Buenos Aires, Argentina. Siamo agli inizi degli anni 2000, è lì che dall’altra parte del mondo tira i primi calci ad un pallone Alexis Ferrante, oggi attaccante del Foggia. Cresce nelle giovanili dell’Argentinos Junior. Sì, la prima squadra del Diez: “E’ stata un’esperienza incredibile. Sapere di giocare per la squadra che ha lanciato Diego Armando Maradona è un sogno”. Il suo talento viene notato dall’Europa dove approda a 11 anni appena compiuti: “E’ stato un impatto difficile. In Argentina inizi prima a giocare a Futsal, poi se sei bravo ti mandano al calcio a 11”. Casa sua manca ad Alexis, ma la voglia di diventare un calciatore è tantissima: “Ho fatto sacrifici e piano piano è andata sempre meglio”. Meglio? Notevolmente. Perché nel gennaio del 2012 la Roma crede nel classe 1995 e lo acquista dal Piacenza.
Il Piacenza lancia Alexis Ferrante tra i grandi prestissimo: “Venivo da un anno dove avevo fatto 21 presenze in prima squadra, ma avevo solo 16 anni”. Talento e personalità: “Al mio arrivo alla Roma ho ritrovato un ambiente di ragazzi della mia età”. In quegli anni alla guida della Primavera c’è il padre di Daniele De Rossi, Alberto. “E’ stato un fenomeno. Per me è stato un papà. Ti insegnava come fare calcio, ma anche come vivere la vita”. Nel campionato Primavera non c’è storia, la Roma sbaraglia la concorrenza: “Abbiamo vinto tutto. Scudetto, Coppa Italia e Supercoppa. Abbiamo fatto anche una finale di Viareggio”. Mentalità, voglia di vincere e talento.
E’ una delle ultime Roma di Francesco Totti. Quella di Zdenek Zeman: “Ero appena tornato dall’Europeo con la Nazionale. Mi arriva la chiamata del direttore Massara e mi dice di questa convocazione in prima squadra”. Le gambe tremano, è inevitabile. “E’ stato bellissimo, mi sono seduto in panchina e ho visto tutti quei fenomeni da vicino”. Intanto Alexis si allena con la prima squadra molto spesso: “Totti era impressionante. Ma Pablo Daniel Osvaldo aveva colpi strepitosi. Un attaccante completo. Devo ringraziare per sempre Zeman per avermi dato questa possibilità”. Cresce bene Ferrante, El Tigre de Buenos Aires.
El Tanque, el Fraschito, la Joya. Dietro i soprannomi degli attaccanti sudamericani c’è sempre una grande storia. “Il mio è nato a Brescia. Deriva tutto dal mio modo di giocare, me lo ha dato Michele Somma, mio ex compagno di primavera alla Roma”.
La scorsa sessione estiva di calciomercato ha visto tra i protagonisti sicuramente anche Alexis Ferrante. Dopo la stagione da record con la Ternana, la prima che lo cerca è il Catanzaro: “Pensavo di andare lì. Hanno fatto una squadra per vincere e mi volevano tantissimo”. Catanzaro, il sud farà bene a Ferrante che potrà giocare ancora nel girone C, allora via con le valige e giù verso la Calabria. “Avevo lasciato il ritiro e stavo venendo giù in macchina. Mi squilla il telefono, era Zeman”. Il cerchio che si chiude, dalla Roma al Foggia. Sempre con lo zampino del boemo: “Non ci ho pensato due volte, appena l’ho risentito è stato spettacolare. Foggia ha un tifo unico, poi Zeman ci ha messo 2 minuti a convincermi”. La fiducia la sta ripagando benissimo El Tigre, 14 partite e 8 gol. Un bottino niente male.
La stagione 2020/2021 passerà alla storia per il Covid che ha lasciato strascichi incredibili. Gare a porte chiuse, tamponi, protocolli. Ma nel girone C, c’è chi l’ha fatta la storia. “A Terni ho vissuto una favola. Ho giocato con continuità e nel primo anno ho fatto anche gol pesanti”. Sulla strada di Alexis però c’è un grave infortunio: “Mi ha precluso il girone di andata dello scorso anno”. Partenza rallentata, nessun ritiro ma solo la voglia di vincere. “Ero indietro rispetto a tutti. Quando sono rientrato mi sono ritagliato il mio spazio, ho giocato la partita più bella. Lo scontro diretto con l’Avellino per salire”. Matematica, aritmetica: la Ternana è in B. “Far parte di quel gruppo mi ha fatto capire perché ci hanno scelto”. Record su record stracciati e il ritorno in alto delle Fare è servito.
Ai tempi Zeman scelse Ferrante. In un gioco delle parti che dieci anni dopo si ripete al contrario. Intanto Foggia sogna di tornare grande e Alexis tra una partita di Padel e la sua famiglia si diverte come sempre a fare magie.
Foggia ha un nuovo simbolo: EL TIGRE.
A cura di Francesco Marra Cutrupi.
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