Dalla Serie C all’esordio con l’Italia: chi è Alessio Zerbin, il diamante del Frosinone
Con il mancato accesso al a Qatar 2022 che inizierà il prossimo novembre, la Nazionale non giocherà un campionato del mondo per 12 anni consecutivi. I ragazzi nati nel 2010, oppure nel 2014, non hanno ancora visto l’Italia giocare un Mondiale. In questo caso, due sensazioni possono invadere l’animo di ogni appassionato: tristezza o voglia di ripartire. Roberto Mancini ha deciso di ripartire da chi la maglia azzurra potrà vestirla a lungo aiutando la squadra con la qualità e lo spirito della gioventù. Ed ecco che dalla panchina adesso è il turno dei giovani e dopo Wilfried Gnonto, viene chiamato anche Alessio Zerbin del Frosinone. Ma partiamo con ordine e conosciamo meglio l’attaccante.
Dall’oratorio di Santa Rita a Napoli
É il 2004. All’oratorio della Parrocchia di Santa Rita, a Novara, arriva l’ennesimo ragazzino che si avvicina alla comunità. Alessio Zerbin comincia a far parte della squadra quando ha solamente cinque anni. Non ci vuole molto per osservare la sua qualità: il ragazzino è rapido e, sostenendo di lasciarlo giocare volontariamente, toglierli la palla dai piedi tanto facile non è. Vuole stare davanti, il ruolo quindi è semplice da trovare: esterno. E infatti, al Silvio Piola, che dalla Parrocchia dista solamente due chilometri, sulla scrivania della dirigenza arriva il nome del bambino. Troppo tardi però. L’Inter ha puntato su di lui permettendo al giovane di vestire la maglia nerazzurra. Dopo sei anni passa prima al Novara e poi al Gozzano. In Serie D il ragazzo scende in campo venti volte segnando otto reti. Anche nella provincia della sua città, in due anni Zerbin stupisce tutti sul rettangolo verde, conquistandosi la maglia azzurra del Napoli. La prima maglia azzurra della sua carriera. Ma mancava ancora qualche anno.
La Serie C a 19 anni
Nonostante Alessio Zerbin vantasse già numeri importanti in Serie D, il Napoli decide di agire con calma. Anche a Castel Volturno capiscono subito il valore del diamante, ancora grezzo, che hanno tra le mani. Nella Primavera azzurra, l’asticella del livello è alta, ma Zerbin non ci mette molto ad ambientarsi nonostante l’arrivo a gennaio. É nella stagione 2017/2018 che il giocatore riesce a lasciare tutti a bocca aperta. Le partite giocate infatti sono 34 ed i gol 12. Le statistiche parlano chiaro, le qualità del giocatore anche. A Napoli non hanno dubbi: per Zerbin è il momento di scendere in campo con i grandi. Alla sua porta si presenta la Viterbese, disposta a far giocare l’esterno per permettergli di crescere. Così, a 19 anni Zerbin arriva ad esordire in Serie C. Dalla Parrocchia ai professionisti. Ma il tragitto è ancora lungo. A Viterbo, al fianco di Samuele Damiani, vincerà la Coppa Italia Serie C segnando due reti nella competizione. Ma il bagaglio della sua esperienza deve ancora riempirsi e dopo la Viterbese arriva la chiamata del Cesena.
Dalla Serie C alla Serie B
A Cesena la stagione della squadra non andrà secondo i piani. A volte però, sono proprio i campionati difficili, con mille insidie a far crescere un giocatore. Zerbin gioca con continuità sul prato del Dino Manuzzi. Anche a Cesena resta per un solo anno. Essere giovani vuol dire poter espandere le proprie visioni in club differenti, percependo ogni insegnamento da qualsiasi componente della squadra. Terzo anno tra i professionisti, terza squadra per Zerbin. La maglia è quella della Pro Vercelli, i numeri quelli di un giocatore pronto a prendersi il palcoscenico. 33 presenze, 5 reti. In tre anni l’esterno non aveva mai collezionato cifre così importanti nella sua bacheca. Riuscirà ad essere uno dei protagonisti di quella squadra, trascinando i suoi compagni fino ai playoff di Serie C. Adesso è certo: Alessio Zerbin è pronto per un altro salto di categoria, l’ennesimo della carriera di un giovane che ha conquistato ogni tappa a suon di reti. Al telefono questa volta è la Serie B. La destinazione è quella di Frosinone.
Altro giro, altra maglia azzurra
Serie D, Serie C, Serie B. A neanche 25 anni Zerbin è riuscito a prendersi ogni metro del suo percorso con la volontà di chi vuole raggiungere il proprio obiettivo. In panchina, nella stagione 2021/2022, siede Fabio Grosso. É impossibile per un giovane come Alessio non guardare a quella persona senza viaggiare nel tempo con la mente, a quando lui aveva soltanto sette anni e con la maglia dell’oratorio esultava dopo il rigore calciato in quel Mondiale del 2006 da quello che anni dopo sarebbe diventato il suo allenatore. Impossibile quindi non desiderare di indossare insieme ai grandi quella maglia azzurra che lui ha già vestito nell’Under 18 con Paolo Nicolato.
Sul rettangolo verde del Benito Stirpe Zerbin mette in fila numeri da grande giocatore. 32 presenze in Serie B, 26 da titolare. I gol segnati sono 9. Sotto Fabio Grosso, spinto dalla solita voglia di far divertire che aveva in Serie D, stupisce ancora una volta tutti. Da un azzurro all’atro, Roberto Mancini non ha dubbi nel convocare il giocatore nello stage di Coverciano, assieme a Miretti e Gnonto. In un attimo, Zerbin contro l’Ungheria siede in panchina tra i grandi. Ma non è abbastanza. La voce di Mancini non mente: è il momento di esordire con la maglia azzurra. Dalla Serie D alla Nazionale, senza aver mai giocato in Serie A, un tassello che probabilmente non tarderà ad arrivare. Un desiderio divenuto realtà.
A cura di Jacopo Morelli