Passione, rispetto e capacità di fare impresa: Andrea Langella e la Juve Stabia, storia di un inizio
“Portare questa squadra ai grandi livelli e poter giocare su palcoscenici di prestigio è un sogno che speriamo, un giorno, possa diventare realtà”. Così parlava Andrea Langella, presidente della Juve Stabia, in un’intervista rilasciata ai nostri microfoni nel mese di ottobre (LEGGI QUI). Se a inizio campionato gli avessimo detto che oggi la società gialloblù avrebbe festeggiato la promozione in Serie B con 3 giornate di anticipo ci avrebbe presi per folli. Sì, perchè l’obiettivo è sempre stato chiaro: la salvezza. E l’hanno raggiunta. Eccome se l’hanno raggiunta. Occhio, però, a parlare di promozione prima del tempo. In Campania si sa, la scaramanzia viaggia di pari passo con il raggiungimento degli obiettivi ed è così che la Serie B diventa “Itaca”. È così che “Itaca” è diventata realtà. La Juve Stabia è in Serie B. Decisivo il pareggio contro il Benevento, diretto concorrente dei gialloblù.
Da sponsor del club con SIRAL spa all’acquisto del club durante il COVID
Nel mondo dello sport, ci sono storie che vanno al di là dei risultati sul campo, ma che intrecciano le emozioni dei tifosi con la realizzazione dei sogni. Una di queste storie è quella di Andrea Langella e la Juve Stabia. Una vicenda di passione, determinazione e un amore profondo per il calcio. Dopo una lunga stagione, i gialloblù hanno finalmente raggiunto il loro “vero” obiettivo: il ritorno in Serie B. Ma questa non è solo il racconto di una promozione, è una storia di resilienza e di un uomo che ha dedicato la sua vita alla sua squadra del cuore. Tutto parte nel 2020, nel pieno dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di COVID-19. Langella faceva parte della Juve Stabia, ma aveva un ruolo marginale. Era sponsor con la SIRAL s.p.a. e co-proprietario con Manniello. Poi la svolta decisiva. Durante la stagione 2019-2020 decide di prendere le quote del club insieme al fratello e non senza difficoltà. Non trovando un compromesso col socio Manniello sulla governance della società, Langella, in un primo momento, si vide costretto a dimettersi dal ruolo di presidente. Anteponendo il bene della Juve Stabia anche a interessi professionali. Pensiero, mentalità, passione e atteggiamento che diventeranno i capisaldi del suo futuro essere presidente del club.
L’amore per la Juve Stabia della famiglia Langella
“Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano“: Andrea Langella e la Juve Stabia. Nonostante le difficoltà della trattativa di cessione imbastita con Manniello, alla fine, con caparbietà e amore per i colori gialloblù, Andrea Langella, insieme al fratello Giuseppe, chiude l’accordo con e acquisisce la proprietà della società. Dopo tre anni insieme però a traghettare la nave verso “Itaca” ci sarà solo Andrea. Giuseppe decide di cedere tutto il suo pacchetto azionario al fratello e così, da buon capitano, remi in barca e via verso nuovi obiettivi. Il presidente non è solo “il presidente”. È quell’uomo che durante il riscaldamento prima di una partita è lì, vicino ai suoi giocatori. È quello che ci mette la faccia; nelle stanze dei bottoni come in campo. Come accade durante l’intervallo delle partite quando abbandona la sua “postazione” per recarsi negli spogliatoi a caricare la squadra. È la figura di riferimento: quella che sa ascoltare, lasciarsi trasportare dagli uomini che ha accanto e che ha sempre una parola di incoraggiamento per tutti. Un vero capitano. Dare fiducia al proprio equipaggio. Dalla squadra all’allenatore. Dal direttore sportivo al preparatore. La vera forza è nel gruppo e Andrea Langella lo sa bene. Sì perchè solo un gruppo e una società solida possono raggiungere grandi successi. E finalmente, dopo la tempesta esce sempre il sole. Dopo la tempesta c’è Itaca. La Juve Stabia di Andrea Langella è in Serie B. E lui è il primo e unico presidente ad aver traghettato la squadra verso l’obiettivo da solo.