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Largo ai giovani: l’Albinoleffe in Coppa Italia lancia quattro prodotti del vivaio

La partita di Coppa Italia Serie C tra Albinoleffe e Trento ha visto l’esordio nei professionisti, tra i padroni di casa, di ben 4 ragazzi cresciuti nel settore giovanile. Si tratta di Lorenzo Facchetti (portiere 2004), Andrea De Felice (difensore 2003), Filippo Concas (esterno d’attacco 2003) e Carmelo Muzio (attaccante 2003). L’Albinoleffe non è di certo nuova a lanciare i propri ragazzi del vivaio in prima squadra. Basti pensare che da qui è uscito anche un certo Andrea Belotti.

Credit: Michele Maraviglia / U.C. AlbinoLeffe

Chi sono i nuovi talenti lanciati dall’Albinoleffe

Giovani, audaci e di personalità. I debuttanti della partita di ieri sera sono prodotti ‘doc’ del settore giovanile della squadra lombarda. Solo Filippo Concas è da considerarsi come l’ultimo arrivato.

Credit: Michele Maraviglia / U.C. AlbinoLeffe

Il giovane esterno d’attacco del 2003, infatti, è arrivato dal Milan l’estate scorsa. L’Albinoleffe gli ha dato fiducia aggregandolo subito alla formazione Primavera. In lui sono state intraviste potenzialità da prima squadra, ecco quindi l’esordio al minuto 84 in Coppa Italia quando è entrato per dare il suo contributo. Tra i protagonisti della serata troviamo anche il ‘portierino’ classe 2004 Lorenzo Facchetti.

Credit: Michele Maraviglia / U.C. AlbinoLeffe

Schierato dal primo minuto, il 16enne ha dimostrato qualità e personalità, parando ben 3 rigori nella lotteria che ha portato l’Albinoleffe alla vittoria finale sul Trento.

Il giovanissimo attaccante Carmelo Muzio, entrato in campo al 78′, ha fatto l’assist per i due gol dei padroni di casa nei tempi supplementari. Non contento, ha siglato anche il quarto rigore (con uno scavetto), vivendo una serata da sogno.

Credit: Michele Maraviglia / U.C. AlbinoLeffe

Minuti di personalità e esperienza da conservare nel cassetto dei ricordi anche per Andrea De Felice. Il giovanissimo calciatore classe 2003 è entrato al 119′ nei tempi supplementari. Con un solo minuto di gioco tra i grandi si è incaricato senza timore di calciare, molto bene, il primo penalty. L’ennesima dimostrazione che in campo non conta la carta d’identità.

A cura di Tommaso Ferrarello

Redazione

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