Si ispira a Sergio Ramos, ed è un grande amico di Hysaj, suo compagno di squadra in nazionale. Stiamo parlando di Arlind Ajeti, uno dei protagonisti della stagione del Padova che ha conquistato la finale dei playoff contro il Palermo. Il difensore vanta una lunga esperienza, avendo iniziato la sua carriera nel 2002 nell’FC Concordia Basel, società satellite del Basilea, che lo prelevò nel 2004.
Il Basilea è la prima tappa della carriera di Ajeti. Qui veste le maglie delle giovanili, dove diventa un pilastro delle squadra. Le prestazioni, inoltre, gli consentono di esordire in prima squadra nel 2011, dove ha l’occasione di allenarsi con Walter Samuel: “Mi ha insegnato molto, è una leggenda del calcio mondiale. Negli allenamenti mi ha dato tanti consigli“. Giorni che ricorda con piacere, visto che lui stesso ha rivelato che l’ex giocatore dell’Inter gli “ha insegnato tanto”. La squadra, inoltre, gli permette di accumulare presenze anche a livello internazionale, visto che riesce ad esordire in Europa League nel 2012 contro lo Sporting Lisbona, vincendo 3-0, e in Champions League nel 2013, nella sfida vinta in trasferta contro il Chelsea per 2-1.
Il rapporto con il Basilea però si conclude nel 2015, quando Arlin rimane svincolato. Decide così di trasferirsi al Frosinone, scelto dal direttore sportivo Marco Giannitti su consiglio del c.t. dell’Albania, Gianni De Biasi. Stellone punta su di lui e lo fa esordire in Serie A contro il Sassuolo. Una prima volta particolare, visto che Ajeti segna sia un’autorete che il gol del momentaneo vantaggio dei gialloblù in una partita poi conclusa sul risultato di 2-2. Arrivano così le esperienze con Torino, Crotone, Grasshopper, Velje Boldklub, prima di tornare in Italia nel 2020 alla Reggiana, dove riesce ad esprimersi con continuità. Il bottino complessivo, infatti, è contraddistinto da 22 presenze e 2 gol. Al termine della stagione però, la squadra retrocede in Serie C. Ajeti si trova di nuovo svincolato e sceglie di accettare la proposta del Padova.
L’inizio della stagione non è facile. Ma Ajeti non molla e continua a lavorare. Ed ecco che il 2022 si apre nel migliore dei modi, collezionando 7 presenze consecutive. Un periodo positivo in cui segna un gol alla Pergolettese, l’unico dell’anno, decisivo per la vittoria del Padova. Due momenti che hanno rappresentato una vera e propria svolta. Ajeti arriva così a totalizzare 25 presenze, senza mai far mancare il proprio contributo, anche quando è subentrato dalla panchina, facendosi notare in modo particolare nelle sfide dei playoff contro il Catanzaro. All’andata, infatti, è stato protagonista di una prestazione perfetta in fase difensiva.
Una caratteristica che ha mostrato anche al ritorno, quando ha vinto il duello con Iemmello e si è guadagnato la punizione dal limite trasformata da Chiricò. Il rendimento che è frutto del lavoro di una squadra che può contare anche sulla solidità della sua difesa. Il Padova, infatti, ha concluso il campionato con la seconda miglior difesa del girone A, dietro al Sudtirol, con 26 reti subite. Un punto di forza che è stato fondamentale anche nei playoff (2 gol incassati in 4 partite) e che potrebbe risultare decisivo anche in finale. Perché si vince anche con la miglior difesa.
A cura di Giuseppina Citera
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