Ripartire. Da quello che ti ha sempre fatto stare bene. Nei momenti felici e in quelli più tortuosi. Perché la luce della passione non si spegne mai. Dalla Toscana alla Sicilia, arrivando fino al Piemonte. Alberto Pelagotti ha firmato con il Novara. Dopo un lungo stop il portiere è pronto a indossare nuovamente i guantoni. L’emozione è la stessa della prima volta. Back in the game.
Che Alberto Pelagotti fosse destinato a lasciare la sua impronta nel calcio era chiaro sin da subito. Bastava leggere il luogo di nascita sulla carta d’identità: Empoli. Le pianure del Valdarno e un settore giovanile che negli anni sarebbe diventato uno dei più importanti in Italia. Lui però crescerà a qualche minuto di macchina da Empoli, ovvero a Castelfiorentino. Il panorama dal finestrino non cambiava mai. La terra della Toscana lo abbracciava, e lui sopra quella terra cominciò a volarci. Così, dal settore giovanile del Castelfiorentino passò a quello azzurro dell’Empoli. Un paio di guantoni erano la chiave che permettevano a Pelagotti di prendere il volo. A Monteboro Pelagotti trascorse dieci anni. Passo dopo passo. A difendere la porta della città in cui era nato. La consacrazione arrivò definitivamente nel 2007. L’Empoli era in Serie A. Poi, a casa del portiere arrivò una lista. Un po’ come quando un bambino scorre il dito sulle convocazione appese al muro dello spogliatoio. Marchisio, Eder, Abate, Giovinco, Adani e Pelagotti. Il ragazzo era stato inserito nella lista per la Coppa Uefa. Il volo per l’Europa stava per partire.
Dopo quella esperienza il volo di Alberto Pelagotti atterrò direttamente a Manfredonia. Lui tra i pali aveva qualità e l’Empoli decise di mandarlo in Puglia per stringere la mano al calcio dei grandi. Quello che il portiere aveva sempre sognato di vivere. La scenografia era quella della Serie C2. Pelagotti aveva vent’anni, ma le gambe non gli tremarono. 33 presenze collezionate sul campo. Tutte da titolare. Personalità e riflessi tracciarono un nuovo sentiero nella carriera di Pelagotti. La destinazione la conosceva bene. Il Valdarno, poi Monteboro: era tornato a Empoli. Bastò un solo anno di Serie C al portiere per affermarsi definitivamente nel calcio. Questa volta il palcoscenico era quello della Serie B. Dal 2010 al 2014. Il club voleva tornare quanto prima in Serie A. Gli azzurri non ci riuscirono, ma Pelagotti collezionò 49 presenze in totale. La massima serie con la squadra della sua città la raggiunse soltanto dopo la parentesi vissuta all’ombra della Torre di Pisa in C. In campo insieme a lui c’erano Mario Rui a Pucciarelli. Al timone dello spogliatoio Marco Giampaolo. Due anni in cui Pelagotti visse la Serie A nella pianura del Valdarno. La stessa che gli aveva permesso di volare la prima volta da piccolo, quando i guantoni erano troppo grandi per le sue mani.
Due anni dopo Alberto Pelagotti giocava sui campi della Serie D. Da Empoli era passato ad Arezzo in C. Poi il Palermo bussò alla sua porta. Era il momento di lasciare la Toscana, scenografia costante della sua carriera. Certo, la squadra era nei dilettanti, ma il progetto rifletteva tutte le ambizioni di un club pronto a rinascere. E Pelagotti accettò. I rosanero conquistarono la promozione in Serie C, Pelagotti era una sicurezza tra i pali. Ma quando tutto sembrava andare per il verso giusto, il portiere venne travolto da una notizia che mai avrebbe voluto sentire: tumore toracico benigno. Tutto attorno sembrava improvvisamente crollare. Alberto continuò ad allenarsi, aggrappato con tutte le sue forze alla speranza che solo il campo riusciva a dare, ma fu costretto dopo mesi ad un intervento. Rimandare ancora l’operazione sarebbe stato troppo rischioso. E il campo, unico punto fermo nella sua vita, svanì. O forse no. Perché il giorno dopo l’operazione Pelagotti era già in palestra. Ripartire dalla quotidianità. Durante i playoff il portiere sedeva in panchina al fianco della squadra. Da quel giorno le cose sono cambiate però. Il Palermo oggi gioca in Serie B e Pelagotti è rimasto svincolato, tra delusioni e mancate aspettative. Il Novara ha chiamato ed il portiere vuole riprendersi la certezza di saper volare. Ripartire. Pelagotti è pronto a farlo dalla Serie C. Come la prima volta. Back in the game.
A cura di Jacopo Morelli
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