Ubriaco marcio e con la voglia di fare a botte | Serie A sotto shock: si è autodenunciato
La confessione dell’ex Brescia, l’inconveniente a Milano e i problemi con l’alcol: il mondo del pallone è sotto shock
L’intero mondo del calcio italiano è in apprensione per quanto emerso dalle sue ultime dichiarazioni. Dopo un’intera carriera trascorsa nel nostro paese, nonostante le molte gioie regalate ai propri tifosi, ecco l’episodio che nessuno si sarebbe aspettato.
Arriva l’ennesimo campanello d’allarme per quelle situazioni che tanto sentiamo parlare nei telegiornali e negli episodi di cronaca. Accade ancora una volta a Milano, città sempre più martoriata da avvenimenti di questo tipo.
Un altro talento del calcio nostrano, con un passato storico nell’Udinese prima, nel Brescia subito dopo e fino ad arrivare in Serie C, ha visto macchiarsi la propria carriera con quella che sta diventando sempre di più una piaga sociale.
Scopriamo di più sulla faccenda:
Una piaga sociale
Non solo all’interno del quotidiano, adesso anche il mondo del pallone viene sporcato da una vera e propria piaga sociale come l’abuso di alcool o l’utilizzo di sostanze stupefacenti. Sono tanti i campioni che, purtroppo, finiscono preda di queste situazioni e che, senza rendersene conto, mettono un grande bastone tra le ruote non solo della loro carriera ma della propria vita.
Da Diego Armando Maradona fino a George Best, due simboli che ci hanno lasciato troppo presto e che sono diventati i simboli degli enormi danni che possono arrecare queste dipendenze. Stesso discorso, legato perlopiù all’ambito calcistico, per Paul Gascoigne: storico centrocampista della Lazio il cui talento è stato fortemente condizionato dal pesante utilizzo di alcolici.
Sodinha, cosa è successo a Milano
Intervenuto al podcast ChiacchiereDaBar, l’ex giocatore di Brescia e Trapani ha raccontato un piccolo inconveniente accadutogli in centro a Milano. “Ero ubriaco, insieme ad alcuni amici passavo davanti a un kebab e ho sentito un insulto nei miei confronti. Nessuno mi conosceva in centro a Milano, ma ero convinto del contrario. Mi son fermato e volevo picchiare il cuoco del kebab: nonostante avesse un coltello enorme in mano, l’ho iniziato a scuotere e insultare a mia volta”.
Sodinha ha poi continuato: “Il tipo del kebab stava per sferrarmi una coltellata, poi per fortuna è intervenuto un mio amico che ha estratto una pistola e gli ha detto che non avevamo intenzione di fare niente. Poi sono arrivati un sacco di arabi e di persone là davanti al kebab ma gli altri amici mi hanno convinto ad andare via”.