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Ultim’ora: il cuore si è fermato davanti a tutti | Ennesima tragedia nel ciclismo italiano dopo Pantani

Marco Pantani screen

Marco Pantani, soprannominato 'Il pirata'

Inutili i tentativi di rianimazione

L’ex ciclista è stato colpito da un malore improvviso a Castellania, in provincia di Alessandria. Si era recato lì proprio per le celebrazioni del 65esimo anniversario della scomparsa di Fausto Coppi.

Sono stati inutili i tentativi di rianimare il 90enne, con massaggio cardiaco e defibrillatore automatico. Nato a Tortona, l’ex ciclista è stato attivo negli anni cinquanta.

Lo si ricorda soprattutto per essere stato il gregario di un noto campione del ciclismo. Nel 1953 e nel 1954 aveva militato nel Pedale Tortonese, poi nel 1955 nell’Augustea.

Aveva fatto da gregario al Campionissimo nel 1953 e nel 1955. Ed era diventato anche un amico fedele e un punto di riferimento del ‘Grande Airone’.

Malore improvviso, muore il 90enne nella piazza del Municipio

Un malore improvviso ha stroncato la vita dell’ex ciclista, nella piazza del Municipio di Tortona. In attesa dell’arrivo dell’ambulanza e dell’elisoccorso, alcuni dei presenti hanno videochiamato l’infermiere della centrale operativa.

Sotto guida, hanno proceduto con il massaggio cardiaco e hanno poi utilizzato il defibrillatore automatico. Per il 90enne di Tortona non c’è stato però nulla da fare.

Pantani screen
Marco Pantani in gara

Morto Pietro Moratto, storico gregario di Fausto Coppi

Proprio nel giorno dell’anniversario della scomparsa di Fausto Coppi, ci ha lasciato anche il suo gregario, Pietro Moratto. Come uno strano scherzo del destino. Era conosciuto da tutti come Moratto, con la doppia “t”, come il padre e i suoi sette fratelli. Tuttavia, un errore all’anagrafe, probabilmente causato da un refuso, lo registrò con un cognome leggermente diverso.

Fu il più giovane gregario di Fausto Coppi, di cui ha contribuito a perpetuare il ricordo e la memoria.
Nel mondo non c’era un campione più grande di Coppi – ricordava Morato, che nel 2016, ancora in sella alla sua bici per allenarsi, era rimasto gravemente ferito dopo essere stato sfiorato da un Tir -. Io ho corso con lui nel 1953, nel 1955: Fausto era di una serietà incredibile, programmava già gli allenamenti quando gli altri non sapevano neppure come si facesse ad andare in bicicletta”. Pietro è stato prima allievo, poi amico e confidente del Campionissimo. “Essere stato così accanto a Fausto, per me ha rappresentato un enorme privilegio“, aveva detto Moratto