Napoli, il ‘figlio di Sarri’ si è stancato: vuole tornare a casa sua | Non c’è verso di farlo ragionare
La fine di una carriera comporta delle scelte: in bilico tra l’essere parte di un club e l’avvio di una nuova professione.
Quando un giocatore si appresta ad appendere gli scarpini al chiodo, la scelta più accreditata è quella di avvicinarsi a casa. La predisposizione negli spostamenti sembrerebbe essere svanita per coloro che fotografano il tramonto della propria carriera – o almeno per la maggior parte è così.
Dopo varie puntate in Serie C e B – per i più talentuosi anche in A – la serie televisiva della propria vita terminerebbe con un riavvicinamento a casa, qualora le condizioni fisiche dovessero permettere di proseguire il calcio giocato.
E che si tratti di una categoria inferiore, poco importa. Si tratterebbe di posticipare il più tardi possibile il momento degli addii che per molti giocatori si è rivelata sconfortante e dolorosa.
E tra chi subisce un infortunio grave e non ha più le forze di rialzarsi e chi, invece, vorrebbe dire ancora la sua in campo, il calcio sembra essere costellato di giocatori, che al termine della propria carriera non vengono considerati.
Il nuovo indirizzo dei club
Le società investono su giovani profili, fanno leva su calciatori che per quanto talentuosi e frizzanti, possono nascondere qualche insidia caratteriale e rivelarsi in questo modo acerbi. Gli svincolati con anni e anni di esperienza sulle gambe non sono coinvolti nelle scelte primarie, seppur possano contribuire con esperienza al rendimento positivo della squadra.
Questo è il caso di un giocatore di spessore che in passato ha militato nell’Empoli, nel Torino, nella SPAL e nel Napoli. Con l’Empoli, allora guidato da Sarri, si è reso protagonista di una delle pagine più importanti del club. E proprio con la maglia azzurra del Napoli ha esordito in Europa League e nel 2018 ha ricevuto l’avviso di convocazione in Nazionale. Un curriculum di livello, al quale ad oggi, però, nessuno è interessato.
Uno svincolato di livello: ecco di chi si tratta
Si tratta di Mirko Valdifiori, il centrocampista classe 1986, uno dei pochi ad aver indossato maglie di tre diversi campionati professionistici italiani. In un’intervista rilasciata a PescaraSport24, ha dichiarato: “Ho voglia di giocare un altro anno o due. Sono integro fisicamente e non ho mai avuto infortuni seri durante la mia carriera. La mia priorità è restare vicino casa, se riesco a trovare qualcosa nelle zone limitrofe continuerò a giocare“.
E se così non fosse? Valdifiori starebbe già pensando ad una carriera da allenatore e – come dichiarato – il suo metodo sarebbe un mix delle diverse guide che ha avuto il piacere di incontrare lungo il suo percorso.