“Lo stadio chiude con effetto immediato” | Partita l’ordinanza del comune: tifosi rimborsati del biglietto
Gli stadi come ‘casa’ e l’esilio in altre città d’Italia. Il fenomeno ha colpito un’altra società di Lega Pro.
Per gli amanti del calcio lo stadio costituisce un porto sicuro, una casa, un punto di ritrovo nel fine settimana. L’obiettivo? Incoraggiare la propria squadra. L’affetto che i sostenitori dei club mettono in atto e cercano di trasmettere viene meno quando le partite casalinghe vengono disputate altrove, in territori distanti da quello d’origine.
Si tratterebbe di una sorta di esilio e questo dipenderebbe dai comuni e dalla mancata agibilità degli impianti. In passato è già accaduto che le squadre dovessero prestarsi a giocare i match previsti ‘in casa’ in stadi distanti dalla propria città d’appartenenza.
Queste decisioni creerebbero delle difficoltà in termini di movimento e così la squadra deve fare a meno del calore che prontamente le tifoserie e le famiglie offrono ai propri ragazzi. Si passerebbe in questo modo da curve e tribune sature di spettatori a spalti semi vuoti.
Una formula a dir poco sconveniente che una decina d’anni fa aveva coinvolto il Cagliari e nella stagione corrente anche un club di Lega Pro, il Sorrento di Barilari. Episodi, quindi, che sembrano non avere fine e che potremmo aspettarci anche in futuro.
Una storia senza fine
Era l’allora annata 2013-2014. Il Cagliari dovette rinunciare al proprio stadio per questioni di agibilità e, dopo una lunga ricerca, si è scelto il Nereo Rocco di Trieste come sede degli appuntamenti casalinghi – che del sapore di ‘casa’, in verità, non avevano neanche l’ombra.
La stessa dinamica ha intaccato anche il Sorrento, squadra che milita nel Girone C di Lega Pro. Quest’anno, il club campano è stato esiliato a Potenza, poiché nell’impianto d’appartenenza, lo Stadio Italia, devono ancora iniziare i lavori.
L’esilio colpisce ancora
Anche al Briamasco di Trento pare esserci una storia simile. Si è scelto di apportare allo stadio delle migliorie, modiche però che per problemi logistici non sono ancora pronte. E così, ecco che la storia si è ripetuta.
Il Trento è stato inviato come un pacco all’Euganeo di Padova per disputare l’appuntamento casalingo previsto contro Caldiero. Quasi 180 chilometri di distanza separano le due città, lontananza che i tifosi gialloblù non sono riusciti a colmare e sono stati quindi rimborsati del biglietto. Esilio a parte, il club trentino ha comunque centrato la vittoria, la seconda consecutiva.