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Alessandria, è ora di rialzarsi: è riaperta la caccia alla Serie B

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L’Alessandria sarà tra i club che prenderanno parte alla Lega Pro 2022/2023. Dopo un solo anno dalla promozione in Serie B i grigi sono ritornati in Serie C. Dalle lacrime di gioia per la vittoria della finale playoff ai rigori contro il Padova il 17 giugno 2021 a quelle di delusione per la sconfitta casalinga con il Vicenza il 6 maggio 2022, che ha sancito l’aritmetica certezza della retrocessione in Lega Pro.

Alessandria retrocessa in Lega Pro: dal sogno all’incubo

La scorsa estate l’Alessandria era tornata in Serie B dopo 46 anni centrando un salto di categoria fortemente voluto. Un ritorno sfiorato, in particolare, nella stagione 2016/2017 quando i grigi allenati da Piero Braglia dilapidarono un vantaggio di 12 punti sulla Cremonese di Attilio Tesser facendosi soffiare il primo posto in maniera clamorosa. Pagato a caro prezzo un avvio col freno a mano tirato, lo scotto dell’impatto con la categoria: 5 sconfitte consecutive, la prima vittoria solo alla settima giornata (1-0 in casa contro il Cosenza).

Punti persi che hanno pesato come macigni e hanno contribuito allo score finale insufficiente per salvarsi: 8 successi, 10 pareggi e 20 sconfitte; 37 gol fatti e 59 subiti. Terzultimo posto in condominio con il Vicenza, che con un gol di Sebastien De Maio ha operato l’aggancio all’ultima giornata e il sorpasso in classifica in virtù del vantaggio negli scontri diretti. Sarebbe bastato un pareggio per disputare il playout, una vittoria per farlo con il ritorno al Moccagatta.

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Il difensore dell’Alessandria Edoardo Pierozzi

Alessandria i gol di Corazza, l’esplosione di Milanese e Pierozzi

All’Alessandria non sono bastati i 14 gol di Simone Corazza per salvarsi: unico in doppia cifra dell’intera rosa allenata da Moreno Longo. Un dato che fa riflettere su uno dei motivi per cui la B è stata persa. Basti pensare che il secondo miglior marcatore in organico è stato un difensore centrale: Riccardo Chiariello, 5 reti.

La stagione finita male per la squadra è stata però cruciale per due giovani talenti: il diciannovenne Tommaso Milanese (35 presenze, un gol e un assist) e il ventenne Edoardo Pierozzi (21 presenze, un gol e 2 assist), che hanno chiuso l’anno con la convocazione di Roberto Mancini con lo stage per la Nazionale ricevendo il plauso social dell’Alessandria. Ora Milanese si è trasferito alla Cremonese dopo aver fatto rientro alla Roma mentre Pierozzi attende di conoscere il suo futuro: su di lui c’era un diritto di recompra da parte della Fiorentina.

Alessandria, storia del calcio italiano: stagione numero 35 in C

L’Alessandria si appresta partecipare al 35esimo campionato della sua storia in Lega Pro, precedentemente Serie C e Serie C1. La prima volta fu nell’annata agonistica 1950/1951: l’Alessandria finì quarta in classifica. Nella stagione 1952/1953 arrivò la prima promozione in Serie B, bissata con la vittoria del campionato formato 1973/1974 e, come detto, con il salto in Cadetteria tramite i playoff al termine della stagione 2021/2022. Per 2 volte l’Alessandria ha vinto la Coppa di Serie C: nel 1972/1973 e nel 2017/2018.

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Il presidente dell’Alessandria Luca Di Masi

Alessandria, l’era Di Masi: 10 anni di amore e investimenti

L’Alessandria è attualmente in vendita. Lo scorso 23 giugno il presidente Luca Di Masi in conferenza stampa aveva annunciato la decisione di lasciare dopo 10 anni di gestione: “È giunto il momento di dire basta, è arrivato il momento per qualcuno che possa fare anche meglio di me. Chiunque abbia a cuore i grigi sappia che non abbiamo richieste esose“ aveva spiegato Di Masi.

Il presidente dei grigi ha 43 anni ed è un imprenditore che si è affermato nel campo dell’abbigliamento ed ha investito anche nel campo dell’immobiliare. Di Masi è diventato proprietario dell’Alessandria nel febbraio 2013. Memorabile la l’approdo in semifinale di Coppa Italia, persa contro il Milan nel 2015 con un gol di Mario Balottelli.

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L’Alessandria e il suo fortino: lo stadio Moccagatta

L’Alessandria è una squadra piemontese. Lo stadio dell’Alessandria è il Moccagatta. I girigi giocano al Moccagatta dal campionato 1929/1930. Come ricostruito dal club nella certosina cronistoria degli eventi legati allo stadio dell’Alessandria, integralmente consultabile sul sito ufficiale del club, il regime fascista imponeva anche ad Alessandria la costruzione di un impianto foriero e creare campioni, fisicamente irreprensibili.

E così mentre nasceva l’Ardenza a Livorno e lo stadio della Vittoria a Bari nel 1928 un ente sportivo spinse per la realizzazione di un complesso dotato di campo di calcio, piscina, strutture per l’atletica e per la pratica di altre discipline. Nel 1946 lo stadio fu ribattezzato ‘Giuseppe Moccagatta’ in memoria del presidente della squadra nonché sindaco della città, improvvisamente scomparso.

Nel giugno del 1956 arrivò promozione in Serie A dopo lo spareggio vinto a San Siro con il Brescia e si rese necessario un intervento di ristrutturazione per l’aumento della capienza a 25mila posti, tra cui l’innalzamento della gradinata Nord con l’utilizzo di strutture prefabbricate in tubi. Negli anni ’60 le prime partite sotto i riflettori. I lavori si sono poi succeduti negli anni con la necessità di risolvere varie vicissitudini.

All’inizio della stagione sportiva 2008/2009, in ossequio al regolamento della Lega Pro, la lunghezza del campo da gioco è stata ridotta a 105 metri. Nella stagione 2009/2010 è stato deciso l’abbattimento e la ricostruzione della Curva Nord. Domenica 24 gennaio 2010 in occasione di Alessandria-Perugia per la prima volta i tifosi dell’Alessandria hanno potuto usufruire della nuova Curva: 1.886 posti. Così gli altri settori, come riportato su alessandriacalcio.it:

  • Tribuna VIP coperta: 70
  • Tribuna laterale coperta: 903
  • Tribuna stampa coperta: 28
  • Spicchio sud/ovest: 155
  • Tribuna zona “Pitch View”: 282
  • Rettilineo: 1822
  • Gradinata nord (tifosi locali): 1886
  • Curva sud (tifosi ospiti): 780
  • Settore disabili: 28

La capienza attuale dello stadio Moccagatta è dunque di 5.947 spettatori. Il manto di gioco dello stadio Moccagatta è in erba naturale.

A cura di Marco Festa