Ancona Matelica: D’Eramo, un passato da “Mandzukic” ed un presente da idolo
“Lo aspettavo da tempo. Speravo di farlo in casa ma segnare sotto la curva è stato speciale”. Così Michael D’Eramo aveva commentato il suo primo gol con l’Ancona Matelica ai danni dell’Imolese. Il centrocampista classe 99 non è mai stato un grande goleador: alla gioia personale preferisce il sacrificio e la battaglia. È stato proprio questo suo spirito “operaio” che ha fatto scattare la scintilla tra lui e la tifoseria.
Con l’ultima vittoria in campionato, gli anconetani hanno raggiunto la quota salvezza. Ora con D’Eramo in mezzo al campo, sognare è più che lecito.
Dai tackle contro Pinamonti a protagonista in Serie D
Dopo esser cresciuto nella Renato Curi Angolana, Michael lascia l’Abruzzo ad appena 16 anni alla volta di Vicenza. In Veneto viene aggregato alla formazione Under 17 dove ha la possibilità di confrontarsi contro i migliori talenti dell’epoca come Pinamonti (all’Inter) e Bastoni (all’Atalanta).
Passa appena una stagione e torna nella sua terra natia, più precisamente ad Avezzano. Con i biancoverdi, a soli 17 anni, sostiene un’intera stagione da titolare in Serie D, saltando appena quattro partite. Una personalità che solo un predestinato a quell’età può avere. La stagione 2017/2018 sarà quella della consacrazione, anche se non da mediano. Infatti l’allenatore Federico Giampaolo, ex giocatore della Juventus, lo sposta sulla trequarti sinistra, sfruttandolo un po’ come fece Allegri con Mandzukic: la perfetta unione di tecnica e cattiveria agonistica. Il risultato? 8 gol, 5 assist e l’Avezzano che ritorna ai playoff di Serie D dopo 11 anni.
D’Eramo: il passaggio per La Spezia e l’arrivo ad Ancona
Biancoverdi terzi alle spalle di quel Matelica che qualche anno dopo sarebbe diventata la nuova casa di D’Eramo. Di mezzo però ci sono ancora tappe fondamentali per la sua carriera. Dopo un’altra mezza stagione ad Avezzano, lo Spezia decide di puntarci portandolo in Primavera agli ordini di Alessandro Pierini, uno dei protagonisti dell’impresa della Fiorentina a Wembley contro l’Arsenal (Champions League 1999/2000). Racimola anche qualche panchina in Serie B, ma nella successive due stagioni viene girato in prestito in Serie C: prima al Ravenna e poi alla Vis Pesaro.
Una caratteristica accomuna tutte le sue stagioni; gioca sempre tantissimo; a 22 anni ha già quasi 80 presenze in Serie C. Le partite saltate per ogni campionato si contano sulle dita di una mano. Sinonimo di affidabilità e sicurezza, tutto ciò che desidera un allenatore dal suo centrocampista. Perciò il ds Micciola ha assicurato un giocatore come lui a Colavitto, entrambi con un passato all’Avezzano sfiorandosi solamente (D’Eramo andò via un mese prima che l’allenatore arrivasse). Acquisto promosso a pieni voti con la curva che ha il suo volto in mezzo al campo, e la squadra che può contare su un interprete come D’Eramo.