Tragico incidente per l’erede di Immobile | La diagnosi è terribile: cecità permanente, ma torna a giocare
Da esser l’erede di Ciro Immobile alla cecità per uno scontro in campo: la terribile storia dell’attaccante.
Il calcio è in grado di regalare straordinarie storie di vita. Il caso in questione, in particolare, fa comprendere quanto per alcuni non si tratti solo di uno sport ma di una ragione di vita.
Passione pura e voglia di continuare anche quando il buio si presenta dinanzi a te. Potrebbe riassumersi così questa storia che vi stiamo raccontando. Un attaccante, che per diverso tempo ha anche giocato in Italia, in un duro allenamento ha subito un contrasto terribile che lo ha reso cieco da un occhio.
Carriera finita penserete? Assolutamente no. Il classe 1996 non ha mai mollato, ha sempre sperato di poter continuare ed ha avuto ragione lui. Lo scorso 20 settembre per lui è giunta una gioia incredibile. Con la fascia da capitano, è tornato in gol.
Si tratta della prima marcatura da quel terribile incidente ed è arrivato proprio contro la sua ex squadra. Una soddisfazione incredibile per l’ala destra francese, che però non ha nessuna intenzione di fermarsi qui.
L’U19 del Chievo Verona e le esperienze con Arezzo, Carpi, Siena e Pescara
La storia dell’attaccante parte nel nostro Paese, precisamente dalla Primavera del Chievo Verona. Con l’U19 del club veneto riesce a mettersi in mostra e ciò gli vale l’interesse del Robur Siena, con cui vive un anno da protagonista realizzando 7 gol e 1 assist in 31 partite.
L’anno dopo resta in Toscana e con la maglia dell’Arezzo mette a referto a 32 presenze, 3 gol e 3 assist. Due stagioni, in cui comunque riesce a togliersi le sue soddisfazioni e se ne toglia una ulteriore nell’anno successivo giocando per la prima volta in Serie B con le maglie di Pescara e Carpi. Nelle due parentesi, però, non riesce a rendersi protagonista e così decide di lasciare l’Italia per imbattersi in nuove esperienze
Dal Pescara alla rinascita
Da giovane ha iniziato nel settore giovanile del Chievo Verona. Nel 2015 ha esordito come professionista con il Siena, per poi passare in prestito all’Arezzo. Dopo aver segnato 7 reti in due anni, è arrivata la Serie B, giocando con Carpi e Pescara, ma trovando poco spazio. Nel 2018 si è trasferito in Francia, al Châteauroux, per un anno, poi ha proseguito la carriera in Portogallo al Desportivo Aves. Nonostante un contratto triennale, è stato svincolato l’anno successivo. Nel 2020 si è trasferito in Danimarca, firmando con il Vejle fino al 2022.
Nel 2021, Yamga lascia definitivamente l’Europa per unirsi al campionato iraniano, diventando presto protagonista. Al debutto con l’Esteghlal, segna due gol e chiude la prima stagione con 10 reti. Tuttavia, un drammatico incidente lo rende cieco, costringendolo a fermarsi e ripensare la sua carriera. Nonostante tutto, Yamga decide di non arrendersi. Il Nassaji diventa la sua nuova squadra, e la maschera che indossa in campo è il simbolo della sua rinascita. Il suo coraggio è divenuto un esempio per tutti, dimostrando una forza straordinaria anche di fronte alle avversità più difficili.