Adopo, dalla Viterbese al gol del trionfo del Torino a San Siro
11 gennaio 2023. Il palcoscenico, San Siro. La Coppa Italia, la competizione. Minuto 114 di Milan-Torino. Si scrive un piccolo pezzo di storia. Certamente quella del Torino e di quello che, per una sera, è l’eroe granata, Michel Ndary Adopo. Il centrocampista 2000 ha realizzato nei tempi supplementari la rete decisiva che ha regalato al Toro l’accesso ai quarti di finale. Un successo ottenuto in inferiorità numerica. Un’impresa firmata, in parte, dalla Serie C. Il gol di Adopo, l’assist di Bayeye. Due figli della Lega Pro. “Due belle storie, battiamo il Milan con un ragazzo che giocava nella Viterbese e uno al Catanzaro“, il perfetto riassunto di Juric.
La corsa di Adopo
I primi passi sono nei campi di calcio della sua terra, quella francese. Le giovanili sono quelle del Torcy, la stessa squadra in cui è cresciuto un altro centrocampista transalpino. Anche lui gioca in Italia. Anche lui a Torino, sponda bianconera però. Il nome? Paul Pogba. Un vivaio che è terra di talenti. Tra questi, appunto, quello di Michel Adopo. Fisicità, intensità e una buona tecnica di base. Caratteristiche che convincono il Torino a puntare su di lui. Diventa uno dei cardini della Primavera granata. Un’ascesa che culmina con la vittoria della Coppa Italia di categoria. Lo stadio? San Siro. L’avversario, il Milan. Segni del destino. Il 5 gennaio 2020 arriva l’esordio in Serie A. Mazzarri lo fa entrare negli ultimi minuti della vittoria contro la Roma.
LuCi a San Siro: Adopo illumina il Torino
Lo scorso anno il salto con i grandi. La chiamata arriva dalla Viterbese in Serie C nel gennaio del 2021. Nella prima stagione colleziona 16 presenze. Nella seconda si conferma una delle certezze dei laziali, giocando in tutto 37 partite tra campionato, Coppa Italia e Playout. Il suo allenatore era Alessandro Del Canto che, intervistato da torinogranata.it, lo raccontò così: “Con me Adopo faceva la mezzala in un centrocampo a tre. A mio parere è un giocatore dalle caratteristiche più offensive per cui è più bravo nella fase propositiva rispetto a quella difensiva, anche se è migliorato molto in quella difensiva. E’ un ragazzo che ha grande forza fisica e vive molto di questa sua caratteristica: sicuramente è un buon profilo essendo un 2000 e ha tutto il tempo davanti a sé per diventare un buon giocatore“.
In estate l’interesse del Novara e la decisione di rimanere a Torino. 4 presenze in campionato e 2 in Coppa Italia. La seconda di queste diviene indimenticabile. Assist illuminante di Lukic, l’assist di Bayeye, la corsa e il gol di Adopo: il sogno è realtà. Il centrocampista 2000 viene sommerso dall’abbraccio dei compagni. Il Milan è sconfitto. Ha vinto il Toro.
Al termine della gara vinta contro il Milan in Coppa Italia, queste le sue parole a Mediaset: “Sapevamo che il Milan gioca sempre per vincere, quindi era difficile e ancora di più lo era quando siamo rimasti in dieci, ma siamo riusciti a rimanere in partita. Il gol è la più bella soddisfazione fin qui nella mia carriera, ancor di più per averci regalato la vittoria. Mi tengo la maglia, è per la mia famiglia“.
A cura di Nicolò Franceschin