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Andrea Corbari, il leader goleador del Piacenza: “Il mio sogno è imitare Messias”

Nell’ippica, il cavallo che in ogni circostanza corre davanti agli altri, li conduce e serve loro da guida” è la definizione in senso figurato di leader della Treccani. Nel calcio la definizione è spesso associata a coloro che guidano i compagni e quando serve si prendono le responsabilità senza timore. Andrea Corbari incarna perfettamente questo spirito. “Io mi sento un leader. Con o senza fascia da capitano mi piace prendermi le mie responsabilità, parlare davanti ai microfoni per metterci la faccia senza paura”.

Gli inizi e l’arrivo a Piacenza

Andrea Corbari di mestiere fa il calciatore, ma è da poco che può considerare il calcio come primo lavoro. L’esordio in Serie C è arrivato solamente quattro stagioni fa, nel 2018/2019 con la maglia del Fiorenzuola. Prima? Tanta, tantissima gavetta, partendo da Pallavicino, società di Eccellenza a Parma. “Al Pallavicino sono arrivato a 17 anni. Sono rimasto lì per 8 anni e sono cresciuto sia calcisticamente che caratterialmente, sono stati anni fondamentali. Tutti gli anni a Pallavicino mi hanno fatto fare una gavetta davvero importante perché ho incontrato e mi sono allenato con persone che avevano giocato tra i professionisti.”

La tappa Fiorenzuola è fondamentale per il classe ’94 sia dal punto calcistico che per la crescita personale. “Dopo questi 8 anni ho avuto la fortuna di incontrare l’allora direttore del Fiorenzuola Di Battista che mi ha dato fiducia e mi ha dato la possibilità di provare un passo ulteriore nella mia carriera e avvicinarmi sempre più a livello Professionistico sia a livello di allenamenti che di rispettare gli orari. Sono stati due anni formativi soprattutto a livello calcistico sia per la qualità del campionato che andavo ad affrontare che il tipo di impegno. È stato il passo successivo al puro dilettantismo. Sono passato da farlo come hobby a farlo come lavoro visti i cinque allenamenti a settimana e la partita. Un passo fondamentale il Fiorenzuola.”

Nel 2020 l’arrivo a Piacenza, anche in questo caso grazie al direttore Di Battista, come sottolinea Corbari. “Di Battista era stato chiamato dal Piacenza e dopo il periodo della pandemia mi ha proposto questa esperienza in una categoria in più e mettermi alla prova, io ho accettato senza alcuna paura. Sono molto grato per questa opportunità che mi ha dato il direttore.”

La difficile stagione 2020/2021 e l’inizio della nuova da protagonista

Un anno complicato per la società emiliana culminato con una salvezza sofferta ma trovata anche grazie ai 9 gol messi a segno dal centrocampista. “Lo scorso anno è stato molto bello ma anche molto faticoso. Per me arrivare nei professionisti è stata una grande emozione dopo tanti anni di gavetta, è stata la ciliegina del mio percorso. In campo invece è stato molto difficile. Siamo partiti male e poi ci siamo rimessi in carreggiata fino a fine anno. Abbiamo avuto poi un altro calo ed è arrivato il nuovo allenatore Scazzola. Con lui ci siamo ripresi alla grande. Un campionato dalle mille emozioni concluso nel migliore dei modi con la salvezza. È stato fantastico sia per noi che per la società”.

Salvezza raggiunta anche per merito di Corbari e del cambio ruolo con il nuovo allenatore che ha cambiato radicalmente il centrocampista nato a Cremona. “Io durante quella stagione ero partito difensore centrale. Durante le prime partite di campionato per qualche infortunio il mister mi ha messo a centrocampo e grazie alle buone prestazioni ho confermato il ruolo. Però non andavamo bene ed è stato deciso il cambio modulo in un 3-5-2. Per una decina di partite ho fatto il terzo di difesa ma poi con l’arrivo di Scazzola sono tornato al mio ruolo naturale e lì sono “esploso”. Con il suo arrivo ho fatto 6 gol dei miei 9, è stato un cambiamento fondamentale sia per me ma anche per tutta la squadra visti i risultati.

Nella stagione 21/22 Andrea Corbari si sta confermando su ottimi livelli, soprattutto dal punto di vista realizzativo. Già a 5 gol dopo 16 partite e 2 rigori procurati contro Renate e Fiorenzuola. “Sto andando davvero bene. A me tutti hanno sempre detto che sarebbe stato l’anno più difficile quello della conferma. Il primo anno sono bravi tutti a farlo dopo bisogna sempre confermarsi. Sono molto contento di come siano andati questi primi mesi. C’è ancora tempo per migliorare e quindi devo lavorare e andare avanti su questa strada”.

Dare un segnale al campionato e gli obiettivi personali ‘nascosti’

Il Piacenza con il gol di Corbari e la conseguente vittoria sull’AlbinoLeffe si trova attualmente in piena zona playoff, un risultato sorprendente considerando lo scorso anno. Non per il classe ‘94 che, al contrario, conferma le ambizioni dei biancorossi. “Con la vittoria di AlbinoLeffe abbiamo dimostrato che Piacenza c’è. Ora dobbiamo dimostrare adesso di poter dare continuità di risultati. Siamo altalenanti ancora, stiamo andando a corrente alternata. Dobbiamo dimostrare con le prossime di dare continuità e dare un segnale al campionato che il Piacenza vuole qualcosa in più rispetto alla salvezza. Vogliamo lottare per raggiungere i playoff dare tutto per poter arrivare il più in alto possibile. Che sia quinto, sesto o settimo posto lo vedremo alla fine. Questo è il nostro obiettivo”. Doppia cifra tra gli obiettivi personali? “Assolutamente si. L’obiettivo personale non lo dico, è scritto su un fogliettino ed è nascosto. Considerando tutte le partite che mancavano quello della doppia cifra può essere un obiettivo raggiungibile”.

Un esempio da seguire

Junior Messias da settimane sta prendendo la scena nazionale per i gol realizzati, da quello in Champions fino alla recente doppietta decisiva a Genova. L’attaccante del Milan è considerato un esempio da seguire, soprattutto per il fatto che la prima esperienza in Serie B è arrivata all’età di 28 anni. Lo stesso Corbari sogna un percorso simile. “Per me sarebbe un sogno. È un grandissimo spot per tutto lo sport italiano, è una storia fantastica. Un esempio da seguire. Il mio sogno è quello di imitarlo. Sarà molto difficile arrivare in Champions come lui ma voglio arrivare il più in alto possibile. Sarebbe la mia vittoria. Si spera sempre, spero di sfruttare le occasioni che mi verranno date”. Messias come esempio da seguire, il carisma di un leader e la voglia di stupire ancora. In due parole, Andrea Corbari.

A cura di Samuele Manzoni

Redazione

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