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Da Frattamaggiore fino alla chiamata di Gattuso al Napoli: Davide Costanzo arriva in C sulle orme di Insigne

Costanzo Napoli

Credit: Martina Cutrona

Frattamaggiore è un comune di Napoli composto da circa 28mila abitanti. L’aria che si respira è azzurra. Un po’ per il cielo campano, un po’ per il mare ed il Napoli. Un amore puro e profondo. Lo stadio Diego Armando Maradona, o il vecchio San Paolo, da Frattamaggiore è distante poco più di venticinque minuti in macchina. Davide Costanzo per arrivare sul lungomare ha percorso quella strada, affiancando a bocca aperta lo stadio, teatro di mille emozioni. Ogni volta affascinato come se fosse la prima. Oggi Davide quello stadio lo saluta dopo averci giocato. La destinazione è la Serie C. Non è un addio, bensì un arrivederci.

Una vita in azzurro

Che cos’è il Napoli per un napoletano? Non si può spiegare. Sensazioni forti e ricordi indelebili. Delusioni e momenti di gloria. Davide Costanzo tutto questo l’ha vissuto. Lui di Napoli conosce ogni luce e la corrispettiva ombra. Difensore classe 2002, entra a far parte della rosa azzurra nel 2018, dopo aver tirato i primi calci al pallone prima nel Calcio Caviano, poi nei Fratelli Lodi. Il suo potenziale è stato evidente sin da subito. A 16 anni Davide ha il privilegio di indossare quei colori che vedeva nelle vie della sua città da piccolo. Nel curriculum dei suoi sogni, c’è sempre stato il Napoli. Come poteva non esserci. Lui, nato a Frattamaggiore, proprio come Lorenzo Insigne. Era impossibile non comprendere sin da subito cosa volesse dire essere napoletani e giocare all’ombra dello stadio Maradona, nel segno di Diego. Sulle orme del capitano. 1 metro ed 80 centimetri di determinazione e lo sguardo fisso sull’obiettivo. Nelle giovanili della squadra Costanzo riesce ad affermarsi sempre di più. Lo scopo è il solito: lottare sul campo per difendere i colori della sua città.

La chiamata di Gattuso

Sulle orme del capitano. Una frase che è diventata realtà per Davide Costanzo. Il difensore riesce a ritagliarsi il proprio spazio arrivando fino alla primavera del Napoli. Dedizione al lavoro, tecnica e contrasti, il ragazzo ha delle grandi potenzialità e le esprime al meglio guidando la difesa in Italia e nella Uefa Youth League, la Champions dei giovani. Così, proprio come Lorenzo Insigne, arriva la fascia. Davide si rispecchia nel capitano della prima squadra. Frattamaggiore, l’amore per il Napoli e le responsabilità di una città attorno al braccio. È in questo modo che Costanzo si guadagna la chiamata di Rino Gattuso, in prima squadra. Il match è di Coppa Italia. Il Napoli si prepara ad affrontare l’Atalanta di Gasperini in semifinale dopo il pareggio dell’andata ma le assenze di Koulibaly e Manolas portano l’allenatore azzurro a chiamare Davide. La squadra a Bergamo perderà la finale, ma Costanzo non dimenticherà neanche una sensazione di quel giorno. I complimenti di Insigne, le emozioni di essere nel tunnel con i grandi. Essere un napoletano nel Napoli.

Il ritiro con Spalletti e la Serie C

E con i grandi il Costanzo è pronto a prendere definitivamente il volo. Come quella volta in cui al Maradona ha indossato la fascia da capitano nell’amichevole contro il Benevento. L’Alessandria lo accoglie. La Serie C lo farà crescere ancora di più dentro e fuori dal campo. Le ambizioni aumentano. Non si è più ragazzini. Dopo aver svolto il ritiro con la prima squadra azzurra sotto la guida di Luciano Spalletti, Davide vuole mettere in pratica tutti i segreti che ha rubato con fascino ai più grandi. È il momento che il calcio veda le sue carte. La destinazione è chiara: tornare sul campo del Maradona. Sulle orme del capitano. Napoli lo aspetta.

A cura di Jacopo Morelli

Credit foto: Martina Cutrona