La Juventus U23, l’esordio in Coppa Italia e il lungo infortunio: subito assist per Aké al ritorno in campo
Marley Akè non poteva scegliere miglior momento per mettersi in mostra con la maglia della Juventus. Era il 18 gennaio scorso quando il francese, in una manciata di minuti in Coppa Italia contro la Sampdoria, ha conquistato i cuori dei tifosi bianconeri. Tra qualche paragone con Douglas Costa e delle ottime prestazioni in Serie C, l’attaccante è entrato nelle grazie di Allegri che all’esordio in prima squadra fornisce subito da un assist. Da un passaggio chiave all’altro: ora la storia di Marley Akè riparte con un altro assist. Questa volta nell’amichevole contro il Rijeka alla prima partita dal lungo infortunio. La frattura al perone dello scorso luglio l’ha tenuto lontano dai campi per quasi 5 mesi.
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— Juve Canal (@juve_canal) December 22, 2022
Akè, dalla Champions con il Marsiglia alla Serie C
Marley è arrivato a Torino dal Marsiglia nel gennaio 2021, inserito nell’affare che ha portato Franco Tongya a compiere il percorso inverso… insieme ad 8 milioni, finiti nelle casse della società francese. Ma non inganni la giovane età: Aké in Francia aveva già dimostrato tutte le sue potenzialità, collezionando con la prima squadra del Marsiglia ben 26 presenze. Arrivato per rinforzare nell’immediato la formazione Under 23, nel giro di mezza stagione è diventato un’alternativa valida per l’attacco di Massimiliano Allegri. Nel finale della scorsa stagione è diventato uno dei pupilli dell’allenatore: prima l’esordio in Serie A contro l’Atalanta poi la semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina, mai una partita banale.
Passione Drogba e Minicar
Cresciuto con il mito di Didier Drogba, al giovane Marley non piace soltanto sfrecciare in campo. Spesso infatti arrivava agli allenamenti del Marsiglia a bordo della sua auto elettrica rosso fiammante. “Fa parecchio rumore ma è utile. Non sono ancora riuscito a prendere la patente per gli impegni tra campo e scuola”, raccontava nel febbraio 2020. Per strappi e ripartenze in campo, invece, c’è già tutto il necessario.