi sembra avere ormai le carte in regola per giocarsela contro chiunque, anche in Europa.

Il calendario dell’Inter

Saranno settimane intense per l’Inter impegnata anche nel testa a testa in campionato con il Napoli dell’ex Antonio Conte. Impegni ostici per i nerazzurri, a partire dal prossimo turno di campionato quando faranno visita all’Atalanta di Gasperini.

Poi l’impegno interno contro l’Udinese e la semifinale di andata di Coppa Italia contro il Milan. Trasferta a Parma e andata in casa del Bayern Monaco: poi Cagliari, ritorno contro i tedeschi e trasferta di Bologna, prima del ritorno contro i rossoneri.

Serata magica per Berenbruch

L’11 marzo resterà per sempre nel cuore di Thomas Berenbruch, giorno dell’esordio in Champions League con la maglia dell’Inter nella sfida contro il Feyenoord. Chi lo conosce bene è Michele Cossa, responsabile del settore giovanile del Renate: “Il suo sogno era giocare nell’Inter. Per noi è stato un orgoglio incredibile vederlo esordire. Quando era alla Tritium capimmo subito il suo talento e riuscimmo ad anticipare altri club. Ci avevamo visto giusto.

Arrivò nella stagione 2017/18 con l’U13. L’anno successivo giocò sotto età, ma l’esplosione arrivò la stagione dopo con gli U15 nazionali. Lo si capiva: era un predestinato. Fondamentale. Non è un caso il percorso che ha fatto. Si è sempre impegnato molto anche a scuola, faceva lo scientifico e aveva grandi voti. Un ragazzo serio e umile in tutto”.