UFFICIALE: si è svincolato, deve trovarsi fortuna | Per i tifosi dell’Inter è il «Bidone dell’anno»
In Italia era considerato “bidone dell’anno”, è divento l’idolo della sua Nazionale e non solo: ora dovrà trovarsi una nuova squadra
Svolta importante nella carriera di un vecchio volto della nostra Serie A. L’attaccante sul quale in molti hanno fatto affidamento sperando potesse far tornare una volta per tutte i nerazzurri nell’Europa che conta.
Parliamo di un’Inter ormai lontana parente di quella che conosciamo oggi. Un po’ come quando da adulto, rivedendo le vecchie foto scattate da adolescente, ti fai non poche domande sui canoni estetici che andavano i moda all’epoca.
Si trattava, infatti, di una squadra che mancava da troppo tempo l’accesso alla Champions League e la cui unica ambizione europea venne stroncata contro l’Hapoel Beer Sheva ai gironi e, qualche anno prima, dal Wolfsburg agli ottavi di Europa League.
Ma scopriamo di più sulla vicenda dell’ormai ex nerazzurro.
Inter, emergenza parco attaccanti
L’Inter di Simone Inzaghi viaggia a pieno ritmo verso il secondo scudetto di fila. Dopo aver lanciato il guanto di sfida ad Atalanta e Napoli, con l’allenatore dei partenopei che ha già lanciato qualche provocazione alla sua ex squadra, i nerazzurri puntano al passaggio fra le prime 8 nella nuova Champions League. C’è però un campanello d’allarme dalle parti di Appiano Gentile, ed è quello delle riserve in attacco.
Perché per un Thuram in splendida forma, c’è anche un Lautaro che continua a faticare in zona gol. Le riserve, oltretutto, non sono da meno: Taremi aveva tutt’altre aspettative dopo il suo arrivo in estate, mentre Correa e Arnautovic stanno trovando ancor meno spazio e, in quelle poche volte che ne hanno occasione, faticano a brillare.
Gabigol, addio al Flamengo: lo sfogo del giocatore
Dopo oltre 5 stagioni con i rossoneri, ai quali era approdato una volta conclusasi la terribile esperienza in Italia con l’Inter, Gabriel Barbosa meglio conosciuto come “Gabigol” saluta il campionato brasiliano. Con il Falmengo oltre 300 presenze e più di 160 i gol segnati, numeri che gli sono valsi 2 scudetti, 2 coppe del Brasile, 2 Supercoppe del Brasile, ben 2 Libertadores (l’equivalente della nostra Champions League) e 1 Recopa (ovvero la nostra Supercoppa Europea).
Nel salutare la sua ormai ex squadra però, l’attaccante non ha perso l’occasione per sfogarsi contro la dirigenza rossonera: “Io ho voce in capitolo, a differenza degli altri. Non hanno avuto parola con me ma la mia è stata mantenuta: non resterò. Tra 15 anni o tra 15 minuti sarò idolatrato e amato, penso che un giorno tornerò“.