Alcione Milano, il presidente Montini lascia il club: “Giusto lasciare spazio a nuove idee”

Alcione Milano squadra, crediti Martina Cutrona, www.lacasadic.com
Il presidente della storica promozione in Serie C si congeda con una lunga lettera pubblicata sui canali ufficiali della squadra lombarda.
Purtroppo, anche le storie più belle hanno una fine. L’Alcione Milano chiude il suo primo campionato di Serie C con un pareggio per 2-2 contro la Giana Erminio. Un risultato che permette alla squadra di Cusatis di terminare la stagione al 12° posto con 47 punti. Ma a far notizia sono le dimissioni rassegnate dall’ormai ex presidente Marcello Montini.
Undici anni all’interno del club, otto da numero uno degli orange insieme a Giulio Gallazzi. Entrato nel 2014 come sponsor, Montini ha preso sin da subito a cuore la causa Alcione e negli anni si è prodigato per portare in alto il nome di quella che oggi è, a tutti gli effetti, la terza squadra di Milano dopo Inter e Milan.
Il suo lavoro è stato ben ripagato. Al termine della scorsa stagione è arrivato il salto dalla Serie D alla Lega Pro per la prima volta nella storia dei milanesi. E non è finita qui. Sì, perché in questa stagione l’Alcione ha saputo stupire e non ha affatto sfigurato. Tredici vittorie, otto pareggi e diciassette sconfitte.
Di seguito la lettera completa di Montini: “Cari collaboratori, ragazzi, genitori, amici e amiche dell’Alcione, ho sempre saputo che prima o poi avrei scritto questa lettera e lo faccio oggi, con gli occhi lucidi ma sereno, convinto che si debba fare ancora tanto ma consapevole di non avere più il tempo necessario da dedicare a questa meravigliosa società. Dopo 11 anni e 8 da Presidente, vissuti con passione, orgoglio e responsabilità, è arrivato per me il momento di salutare questa grande Famiglia. Scrivo Famiglia, perché per me lo è stata davvero e lo è tuttora”.
Montini: “La famiglia Alcione ha riempito la mia vita”
Le parole: “Una famiglia che ha riempito la mia vita giorno dopo giorno, condividendo con tutti voi gioie, amarezza, risate, delusioni e tante emozioni che hanno reso questa avventura sportiva, una esperienza di vita indimenticabile.
Non è una decisione improvvisa, sapevo che questa stagione sarebbe stata l’ultima ancora prima di iniziarla, ma sento che è il momento giusto per lasciare spazio a nuove energie e idee per scrivere un nuovo capitolo nella storia di questa unica società sportiva”.
Prosegue: “Mi hanno insegnato a lasciare un posto migliore di come lo si è trovato, lascio una società forte, rispettata, strutturata e ambiziosa. Per costruire e mantenere belle cose ci vuole tempo e purtroppo di questa preziosa risorsa io ne ho sempre meno, come ho potuto constatare nel corso di questa stagione. Non sono mai stato un presidente “della domenica”: la società ho sempre voluto viverla, conoscerla per poterla migliorare e so già che mi mancherà. Molto più dei titoli conquistati, mi mancheranno i bambini e il loro candore sportivo, l’impegno, la gioia e le lacrime dei ragazzi, le urla degli allenatori, i campi illuminati e pieni durante gli allenamenti, l’ansia e la gioia dei genitori, le discussioni con lo staff, il confronto con gli allenatori e i ds, le trasferte e tanto altro”.

“Un viaggio nato grazie all’intuizione di mio figlio Giorgio”
La rivelazione: “Ho dato molto di me stesso in questi anni, togliendo anche spazio ai miei cari che mi hanno sempre sostenuto ed in particolare a mio figlio Giorgio che a soli 5 anni ha avuto l’intuizione che ha generato questo incredibile viaggio lungo 11 anni.
Quando nel 2017 mi sono candidato alla presidenza, l’ho fatto con l’entusiasmo e la volontà di dare il massimo per questi colori e come tutti sanno, per la più pura e semplice passione che in tutti questi anni mi ha portato a seguire innumerevoli partite vicino alla recinzione del campo.”
E ancora: “Insieme a tutti voi abbiamo scritto una bella storia sportiva in cui, sia nei momenti esaltanti che in quelli difficili, ho sempre sentito la forza di un gruppo unito e che non ha mai smesso di credere in un progetto difficile e ambizioso.
Molti ridevano del nostro progetto: ci descrivevano come dei sognatori….velleità inconsistenti….Ora ci ammirano e rispettano.
Dobbiamo essere orgogliosi della nostra storia e di avere, per primi, dato a Milano una terza squadra professionistica.
Ringrazio ogni singola persona che ha camminato al mio fianco in questo percorso: dirigenti, staff tecnico, collaboratori, volontari, quelli che erano con me dall’inizio e quelli che ci hanno lasciato: tutti hanno portato qualcosa che ha contribuito a renderci più forti”.

Montini: “Grazie a chi ha lottato per questa maglia”
La dedica finale: “Un ringraziamento a tutti i ragazzi che hanno lottato con onore per questa maglia. Il vostro impegno e la vostra dedizione hanno reso speciale ogni stagione. A quei ragazzi che hanno coronato il sogno di fare di una passione la loro professione, lascio un pensiero gioioso, a tutti gli altri che ci hanno provato, impegnandosi al massimo, a loro lascio un pezzo del mio cuore. Ringrazio tutti i genitori del settore giovanile che si sono sacrificati nel supportare i propri figli in un percorso sportivo difficile e competitivo, so bene cosa significa….vi ammiro”.
Conclude: “Ringrazio tutti gli avversari, le società dilettantistiche che a livello giovanile abbiamo affrontato e con le quali abbiamo dato vita a sfide leggendarie, indelebili nella memoria di molti. Queste società sono state per me fonte di ispirazione e di grande motivazione nel cercare di migliorarsi anno dopo anno. Ringrazio Dio per avermi dato il privilegio di vivere questa esperienza di vita e di averla vissuta insieme alle persone che volevo. Infine un grazie particolare a Giulio Gallazzi, oltre l’amicizia che resta, aggiungo la felicità di aver potuto lasciare il testimone a colui che ha condiviso con me questa avventura e che con grande coraggio, ha raccolto la sfida di portare i nostri colori sempre più in alto”.