Il coronamento di un sogno iniziato quattro anni fa. In pieno Covid Andrea Langella decise di prendere di prendere una società di cui era socio di minoranza ed ora il suo progetto ha vissuto una decisa impennata. La sua Juve Stabia è tornata in Serie B. Un’emozione incredibile per Langella. Di questo, dell’immediato futuro e del duo Lovisa/Pagliuca ha parlato in una lunga intervista tenuta al Corriere dello Sport.
Il triplice fischio al Vigorito e la conseguente promozione in Serie B, un momento che resterà per scolpito nella memoria del presidente Langella: “Si è trattato di un momento meraviglioso, se penso a quando siamo retrocessi a Benevento quattro anni fa. Abbiamo chiuso un cerchio, essendo promossi proprio lì“. Un successo che parte, proprio da lì, da quel 2020 e il patron gialloblù non dimentica i sacrifici: “Trovammo una situazione debitoria pesante e siamo stati bravi a ripulirla all’80%. Non è stato facile“. Sul presente: “Ho avuto un importante incontro a Roma subito dopo la promozione, c’è tempo per far festa. Siamo felicissimi di quanto abbiamo fatto, partendo da zero. Ora non vogliamo fermarci“.
Un futuro rappresentato dalla Serie B ma l’approccio di Langella non varia minimamente: “Ci sono piazze importanti da 15 o 20mila spettatori. Noi vogliamo lavorare in grande e pensare in piccolo. Dobbiamo rimanere coi piedi per terra. La Serie C è un campionato importante, la B ancora di più e poi auspico ad una riforma. Oggi essere promossi con i playoff è troppo complicato. Poi – ha aggiunto ancora – noi ci proveremo ad essere la sorpresa, come abbiamo fatto quest’anno. Ora però vogliamo goderci questa gioia. La nostra è stata un’annata incredibile. Abbiamo puntato sulla sostenibilità e col tempo ci siamo accorti di avere una squadra di grande valore“.
Per raggiungere un traguardo così importante c’è bisogno di punti di riferimento in campo e fuori. Adorante e Bellich lo sono stati sul rettangolo verde per la Juve Stabia e su di loro Langella ha detto: “Sono state indubbiamente le nostre punte di diamante“.
Fondamentale, però, è anche il lavoro del direttore sportivo e, ovviamente, dell’allenatore su cui questo è il pensiero del patron: “Lovisa è geniale, io lo chiamo il giovane vecchio, tira fuori dei giocatori dal cilindro con estrema facilità. Pagliuca, invece, è il nostro capobranco. Sicuramente entrambi resteranno, sono stati i grandi protagonisti di questa stagione. Hanno rinnovato e saranno con noi l’anno prossimo. L’obiettivo è tenere i migliori“.
All’interno di una stagione così bella, Langella riesce anche a trovare il suo momento preferito: “La vittoria col Sorrento. Lì abbiamo capito che avremmo potuto farcela. Ci si è aperto il cuore. E il sogno effettivamente si è realizzato, la Juve Stabia è in Serie B e il presidente preso dall’euforia, infine, espone anche un altro desiderio: “Un giorno mi piacerebbe riportare a casa Gigio Donnarumma. Sarebbe il sogno di una vita“.
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