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L’Atalanta, il mito Zidane e la storica promozione in B a Foggia: chi è Agazzi, nuovo acquisto del Benevento

Da Pazzini a Bonaventura, passando per i vari Zappacosta, Gabbiadini, Zaza, Montolivo e Baselli, giusto per citarne qualcuno. Nel 2014 l’Atalanta fece registrare il vivaio italiano più producente, il nono addirittura a livello europeo. Tanti i giocatori passati da Zingonia negli ultimi anni, diversi quelli che nasceranno ancora partendo sempre dal settore giovanile bergamasco. E proprio dal settore giovanile dell’Atalanta, tra gli altri, vi è passato anche Davide Agazzi, nuovo acquisto del Benevento. La squadra campana, tornata in C dopo 7 anni, sta continuando a lavorare sul fronte calciomercato in entrata. Dopo i vari Meccariello, Pinato, Bolsius e Benedetti, i giallorossi hanno deciso di puntare sull’esperienza del centrocampista classe ’93. Ufficializzato a titolo definitivo dalla Ternana, Agazzi ha deciso di tornare in Lega Pro a distanza di 3 anni dall’ultima volta, ed è ora pronto a mettersi a disposizione del suo nuovo allenatore Andreoletti.

Dalla Primavera dell’Atalanta con Conti e Gagliardini al primo gol tra i pro con il Catania di Pancaro, gli inizi di Agazzi

Nato a Trescore Balneario in provincia di Bergamo, Davide Agazzi è cresciuto calcisticamente nell‘Atalanta dove ha trascorso in tutto ben 7 anni. Al suo unico anno in Primavera mise subito a referto 6 gol in 25 presenze con Valter Bonacina in panchina e con i vari Conti, Caldara, Gagliardini, Grassi come compagni di squadra. Sta di fatto però, che il centrocampista bergamasco non ebbe mai modo di esordire in prima squadra. Solamente una lontana toccata e fuga nel 2011, quando Colantuono lo convocò per il match di Serie A contro l’Udinese. Buonissima tecnica ma fisico piuttosto fragile, fu impossibile per lui trovare spazio tra Simone Padoin e Luca Cigarini. Agazzi stacca il cordone ombelicale con Zingonia all’età di 19 anni, quando approda al Savona. Due gli anni in Liguria con Ninni Corda, dove trova la titolarità ed esordisce tra i pro.

Questo fu per lui solamente il primo di una lunga serie di prestiti. Il secondo, giunse nel 2014 in quel di Lanciano con la Virtus di Roberto D’Aversa, ed insieme a Monachello, Gatto e Conti. Una parentesi, quella in rossonero, condita da sole 11 presenze ma dove riuscì a debuttare in Serie B contro il Modena di Novellino. L’exploit avviene col Catania di Pippo Pancaro, squadra con cui sigla il suo primo gol tra i professionisti nella trasferta di Melfi. 28 le presenze in rossazzurro, dove trova un giovanissimo Pessina appena 18enne e bomber Plasmati.

L’idolo Zidane, il tifo per l’Arsenal e la promozione con Stroppa a Foggia: alla scoperta del centrocampista

Nonostante gli ottimi rendimenti fatti registrare a Catania, a Bergamo vi torna solamente ancora di passaggio. L’importante minutaggio fa però crescere sempre più il giovane Agazzi, che acquisisce consapevolezza dei propri mezzi ed esperienza. Quell’esperienza che di certo non manca e non è mai mancata ad un certo Zinedine Zidane. Il campione francese è un mito per il neo centrocampista del Benevento, che tra l’altro è tifoso dell’Arsenal e appassionato di basket. La vetrina in C ai piedi dell’Etna, è tale da farlo finire nel mirino di un’altra big della Lega Pro. È il Foggia infatti a credere in lui e ad ingaggiarlo. Stroppa gli consegna le chiavi del centrocampo e lui non tradisce affatto le aspettative. Insieme ai vari Chiricò, Vacca, Sarno, Mazzeo e Agnelli vince la Supercoppa di Serie C e ottiene la promozione in B dopo 19 anni, diventando una pedina inamovibile del centrocampo rossonero.

Una mezzala d’esperienza, capace di disimpegnarsi però anche come mediano. Ed è proprio in cabina regia che l’ex Atalanta rende al massimo. Dopo Foggia, Davide Agazzi detta i tempi delle manovre in mezzo al campo a Livorno, dove trova come allenatori prima Lucarelli e Breda nei 2 anni in Serie B, e poi Dal Canto in C. 78 le presenze in Toscana, con 3 gol e 7 assist messi a referto. A gennaio 2021 arriva poi la cessione al Vicenza, prima dell’approdo alla Ternana dove ritrova in panchina proprio Cristiano Lucarelli. Oltre 50 le presenze in rossoverde, con una sola rete segnata in Coppa Italia al Dall’Ara contro il Bologna di Mihajlovic. Match in cui il classe ’93 sbloccò la contesa in un pirotecnico 4-5 finale. A Terni iniziò bene la sua esperienza, poi il centrocampo a 2 un po’ lo penalizzò. Col ritorno dei 3 centrocampisti poi, ritrovò continuità e minutaggio. E proprio a 3, sarà disegnato il nuovo centrocampo del Benevento di Andreoletti, composto già da importanti giocatori quali Trello, Karic, Acampora e Kubica. Il dt giallorosso Carli ha creduto in lui, ora, Agazzi è pronto a mettersi ancora in gioco in questa nuova esperienza. La quinta in Lega Pro dopo Savona, Catania, Foggia e Livorno, a cui vuol rispondere più che mai presente. E chissà, magari coronandola anche con la sua seconda promozione in Serie B in carriera.

Antonio Palladino

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