La nuova avventura di Antonio Zito: l’uomo del popolo e del calcio dei semplici
La freccia azzurrostellata ripone la propria casacca nell’armadietto e dice arrivederci, forse addio, alla Serie C. Antonio Zito lascia la Paganese dopo appena 6 mesi e abbraccia la sfida del Nola. Un passaggio che profuma di tramonto per uno dei giocatori più eclettici e tecnicamente spontanei della provincia calcistica italiana.
Una storia che parte da Pianura, Napoli, e attraversa tutto il Meridione, permettendosi due sole eccezioni, neanche così trasgressive, con fermata vista Siena e Terni. E non è un caso che la carriera di Antonio Zito sia fiorita in alcune delle piazze più calde dello Stivale: un rapporto osmotico tra giocatore e tifoserie che ha reso l’ormai ex terzino della Paganese un simbolo di impegno e dedizione, sempre pronto a rispondere sul campo a giudizi e critiche. E non è certamente una casualità che proprio in quell’anfratto di cuore, lì dove il tifoso abbandona razionalità e filosofia da cronista, trova la sua collocazione ideale Zito, l’uomo del popolo e del calcio dei semplici.
Antonio Zito, una valigia di sogni al servizio della provincia
Al giocatore volenteroso ma con scarsi mezzi tecnici si chiede di gettare il cuore oltre l’ostacolo e supplire alle proprie mancanze strutturali con lavoro e applicazione giornaliera. Ecco, non è questo il caso di Zito e del suo mancino affilato, del suo dribbling spregiudicato e del suo ritmo martellante. Rigorosamente a sinistra. Il mare blu di Sorrento a fare da cornice ai primi esordi tra i dilettanti, il golfo di Taranto a confermare la bontà tecnica del talento napoletano. È proprio in Puglia che Zito inizia a prendere confidenza con la Serie C: a cavallo dei 20 anni saranno due le stagioni disputate dall’esterno con la maglia rossoblù, con la quale colleziona 53 presenze e 8 gol.
Un impatto soddisfacente che gli permetterà di lasciare una prima volta la terza serie per tentare il grande salto in Serie A. Proprio a Siena, l’insolita eccezione. Una piazza calda, viva, ma nella quale Zito non fa breccia: dopo la breve parentesi nella categoria madre, il classe ’86 decide di ridiscendere in contesti forse più consoni al proprio modo di vivere il calcio.
Dalla serie B al ritorno in C
Prima Crotone in Cadetteria e poi ancora C1, di alta classifica, con il Benevento: sempre da protagonista, mai da comprimario. Saranno 29, infatti, i gettoni con i giallorossi, comprese le 2 partite play-off della Prima Divisione 2010/11. Un rilancio che non può tenere lo scugnizzo partenopeo ancora distante dalla Serie B: ci scommette prima la Ternana, la seconda eccezione, e poi Avellino e Salernitana.
E per chi passa da una rivale all’altra, spesso l’accoglienza riservata è ingenerosa: sono in tanti a Salerno, infatti, a giudicare con dubbi e numerose riserve l’acquisto di un giocatore apparso agli occhi degli addetti ai lavori come già promesso alla burocrazia Inps. Come molteplici sono anche le accuse rivolte all’ex biancoverde di svolgere vita quantomeno discutibile per un professionista sportivo. Ciò che ancora non aveva imparato il popolo granata, però, è che la carriera di Antonio Zito non va interpreta a priori, va vissuta. Basta poco al terzino per dissipare dubbi e polemiche: ancora meno serve a Zito per innamorarsi di una piazza come Salerno, forse la tappa più importante e significativa del suo percorso in giro per l’Italia.
L’ultimo round
A 32 anni la vita di un terzino può assumere diversi contorni: scegliere di accettare il ruolo da mentore a sostegno delle nuove leve, oppure continuare a cavalcare sulla fascia in contesti diversi. Dopo aver più volte rifiutato il trasferimento da Salerno, il viaggio di Zito continua nell’ennesima provincia campana. Questa volta si tratta di Caserta, dove il classe ’86 ritroverà Castaldo e D’Angelo, compagni di viaggio negli anni di B in Irpinia. Zito riabbraccia dunque la Serie C e lo fa senza remore di alcun tipo: 51 presenze e tre gol che valgono gli applausi e la riconoscenza di un popolo impaziente di respirare aria da calcio dei grandi.
Due stagioni ancora, prima di salutare il professionismo e tornare alle origini della D con la maglia del Picerno. Una prima avvisaglia da ultimo round che però viene immediatamente dissipata dalla firma di quest’estate con la Paganese di Gianluca Grassadonia. Un cammino da 146 gare e 12 reti in Serie C che promuovono Zito come anima di questo campionato e delineano i contorni sfumati di una carriera sempre in movimento, ma di certo mai banale.
A cura di Pietro Marchesano