Furlanetto, un portiere con la nove sulle spalle: da pupillo di Inzaghi a decisivo con il Renate
Concentrazione e reattività sono due parole che senz’altro appartengono al portiere. Un ruolo in cui ci si trova molto spesso soli ad osservare da lontano i propri compagni e allo stesso tempo si può decidere la partita grazie ad una parata miracolosa. La guida della difesa e la capacità di non abbassare mai la guardia. Alessio Furlanetto, portiere della Lazio, è giovane, ma conosce già la sensazione di avere gli occhi addosso quando si è in volo. Istinto e scelte, il ruolo del portiere è anche questo. Furlanetto di istinto ne ha da vendere visto il rigore decisivo parato per il passaggio di turno in Coppa Italia di Serie C contro il Mantova. Da Formello a Renate, Furlanetto non vuole smettere di volare.
Le giovanili della Lazio
Alessio Furlanetto nasce in Veneto e muove i primi passi sul campo con la maglia numero nove sulle spalle. Non è una storia nuova quella di un giocatore che da un ruolo di movimento passa al portiere. Prima la voglia di ogni ragazzo di gonfiare le reti a suon di gol. Successivamente, due tiri parati agli amici nei rigori a fine allenamento. Poi il terzo. Dovrebbe essere andata più o meno in questo modo quando Furlanetto giocava attaccante nel Liventina. Cresce il numero di parate assieme alla consapevolezza di avere dei riflessi notevoli fra i pali. E così, con la nove dell’attaccante avviene la sottrazione di altre otto cifre. Il ragazzo, una volta indossati i guanti, comprende realmente quale sarà il suo futuro: volare. E se è vero che il cambiamento porta delle novità, Alessio ne è la prova. La Lazio infatti nota le sue potenzialità da numero uno e non ci pensa due volte per tesserarlo. Ecco che nella carriera del ragazzo entrano il bianco ed il celeste. Riflessi, concentrazione e tecnica con i piedi. La porta con Alessio Furlanetto è al sicuro.
La fiducia di Inzaghi ed il Renate
Con la Lazio Alessio Furlanetto viene aggregato all’Under 17. Quando il ragazzo vola riesce sempre ad esaltare chiunque. Dallo slancio alla mano che si mette tra la porta e la palla. Il portiere sembra pronto per giocare con i grandi. Così, la chiamata della Primavera non tarda ad arrivare. Alessio ha sedici anni e per la prima volta si trova a parare in questa categoria. Tuttavia, l’età è solo un numero ed il ragazzo trasmetta la sicurezza giusta alla squadra. Partita dopo partita, i voli di Furlanetto a Formello risuonano sempre di più, atterrando più volte negli uffici di Simone Inzaghi. L’allenatore della Prima Squadra biancoceleste osserva il ragazzo e coglie sin da subito il suo valore. Se qualche anno prima un tifoso presente sugli spalti del centro del Liventina avesse detto Furlanetto della sua convocazione nella Lazio come portiere, lui probabilmente avrebbe riso senza dar troppo peso a quelle parole. Da segnare i gol fino a salvare i propri compagni da una sconfitta grazie ad una parata. È il mese di maggio del 2019 quando Furlanetto riceve la chiamata Inzaghi. La Lazio affronta il Cagliari di Barella e Rolando Maran in Sardegna. Alessio si siede in panchina al fianco di Ciro Immobile. La Serie A, quel campionato che aveva sempre osservato in televisione, quel pomeriggio è sotto le sue scarpette. Adesso è certo: il cambiamento porta delle novità, sempre.
Il passo tra i grandi
Per Furlanetto quella non sarà la prima chiamata con Inzaghi. In panchina con i grandi il ragazzo tornerà di nuovo, questa volta in Champions League. Da quel momento non mancheranno gli allenamenti con la Prima Squadra. I consigli di Reina e Strakosha e la voglia di imparare per vivere della loro stessa passione. Una carriera pronta a prendere il volo. “Allenandoti con la prima squadra ci si rende conto del mondo del calcio dei grandi ed il modo di vivere il protagonismo. Lavorare con portieri più esperti di me mi permette di prendere qualcosa da loro che fa sempre bene” ha raccontato il portiere a Lazio Channel, nel ritiro che ha svolto questa estate con la squadra di Sarri. La Serie C e la chiamata del Renate, Furlanetto è pronto a confermare le sue doti tra i professionisti. Le gambe non gli tremano: il portiere con l’animo di un attaccante vuole puntare verso le stelle.
A cura di Jacopo Morelli