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“Mi devo portare l’acqua da casa”: clamoroso in Campionato | Club totalmente allo sbando

Nuovo campo d'allenamento Catania

Nuovo campo d'allenamento Catania

Situazione difficile per il club. I giocatori sono costretti a portarsi anche l’acqua da casa. Ecco la situazione

Gestire un club non è affatto semplice; richiede un equilibrio tra competenze sportive, strategia economica e capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato. Creare la squadra migliore significa non solo selezionare i talenti giusti, ma anche tenere conto dei costi associati a ciascun giocatore.

I club devono bilanciare le ambizioni sportive con la necessità di garantire la sostenibilità finanziaria. Se da un lato è fondamentale investire in giocatori di qualità, dall’altro è necessario evitare che le spese superino le entrate, rischiando di compromettere la salute economica del club.

Le trattative per l’acquisto di giocatori e il loro stipendio sono spesso un esercizio complesso, che coinvolge analisi di mercato, contratti e possibili ricavi derivanti dal loro acquisto. I dirigenti devono essere capaci di individuare talenti promettenti, ma anche di fare scelte oculate che permettano di ottimizzare le risorse a disposizione.

Inoltre, la gestione del settore giovanile, la creazione di un’infrastruttura adeguata e la gestione del marketing e delle sponsorizzazioni sono aspetti altrettanto rilevanti per mantenere una base solida. In questo contesto, ogni decisione deve essere ponderata, perché un passo falso può influire negativamente sul futuro del club, sia sul piano sportivo che economico.

I bilanci

Le entrate di un club sportivo provengono da diverse fonti, che contribuiscono a garantire la sua stabilità finanziaria. Una delle principali è rappresentata dai biglietti venduti per le partite, che costituiscono una voce significativa nel bilancio di molte squadre. Tuttavia, la vendita dei biglietti può generare discussioni e proteste da parte dei tifosi, soprattutto quando i prezzi sono percepiti come troppo alti o quando la qualità dell’esperienza allo stadio non giustifica il costo. I tifosi, che sono il cuore pulsante del club, possono esprimere il loro disappunto in vari modi, influenzando l’immagine del club stesso.

Un’altra fonte importante di entrate è rappresentata dagli sponsor, che supportano economicamente il club in cambio di visibilità e promozione. I contratti di sponsorizzazione possono essere molto redditizi, ma anche in questo caso la scelta degli sponsor deve essere fatta con attenzione, poiché può influire sulla reputazione del club e sulla percezione dei tifosi. Infine, i premi vinti nelle competizioni, sia nazionali che internazionali, rappresentano una voce economica significativa per molte squadre. I risultati sportivi positivi, oltre a garantire entrate extra, possono anche migliorare la visibilità del club e attirare nuovi sponsor. Queste fonti di guadagno sono essenziali per il buon funzionamento e la crescita di un club.

Giuseppe Giovinco Francavilla interno
Giuseppe Giovinco alla Virtus Francavilla – credit Virtus Francavilla – www.lacasadic.com

Senza acqua

Intervistato da Giornalerossoblu.it l’attaccante Giuseppe Giovinco torna così sulla sua esperienza al Taranto senza nascondere una certa amarezza per come è andata: “Secondo me, la squadra si sarebbe salvata se si fosse pensato solo ed esclusivamente al campo e a preparare bene le partite. Il problema era che ogni settimana succedeva qualcosa, e diventava complicato, perché non eravamo mai messi nelle condizioni di poter pensare solo a giocare e a far bene. Rimane il rammarico perché comunque si poteva fare bene, come sta facendo la Lucchese. Nella mia testa, il progetto era quello cercare di fare bene indipendentemente da tutto, avere l’appoggio della città, del pubblico e remare tutti nella stessa direzione. Invece, ognuno pensava per sé, ed è successo quello che è successo”.

Prosegue: “Siamo andati avanti per tanto tempo facendo finta che al campo tutto andasse bene. L’abbiamo fatto per cercare di venire incontro alla società e provare ogni giorno a sistemare le cose, ma quando, dall’altra parte non è arrivata alcuna risposta e vedevamo che loro continuavano ad andare per la propria strada abbiamo preso una decisione. – prosegue Giovinco – Giusta o sbagliata che fosse non lo sappiamo, ma di sicuro allenarsi senza preparatore dei portieri, senza massaggiatore, senza neanche l’acqua al campo è difficile. Io me la portavo da casa e lo si può anche fare se dall’altra parte stanno facendo il massimo per sistemare la società, ma quando capisci che ti prendono in giro non lo fai più”. A conclusione: “Abbiamo fatto figuracce in campo per cercare di andare avanti, perché il dovere era quello. – conclude Giovinco – In più non sono riuscito a esprimere quello che so fare, anche per colpa mia, ma soprattutto perché non eravamo messi nelle condizioni di farlo. La gente guarda solo la partita e giudica in base a quello, ma non vede la settimana che abbiamo passato, né i problemi che c’erano. Lo capisco, ma è stato davvero difficile”.