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Tabanelli, la Serie A con il Lecce, la chiamata del Leeds e Micheal Jordan come idolo

Il sorriso sul volto di chi ama quello per cui vive, il numero 23 sulle spalle, in onore del suo idolo Micheal Jordan ed una stella polare, un sogno, che lo ha sempre guidato sul campo di calcio: chiudere gli occhi e riaprirli dentro al tunnel dello stadio che ha ammirato sin da bambino. Lui, interista dalla nascita, con San Siro nel cuore: “Sono interista da sempre, guardavo Ronaldo e restavo a bocca aperta“. Elementi che uniti insieme disegnano il profilo di Andrea Tabanelli, centrocampista classe 1990 che si è aggregato al gruppo squadra del Pordenone.

Una vita nel Cesena

Andrea Tabanelli saprebbe ormai disegnarlo a memoria lo stadio Dino Manuzzi. E non gli sfuggirebbero neanche i dettagli più nascosti. Perché se da una parte il cassetto contenente il sogno di salire i gradini di San Siro è sempre rimasto lì, pronto per essere aperto sul più bello, dall’altra, il suo esordio con la maglia del Cesena è un film che nella mente del ragazzo è stato proiettato per molte volte. Avere un sogno e lavorare con ciò che si ha per raggiungerlo. Aveva soltanto dieci anni il ragazzo quando alla sua porta si è presentato il Cesena. E sempre dieci sono gli anni che Tabanelli ha trascorso nelle giovanili del club, all’ombra del Dino Manuzzi. Quante volte a fine allenamento è passato di fianco a quello stadio, immaginando nella sua fantasia l’esordio che gli sarebbe piaciuto fare. Il Manuzzi pieno, lui, pronto sulla linea del campo che ripete quasi all’infinito le ultime indicazioni dell’allenatore. Poi, un battito di ciglia. I due anni in Lega Pro per farsi le ossa prima con la Bellaria Igea Marina, poi con la Giacomense. Quel giorno è arrivato. Tabanelli, cresciuto nelle giovanili è pronto a fare il suo esordio con il Cesena. No, non è un sogno. Dopo due anni fuori da Cesena il Manuzzi lo aspetta per il suo ingresso in campo.

Il Cagliari e la chiamata del Leeds

E sul prato verde di quello stadio Andrea Tabanelli ci resterà per altri due anni. Giocherà in Serie B, a 21 anni, al fianco di Antonio Candreva ed Eder. Il primo atto con la maglia bianconera si conclude nel mese di gennaio. L’anno è il 2014 e Tabanelli viene chiamato da Massimo Cellino. Il volo della Sardegna ha una direzione ben precisa: Cagliari. Tuttavia, le condizioni al suo arrivo sono chiare, e a dettarle è Cellino in persona. “Avevo fatto tanto bene con il Cesena, quindi il Cagliari comprò il mio cartellino. Era una fase di transizione: Cellino fu chiaro con me e mi disse che non avrei trovato molto spazio” disse ai microfoni di gianlucadimarzio.com. Tuttavia, sembra concretizzarsi sempre di più l’ipotesi Championship con la maglia del Leeds United. Lui in campo e Festa in panchina. Esperienza all’estero, campionato inglese e la possibilità di rimettersi in gioco. Altro giro, altro volo. Le pratiche per l’acquisizione della società per motivi burocratici andarono per le lunghe. Tabanelli e Festa aspettano: “Ho vissuto un mese intero in Inghilterra, allenandomi nei parchi e nelle palestre con quello che sarebbe dovuto diventare il mio allenatore. Alla fine, non se ne fece nulla e a marzo tornai in Sardegna, dove trovai un po’ di spazio nelle ultime giornate”.

La Serie A, Pisa ed il Lecce

E allora, Andrea Tabanelli riparte. Come? Sempre con quel sorriso di chi ama la propria passione, nel bene e nel male. Soltanto la burocrazia lo ha fermato in Inghilterra. Il suo ritorno in Italia gli permette subito di sorridere. Il 12 aprile, esordio in Serie A con la maglia del Cagliari nella partita contro il Sassuolo. Dopo quella stagione, il ritorno a casa. Cesena lo aspetta per dargli quello che ha sempre desiderato. Un esordio, il secondo con questa maglia, nella massima serie nazionale. Le emozioni sembrano quelle della prima volta. La Serie A sotto l’ombra del Manuzzi, a casa sua. Stadio pieno, un battito di ciglia, un rapido viaggio agli anni 2000, i primi in bianconero. Poi il passo ed il sogno che si realizza, ancora una volta. Serie A che il centrocampista abbraccerà nuovamente con il Lecce, dopo una stagione in Serie C con il Pisa in cui si guadagna la B, ed un’altra, sempre in C, con la maglia del Padova. Tre anni al Lecce, che sembrano scritti dal miglior regista. Due promozioni, dalla Serie C alla Serie A, in cui Tabanelli riesce ad affermarsi sempre di più. La fatica nel primo anno in Salento, poi l’avviso di Liverani dopo la promozione in B: “O ti presenti in buone condizioni, o non ci sarà posto per te”. E allora ancora allenamenti, da solo, proprio come nei campi inglesi, questa volta rincorrendo un obiettivo che deve diventare realtà.

La chiamata del Pordenone

Infortuni, delusioni, sogni che non si realizzano per fattori esterni. Tabanelli è sempre ripartito. Dopo quell’avviso il ragazzo diventa un giocatore importante del Lecce in Serie B per la corsa verso la promozione in Serie A. 13 presenze ed una rete. Nel 2020, l’arrivo a Frosinone. L’esordio con il club in Serie B avviene contro il Pordenone. Ancora una volta lui. Il destino che si inserisce nella carriera di Tabanelli. Riflesso del futuro. Poco più di un anno dopo, Andrea Tabanelli con il Pordenone si allenerà in vista della stagione 2022/2023 di Serie C. Lui, pronto all’ennesimo capitolo della sua carriera. Sempre con il sorriso in faccia di chi ama la propria passione. Nel bene e nel male.

A cura di Jacopo Morelli

Redazione

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