Gli stadi di proprietà sono un tema in continua evoluzione nel calcio italiano, specialmente nell’ultimo periodo. Da quando la famiglia Agnelli ha deciso di costruire l’ormai ex Juventus Stadium, la mentalità a proposito delle infrastrutture è cambiata anche nel nostro Paese. Una “rincorsa” verso l’estero che sembra aver ingranato la marcia giusta. Anche la Serie C è entrata a gamba testa in questo scenario grazie all’innovativo AlbinoLeffe Stadium.
Il già citato stadio della Juventus ha aperto le danze con la grande inaugurazione nel 2011. Fortuna volle che con il sorgere dello Stadium, i bianconeri abbiano ritrovato la retta via dopo anni di oblio. Un po’ lo stesso effetto subito dal Sassuolo con il suo Mapei Stadium-Città del Tricolore. Acquistato nel 2013 dal compianto Giorgio Squinzi (allora patron della squadra), i neroverdi iniziarono a giocare lì dopo la prima storica promozione in Serie A. Uno stadio in co-abitazione con la Reggiana e al centro di molte discussioni proprio da parte dei tifosi granata.
È stata al passo anche l’Udinese con la famiglia Pozzo. I lavori sulle ceneri dell’ex “Friuli” iniziarono nel 2014 e videro la fine due anni più tardi a metà della stagione 2015/2016. La Dacia Arena, oltre a rappresentare il terzo stadio di proprietà in Italia in ordine cronologico, divenne un orgoglio anche a livello internazionale; infatti nell’anno dell’inaugurazione entrò nella top ten dei migliori stadi al mondo secondo StadiumDB.
Nel 2017 vide la luce anche la “Sagrada Familia” degli stadi italiani: il “Benito Stirpe” di Frosinone. L’affinità con la cattedrale di Barcellona è presto spiegata: i progetti dell’impianto furono scritturati nei primi anni 70, con i lavori che iniziarono dieci anni dopo ma che rimasero incompiuti fino al 2015. Con la prima promozione in A del Frosinone, lo stadio tornò di moda. E, sebbene alla prima stagione i ciociari non riuscirono a completarlo in tempo, lo stadio fu pronto per il campionato dove conquistarono la seconda promozione.
Più recentemente hanno trovato terreno fertile anche nella zona orobica gli stadi di proprietà. A partire con il Gewiss Stadium di Bergamo. Costruito sopra il vecchio “Atleti Azzurri d’Italia”, diede un’ulteriore scossa all’ambiente bergamasco dopo le stagioni favolose della squadra di Gasperini. La ristrutturazione della Curva Nord richiese appena sei mesi riuscendo ad ospitare anche le partite di Champions e Nations League.
Rimanendo in area bergamasca, è impossibile non citare l’altro gioiellino della zona appena nato: l’AlbinoLeffe Stadium, il primo stadio di proprietà della Serie C. i lavori iniziarono nel 2017 dopo un lungo iter d’approvazione da parte del Comune, ma finalmente i tifosi blucelesti hanno una nuova casa. Sperando che sia il primo di una lunga serie, sembra che anche altre squadre della categoria stiano facendo più che un pensierino su nuove infrastrutture.
A cura di Filippo Rocchi
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