“Il calcio mi ha dato tanto. Ora mi dedico al mio Twenty7”: la nuova vita di Andrea Repossi
Svolte, cambiamenti, maturità. Chissà quante volte queste parole sono passate nella mente di Andrea Repossi, ex ala sinistra del Catanzaro in Serie C, ma anche della Ternana. Un ragazzo del 1996. Soli 26 anni, ma una maturità e una piena contezza della vita quotidiana fuori dal comune. Non tutte le storie hanno un lieto fine, ma tutte hanno un inizio. E allora immaginate di avere 20 anni, di giocare a calcio da una vita. Probabilmente avete prima imparato a calciare un pallone e poi a camminare. Giovanili della squadra della propria città, qualche presenza in D e poi la chiamata della Serie B. Ti “cambia” tutto. Ed eccolo qui il primo cambiamento. Da Varese a Terni. Non proprio dietro l’angolo. Lasciare casa non è mai facile, ma quando stai per coronare il tuo sogno probabilmente la voglia di spaccare il mondo ti spinge più facilmente verso la nuova meta.
L’esordio in B e il “sentirsi uomo”
Andrea gioca come ala destra, qualche allenamento con la prima squadra, poi l’esordio. “La più grande soddisfazione è stato il mio esordio in Serie B: i miei mi guardavano alla Tv, mi sono sentito uomo perché avevo finalmente ripagato la loro fiducia e i loro sacrifici”. Boom, emozioni e cuore a mille. Ma per Andrea la Serie B è durata solo un momento. Subito tempo di cresce e maturare altrove. La successiva tappa è a Catanzaro. Un altro “cambiamento”, nel segno del 27.
Dal 27 al Twenty7: da Catanzaro al primo amore, fino ad una nuova vita
La Calabria fa bene ad Andrea. Gioca, segna, si diverte e fa divertire. Il tutto sotto gli ordini di Gaetano Auteri: non il primo arrivato. Lo Special One di Floridia gli dà spazio e fiducia in un Catanzaro di stelle che finirà al terzo posto in quella stagione. Tutto con un numero speciale sulla maglia: “Avevo scelto il 27 perché è stato il giorno di fidanzamento con la mia ragazza, nella mia vita lei e la sua famiglia sono stati fondamentali”. Passionale, romantico, ma anche concreto. Purtroppo per lui la stagione non finisce nel migliore dei modi: un altra “svolta”, negativa questa volta. Il legamento crociato fa crack: Andrea è costretto a stare a lungo lontano dal campo e torna a Terni. I mesi di riabilitazione non sono per niente facili e la sfortuna continua, purtroppo, a camminargli accanto. Ancora problemi al ginocchio, per un ritorno che si allontana sempre di più.
“Le richieste di mercato non erano quelle di prima. Mentalmente è diventata dura, non sono mai riuscito a metabolizzare il fatto di scendere di categoria”. Un paio di stagioni in D, poi la decisione definitiva. “Il calcio mi ha dato tanto, ma ho deciso di smettere per dedicarmi ad altro: non la prendo come una sconfitta”. Dal 27 al Twenty7 – “Mi suonava meglio” – Andrea apre nel 2020 un locale con questo nome, grazie anche all’aiuto della famiglia della sua fidanzata. La meta scelta è Alassio, in Liguria. La sua vita “cambia” ancora una volta, ma lui non si butta giù e si rialza. “Ho colto al volo questa opportunità. Mi sento ancora calciatore, quando leggo il nome del locale penso al mio numero di maglia. Mi porto dietro un ricordo incredibile, a Catanzaro sono stato benissimo e la porterò con me per la vita”.
Repossi e il suo Twenty7
Da calciatore ad imprenditore. Dedito al lavoro, appassionato e con altri orari. “Mi è veramente cambiato tutto, però ci metto tutto me stesso. Ho dedicato la mia vita al calcio, ma ho capito che c’era qualcosa che non andava più bene come prima. A mente lucida sono convinto di aver preso la scelta giusta. Non volevo rubare contratti, non volevo vivacchiare”. Il ragazzino di 20 anni partito da Varese è diventato uomo e ha scelto di cambiare. Una svolta incredibile, sempre nel segno del calcio: dal 27 al Twenty7, la nuova vita di Andrea Repossi.
A cura di Francesco Marra Cutrupi