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Thiago Motta si accanisce sul suo destino: prima la positività al covid, poi la cessione | Non c’è più spazio per lui

Thiago Motta in panchina

Thiago Motta, prossimo allenatore della Juventus / Imago Agency / www.lacasadic.com

Il giocatore è costretto a salutare la Juventus

Quanto spesso è capitato che un calciatore per un infortunio o per aver contratto un virus – in questo caso il Covid – fosse escluso dalla rosa o direttamente dal progetto del club? E quanto si è rivelato complesso, poi, trovare i giusti spazi in realtà nuove?

Le società procedono con la potatura dei rami secchi, ergo? Vale a dire che alcuni dei componenti della squadra non ritenuti fondamentali per la stagione successiva, vengono messi alla porta. Lo stesso è successo in casa Juve. Molti sono gli elementi che Thiago Motta vorrebbe tagliare dal club per fare in modo che la Vecchia Signora venga rifondata totalmente.

Si sa, il calcio odierno funziona in questo modo. Tanti i profili che catturano le attenzioni di ds e allenatori. E sono proprio quest’ultimi che spingono per l’acquisto dei cartellini di elementi che apparentemente sono utili per lo svolgimento del campionato. E poi?

Al primo infortunio o momento di défaillance non so più considerati come parte integrante del progetto squadra e a quel punto vengono dati in prestito ad altre realtà. Il meccanismo, per certi versi, risulta analogo alla raccolta delle figurine per completare l’album.
“Questa ce l’ho, non mi serve!”, e così capita ad alcuni calciatori.

Per colpa del Covid 

E la stessa sorte, nel 2020, è toccata anche ad un difensore con il cartellino di proprietà bianconera che nei campionati a venire è stato dato in prestito in diversi club.
Alle varie cessioni, si è aggiunto il fatto di aver contratto il Covid-19 che lo ha allontanato dai campi da calcio e lo ha costretto ad una lunga sosta.

E se le disgrazie non vengono mai sole, oltre a questo, nel 2021 è stato condannato ad un secondo stop. Al giocatore vengono infatti diagnosticate una serie di alterazioni del tracciato elettrocardiografico dovute ai postumi del virus. Un’altra sosta, un’altro ko mentale oltre che fisico.  

 

Alessandro Minelli: dalla Juve al Giugliano.

Il profilo di Alessandro Minelli, 25 anni compiuti lo scorso luglio, sembra essere il nuovo innesto del Giugliano, società di Lega Pro che, dopo l’accesso ai play-off ottenuto nella scorsa stagione, sta preparando al meglio la rosa. I gialloblù, dopo gli ultimi acquisti di mercato, stanno cavalcando il sogno della promozione e per farlo hanno bisogno di elementi come Minelli.

Un fisico robusto e agli occhi degli attaccanti quasi una montagna da valicare considerato il metro e novantacinque di altezza con il quale si distingue in campo. E, nonostante i prestiti, un curriculum di gran spessore per un ragazzo classe ’99.