Questo non è un asilo nido | Il mister della storica squadra sbotta: serve un mercato ‘maturo’ alla Marotta
Partire dal mercato per vivere una stagione tranquilla: l’allenatore tuona con la sua società, pronta ad assecondarne le richieste
Spesso, quando si pensa al termine ‘maturo’, l’associazione più immediata è quella di interezza, completezza, vecchiaia. “Una persona matura”, quindi intesa come una fase di sviluppo avanzato. Ed è proprio qui che sta l’errore: si tratta di una distorsione di significato.
Credere che fra i contrari di ‘maturo’ possa esserci ‘giovane’ è un luogo comune. Da maturus, in lingua latina, si intende chi o ciò è ‘pronto per’. E nelle ultime stagioni, Marotta, uno dei dirigenti italiani di maggior successo, ha incantato il panorama calcistico con i suoi colpi di mercato. E sì, dopo 30 anni di carriera, il suo, nel recente passato, si è sempre rivelato un mercato ‘maturo’.
In che termini? Vi starete chiedendo. La sua destrezza sta nel creare delle squadre tutt’altro che avvizzite e fragili, piuttosto nel ricercare quei profili che possano essere ‘pronti per’. E Marotta, in questo, si è distinto: ha dato vita a club compatti e completi.
Basti pensare alle annate di un decennio fa con la Signora. Nel 2010 ottenne la qualifica di Direttore Generale in casa Juve e un curriculum degno di un responsabile ‘maturo’. I bianconeri, infatti, conquistarono 3 campionati consecutivi, e nella stagione 2013/2014 si aggiudicarono il record di punti in serie A, 102 in totale.
C’è bisogno di più destrezza “marottiana”
Eppure, molte sono le peripezie dietro la scelta di giocatori in grado di offrire un contributo positivo durante la stagione, specie se il mercato ha le ore contate e la società ha una situazione tutt’altro che stabile alle spalle. Capita anche ai club più abili e navigati, quelli con una fama storica da difendere.
Nel caso di questa società, fino a qualche giorno fa, di navigabile c’era gran poco, o nulla. Per centrare l’obiettivo salvezza, serve una bravura che potremmo definire quasi “marottiana”. Ma il tempo stringe, gli animi si accendono e il rischio di scivolare è dietro l’angolo.
Il Taranto e quella proposta che non si può rifiutare
È stato affidato a Carmine Gautieri l’incarico di guidare il Taranto nella prossima stagione. La sua è una ricerca di riscatto da esperienze brevi. Al San Giuliano City, nel 2023, è durato 15 giorni.
E ora il “caso Taranto”. Ha dichiarato ad Antenna Sud: “Questa è una piazza che non si può rifiutare, e la mia non è una frase fatta”, a difenderne il prestigio. Tuttavia, ci sono ancora dei nodi da sciogliere. Gautieri ha richiesto personalità e coraggio, due caratteristiche da cui il Taranto ha necessità di ripartire.